Horizon Forbidden West

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Horizon Forbidden West

Forbidden West è un gioco che chi vi scrive ha atteso molto. Il primo, Horizon Zero Dawn, ha saputo offrire una miscela di azione appassionante, gameplay riuscito e una storia dettagliata e intrigante.

Ora è finalmente giunto il momento di scoprire quali nuove sfide attendono Aloy nell’occidente proibito.

Nelle puntate precedenti

Horizon Forbidden West è un sequel diretto e quindi, per apprezzarlo appieno, conviene aver giocato al primo gioco, sia su PlayStation 4 che su PC. In breve, Aloy è nata come emarginata in una tribù di valorosi guerrieri. Da umili origini ascenderà, nel corso del primo gioco, a salvatrice. Apprendendo piano piano del passato della terra, del perché ci sono enormi macchine in ogni dove, perché ci sono strutture antiche sparse ovunque. L’umanità si è estinta per mano di un solo uomo, Ted Faro. Altri, come una scienziata di nome Elisabeth Sobeck, ha cercato una soluzione. E l’ha trovata! Lasciare che le macchine divoratrici di esseri viventi banchettassero con l’intera biosfera per poi ricostruirla di nuovo grazie alla supervisione di una IA chiamata Gaia. Zero Dawn girava attorno ad una minaccia, una subroutine divenuta senziente di nome Efesto che, aiutata in un certo modo da un losco figuro di nome Sylens, aveva come scopo la distruzione della vita in ogni sua forma. Grazie al coraggio e l’abilità di Aloy, la minaccia è stata sventata. Giusto?

Niente statue per Aloy

Forbidden West ci scrolla di dosso rapidamente questa sensazione di vittoria. La terra sta cambiando, sempre più fenomeni ambientali straordinari causano distruzione. Un nuovo tipo di pianta rossa infetta acqua e terreni. Nuove macchine, più grandi e feroci, cominciano a popolare il mondo. Nel suo viaggio verso ovest entreremo in contatto con nuove tribù, tra cui i pacifici Utaru e i bellicosi Tenakth e un’altra tribù ancora più strana. Proprio tra i vari clan dei Tenakth sobbolle una guerra intestina, voluta e scatenata da una donna, Regalla. Regalla non vede di buon occhio la pace instaurata tra i vari clan Tenakth e, grazie al misterioso aiuto di Sylens, è in grado di comandare le macchine.

In questo conflitto, Aloy dovrà tentare di mantenere l’equilibrio dei poteri pur restando concentrata sulla sua missione. Recuperato ciò che le serve, occupato un antico bunker che fungerà da base per le nostre avventure, si renderà conto che per correggere i problemi della biosfera non basterà la semplice forza di volontà. Tra tutto questo, contendenti, guerrieri e catastrofi ambientali, finiremo anche per scontrarci contro avversari molto potenti di cui però non vogliamo parlarvi per evitarvi gli spoiler. Fortunatamente non è stata tralasciata la scoperta dei manufatti dei predecessori (ovvero l’umanità prima del cataclisma). Oltre ad imparare qualcosa di più su Zero Dawn ci lanceremo alla scoperta di un’altra iniziativa, chiamata Far Zenith oltre che ai tanti (tanti!) scheletri nell’armadio di Ted Faro. E di rivelazioni, anche piuttosto inattese, ce ne saranno più d’una. Dal più innocuo WTF fino al vero e proprio mindfuck, non resterete delusi!

Metti ottanta ore da parte

Horizon Forbidden West è un gioco d’azione e avventura in terza persona. Nei panni di Aloy dovremo portare a termine una gran moltitudine di missioni primarie, secondarie, commissioni, contratti, gare, esplorazioni, ricerche, investigazioni e chi più ne ha più ne metta. Ci sono diverse quest primarie e secondarie che seguono il filone principale della storia ma ce ne sono anche molte che ci permetteranno di addentrarci nelle vicende delle varie tribù e fazioni che incontreremo e addirittura in quelle private di nuclei familiari o di amici. Pur restando Aloy la protagonista indiscussa, in Forbidden West ci ritroveremo con diversi personaggi secondari che si trasferiranno nella nostra base. E non solo personaggi che già conosciamo dal primo gioco ma anche di nuovi e dall’estrazione sociale e tribale molto diversa tra lui. Tra guerrieri Tenakth, Nora, Utaru e amici ancor più speciali, avremo modo di farci coinvolgere nelle loro vicende.

