Thomas Was Alone

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Pubblicato per PC e Mac nel 2012 e nel 2013 per PlayStation 3, PlayStation Vita e Linux, Thomas Was Alone nel 2014 ha visto la luce anche sui sistemi operativi mobili di iOS e Android. Ovviamente non potevano mancare le console next-gen, nel quale a fine del vecchio e appena passato anno, è stato rilasciato sui rispettivi negozi digitali.

Ideato da Mike Bithell durante la GameJam del 2010, il prototipo iniziale ha visto la luce in sole 24 ore, durante il famoso evento nel quale diversi indipendenti si cimentano nell’ideare e sviluppare videogiochi. Ispirato dall’idea minimalista e moderna della Bauhaus School e dal film “Fratello, dove sei?” di Ethan e Joel Coen, Bithell pubblicò la prima versione basata su Adobe Flash e giocabile tramite un browser via web. Successivamente fu rimosso, con lo scopo di portare questo titolo ad una versione completa, nel quale ad inizio 2011, cambiò il motore grafico passando ad Unity. Migliorando il gamedesign e inserendo una storia che narra le avventure delle IA indipendenti, rappresentati da quadrilateri, in un mondo sconosciuto alla scoperta di sé stessi. Bithell scrisse una sceneggiatura per dar carattere ai personaggi, nel quale ingaggiò il comico Danny Wallace per narrare, in gioco, la storia e le caratteristiche di Thomas e dei suoi compagni.

La rivoluzione delle IA:

La società Artificial Life Solution esegue vari esperimenti d’intelligenza artificiale (IA), ma il programma si rivelò totalmente fallimentare, fino a quando venne completamente dimenticato. I programmatori iniziarono per gioco, ad aggiungere delle stringhe con i nomi a delle IA. Ma a causa di un piccolo errore, generato da scripts sovrapposti, queste IA, create in questo ambiente, pensavano e agivano per conto loro. Uno di questi è “Thomas-AT-23-6-12” (in forma semplificata solo Thomas), rappresentato da un rettangolo di colore rosso. Thomas, curioso e attento, é un IA al posto giusto al momento giusto e possiede l’abilità di eseguire un salto medio. Comincia il suo viaggio attraversando vari portali, cercando di scoprire il proprio scopo è magari altre forme di IA, come lui, all’interno del sistema.

I programmatori si accorsero che l’errore si stava diffondendo e che il gruppo iniziale di IA avevano semplici variazioni nella dimensione e nella forza tra di loro. Ma più si diffondevano e più estreme diventavano. Cercarono di eliminare questi errori, creando delle protezioni per difendere il sistema, investigando, catturando e rimuovendo le aggiunte indesiderate, ma queste IA erano talmente determinate a continuare che avrebbero collaborato tra di loro per raggiungere il loro scopo.

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Avanza, salta e collabora:

Thomas Was Alone ha un gameplay minimalista e fantastico nello stesso momento. Si hanno pochi comandi a disposizione: muoversi a sinistra o a destra, saltare e cambiare il personaggio selezionato. Lo scopo è quello di raggiungere il punto d’arrivo prestabilito, posizionando i quadrilateri nel proprio portale, tutti nello stesso momento.
La particolarità dei personaggi, rappresentati da semplici quadrilateri di forma e dimensione diversa, crea un gameplay enigmatico, nel quale si dovranno usare le abilità di ciascun personaggio per completare ogni livello. Principalmente la differenza tra ogni personaggio, sarà quella sul salto eseguito. La forma del rettangolo influisce sull’abilità: il più stretto e lungo, salterà più in alto. Ovviamente al contrario, il più piccolo e largo sarà scarso nell’eseguire la sua abilità. Alcuni inoltre hanno delle caratteristiche speciali, come per il caso di Claire, un IA rettangolare di grandi dimensioni, che potrà galleggiare e aiutare i suoi compagni ad attraversare i percorsi acquatici. Anche Laura ha la sua abilità speciale, con una forma molto bassa e larga, potrà molleggiare i propri compagni sopra il suo corpo, per far raggiungere le cime più alte.

Per arrivare ai portali si dovrà far collaborare tutti i personaggi tra di loro. Infatti anche il più piccolo quadrilatero con uno scarsissimo salto sarà indispensabile. All’interno dei vari livelli sarà necessario premere degli interruttori che potranno essere di colore neutro premuti da chiunque, oppure se dello stesso colore di un personaggio, che ovviamente potrà premere solo lui. Questi pulsanti attiveranno o sbloccheranno i passaggi per proseguire. Sfruttando le varie grandezze e combinandole assieme, si riuscirà finalmente a far raggiungere ogni personaggio alla fine (spesso bisogna dare la precedenza a quello più piccolo), facendo attenzione nel posizionare bene ogni personaggio nel proprio portale e far entrare l’ultimo mentre gli altri sono già stati attivati (qualche volta si potrà incontrare un portale a mezz’aria, perciò sarà indispensabile che questo sia l’ultimo ad essere attivato).

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Ci sono 10 parti di storia principale, nel quale ogni sezione ha 10 livelli. All’inizio di ogni parte della storia, verrà fornita inoltre una piccolissima nota scritta, dal punto di vista dei programmatori della Artificial Life Solution. Si avranno altri 20 livelli aggiuntivi oltre la fine del gioco (già compresi nella versione testata su Wii U), con nuove e speciali IA, tutte da scoprire. Un totale di 120