Le missioni vengono sbloccate di continuo, sia portando a termine le precedenti che avventurandoci per il mondo di gioco. Troveremo persone che, attraverso dicerie, aggiungeranno nuove missioni. Potremo imbatterci in strutture abbandonate che nascondono tesori perduti. Grotte misteriose, droni fuori controllo, scatole nere del periodo della caduta dell’umanità, infiniti documenti, ologrammi e registrazioni audio. La mole di cose da fare è impressionante e dopo 55 ore di gioco abbiamo portato a termine la storia principale ma rimane una marea di roba da fare: tutta una serie di attività che ho solo provato ma nelle quali non mi sono mai davvero messo di buona lena.

La qualità narrativa rimane molto alta non solo nelle missioni principali e secondarie ma anche quelle terziarie. Alcuni compiti, che sembrano semplici in partenza, risulteranno durare ore, portandoci a scoprire zone enormi, nascoste sotto la sabbia, sott’acqua, in cima a montagne. Ogni nuovo incarico è potenzialmente una sorpresa. Va da sé che tutti questi contenuti porteranno il giocatore a navigare in una marea di informazioni, lore e dialoghi pressoché infiniti. Spesso potremo chiedere più cose, informarci ulteriormente su tanti argomenti. Se avete la pazienza troverete un mondo dall’impressionante profondità. Storie del passato che si mischiano con quelle del presente. Intere religioni create su dati vecchi di un millennio, goffamente mal interpretate da guerrieri e capitribù. Senza dimenticare quelle cose che saranno visibili solo a noi, come un enorme quantitativo di documenti vari. Insomma, Forbidden West si avvicina di più a uno Skyrim che al primo gioco per quantitativo di cose da fare, vedere, scoprire e provare.

Un mondo di macchine

In Forbidden West tornano, prepotentemente, le macchine. Da quelle che conosciamo già, come i collilunghi o i divoratuoni a nuovi incubi che ci faranno (inizialmente eh! A livello 40 le parti si invertono) scappare spaventati come coniglietti. Nuovi calderoni ci permetteranno di controllare sempre più macchine, sia per usarle contro i nemici che per cavalcare o addirittura volare in giro.

Per far fronte ai pericoli, Aloy ancora una volta è armata fino ai denti. Il gioco offre diversi tipi di arma: archi, fionde, sparacavi, lancia dischi, lance… ognuna divisa in diversi tier (verde, blu, viola e oro) che corrispondo ai diversi gradi di potenza. Ma pure per i singoli tipi ci sono diverse interpretazioni con diversi tipi di danno. Un arco da caccia potrebbe previlegiare le frecce infuocate mentre un altro più quelle acide, al plasma o elettriche. C’è anche la possibilità di migliorare le armi, applicando effetti vari in base alle modifiche che decidiamo di applicarvi. Il tutto per essere più efficienti in battaglia: grazie al focus potremo scoprire i punti deboli delle macchine, quali tipi di munizioni sono più efficaci contro di loro e persino segnare diversi tipi di parti che ci servono per il crafting o per una missione specifica. Tutto in Forbidden West si crafta, si compra e si vende.

Durante il gioco potremo metterci a creare munizioni o trappole (sì, ci sono anche quelle!) spendendo le risorse che avremo accumulato durante il gioco. La gestione delle risorse è stata in un qualche modo semplificata rispetto al primo Horizon. Potremo sempre raccogliere oggetti, da casse, macchine morte, dal terreno, da sott’acqua e via dicendo che andranno nella nostra bisaccia. Una volta piena, invece di perderli, finiranno nella scorta. Si tratta di un sistema di casse interconnesse, sparse per tutta la mappa di gioco. Se qualcosa non possiamo tenerla, finirà automaticamente lì dentro, pronta per essere recuperata in un secondo momento. Sullo stesso tenore le armature e le bisacce, potremo cambiare e aggiornare le prime, potenziare le seconde. Spesso capiterà che al compimento di una missione riceveremo qualcosa in premio, come un’armatura infatti. Le armature potranno poi anche essere personalizzate pagando dei tintori con fiori speciali (di solito nascosti in luoghi poco accessibili) per applicare diversi effetti. Stessa cosa con Aloy, che potrà decidere per diverse pitture da guerra.

Traversal 2.0

Nel primo Horizon potevamo correre, saltare, arrampicarci e cavalcare qualche macchina. In Forbidden West possiamo fare questo e molto di più. Le meccaniche di attraversamento sono state ampliate e migliorate. Ora Aloy si arrampica in zone dall’aspetto molto più naturale, col focus che mostra le tante opzioni in cui possiamo arrampicare. Può nuotare e ad un certo punto restare sott’acqua per un tempo indefinito. Può saltare ma può anche planare grazie all’alascudo, un aggeggio che riceveremo nelle prime ore di gioco. Aloy può cavalcare anche macchine volanti, una prospettiva che si apre nell’ultimo quarto di gioco e che non solo renderà i movimenti rapidi e semplici ma che permetterà anche di cimentarci in qualche missione altrimenti impossibile. Una new entry è il rampino, il quale ha diverse utili applicazioni. Da un lato potremo usarlo da sparare automaticamente verso diversi appigli, spesso molto al di sopra di noi.

In questo caso guadagneremo in agilità e, anche grazie ad una poderosa spinta verso l’alto alla fine dell’ascesa, permette ad Aloy di catapultarsi e planare nel giro di qualche secondo. Il rampino però serve anche ad interagire con diversi puzzle ambientali. Potremo usarlo per avvicinare oggetti, trascinare casse, aprire portelloni e via dicendo. Proprio il rampino sarà fondamentale in alcuni puzzle ambientali che richiederanno un minimo di pensiero laterale. Che ne dite di provare a prendere una cassa, lasciarla nell’acqua, metterci sopra qualcosa, trascinarla dall’altra parte dell’acqua e prendere quello che ci serve. Complesso? Beh, quando recensisci un gioco e non c’è un tutorial YouTube per tutto… un po’ sì (ma in fondo ci piace). Ritornano in ogni caso anche elementi dal primo gioco, come i kit di viaggio che permettono un fast travel istantaneo oppure il viaggio rapido tra i vari falò che sbloccheremo esplorando la mappa.

 

Splendidi paesaggi

Inizialmente ero personalmente scornato dal fatto che Forbidden West uscirà anche su PlayStation 4. Non perché voglio fare l’elitista che odia quelli con la vecchia generazione ma piuttosto perché sviluppare un titolo cross gen significa spesso fare (grandi) sacrifici nel design del gioco che non riuscirà ad approfittare appieno della nuova piattaforma. Difficile dire, senza aver provato una versione per PS4 o vedere cosa avrebbe potuto fare Guerilla Games se si fosse concentrata solo su PS5. Tuttavia, Horizon Forbidden West è splendido. Incontreremo diversi biomi, come foreste, deserti, montagne e spiagge. Scaleremo montagne e ci immergeremo in città sommerse. E il tutto è davvero organico nel suo essere. Mi spiego: solitamente i giochi a cui siamo abituati ambientati in mondi open devono semplificare un po’ la complessità. Questo significa alberi molto simili tra loro, cespugli più radi e generalmente una densità più bassa del mondo vero.

In Forbidden West però abbiamo spesso l’impressione di essere in un mondo più vero, più pieno di dettagli. Che si tratti del sottobosco o di una radura, il mondo creato da Guerrilla è più verosimile perché più denso, più completo. Lo vedete da voi negli screenshot di questa recensione tra l’altro. Da un punto di vista performances, il gioco offre due modalità: Prestazioni o Risoluzione. In risoluzione il gioco punta ai 4K 30fps mentre quella prestazioni offre una presentazione a 60 fps. A nostro modo di vedere non c’è altra scelta al di fuori di quella a 60 fps e incidentalmente ogni screenshot che vedete in questa recensione è stato scattato in performance mode. Il gioco non è solamente più fluido ma anche più facile da giocare! Col doppio di frames al secondo è più agevole prendere bene la mira, una cosa che ci ritroveremo a fare molto spesso nelle nostre ore in compagnia di Aloy. Questo significa combattimenti più soddisfacenti perché se avremo sbagliato un colpo sarà più colpa nostra che non un problema di scoccare al momento sbagliato. Certo, ci sono dei compromessi in fatto di risoluzione ma, dopo aver passato parecchio tempo a cambiare da una modalità all’altra, il responso è categorico: meglio a 60 fps.

Per quanto riguarda l’audio, Horizon Forbidden West propone una colonna sonora piuttosto evocativa, un buon mix surround (peccato che Sony continui, cocciuta, a non supportare Atmos!) e un doppiaggio in italiano particolarmente buono. L’unica pecca, riguardo a quest’ultimo, è che in una missione di livello 30 (quindi dopo parecchie decine di ore di gioco) c’è una traduzione errata sia nello scritto che nell’audio che renderà la risoluzione di un enigma un vero calvario. La mia soluzione è stata mettere il gioco in inglese per avere finalmente le informazioni che mi servono. Tranquilli, abbiamo notificato la cosa a Sony! A parte questo, Forbidden West è un gioco piacevolmente scevro di problemi. Durante il periodo di test, durato quasi tre settimane, abbiamo avuto qualche raro crash e notato problemucci di rifinitura qua e là. Tuttavia, ci sono ottime notizie visto che una nuova patch, disponibile dal day one, ha sistemato gran parte di queste criticità, lasciandoci con un gioco dal polish francamente stupefacente, visto l’enorme complessità della produzione di Guerrilla. C’è solo, ancora purtroppo, un eccessivo pop-in di asset di gioco, specialmente larghi edifici, che compaiono a pezzi, in modo inconsistente. Non è grave ma è qualcosa che dà fastidio e speriamo possa essere corretto in una prossima patch. Pensatela come vi pare ma hanno fatto benissimo a rimandarlo se all’uscita possiamo godere di una qualità del genere.

Che avventura!

Horizon Forbidden West è quanto vi ho descritto e molto di più. Per esempio, c’è un gioco chiamato “batosta meccanica” al quale potrete dedicare ore ed ore imparandone le sottigliezze tattiche e collezionando nuovi pezzi per giocare. Potrete dedicarvi ai combattimenti nelle fosse, sfidando altri umani. O affrontare le bestie più cazzute del mondo nell’arena, un luogo di gloria eterna e gesta eroiche gestite dai Tenakth nella loro capitale. O spendere pomeriggi interi cercando oggetti perduti e lavorando per vari personaggi. E non abbiamo ancora citato il nuovo sistema di upgrade, che permette al giocatore di specializzare Aloy in base al suo stile di gioco. Potremo imparare abilità attive e passive in diversi rami quali caccia, sopravvivenza, combattimento, trappole. Senza contare che progredire nei vari campi permette lo sblocco di varie “super” che forniscono potenziamenti temporanei ad Aloy, come colpi critici migliorati e altre abilità offensive. In più ci sono gli effetti benefici dei cibi, che potremo comprare dai vari cuochi sparsi per tutti i villaggi. Insomma, 50 ore abbondanti di gioco non sono bastate per scoprire ogni singolo segreto di Horizon Forbidden West. E c’è ancora una certa porta sigillata da un codice a 9 cifre nella mia base che mi sta facendo impazzire… che ci sarà dentro?

Insomma, Horizon Forbidden West è un ottimo gioco per iniziare il 2022. Se vi è piaciuto il primo non avrete altra scelta che non buttarvi a pesce anche su questo. È tutto quello che fu il primo Zero Dawn ma solo migliorato in tutto. Se siete titubanti, beh è un eccellente azione avventura open world con un lore interessante e personaggi intriganti. Va comunque detto che la mole di cose da fare potrebbe essere un po’ troppo per certi e abbiamo ancora qualche riserva sul sistema di combattimento, specialmente quello corpo a corpo e contro gli umani, che è rimasto abbastanza scialbo. E una volta che otterremo le frecce fulminanti e il colpo critico migliorato, avremo praticamente buggato il combat system. In quel caso, una o due frecce fulminanti basteranno a mettere al tappeto tutte le macchine tranne le più potenti. Poi, un colpo critico, un giro su sé stessi (per attivare il prompt) e un altro colpo critico e ripetere fino alla sconfitta definitiva. Ops, forse non dovevo dirvelo?

Horizon Forbidden West com’è? È un maledetto GOTY, ecco cos’è!

Ci piace

  • Aloy
  • Storia appassionante
  • Gameplay e traversal
  • Visivamente splendido

Non ci piace

  • Non tutto il combattimento è appassionante
  • Alcune attività sono meno interessanti di altre
  • Animazioni facciali un po' rigide
5.75

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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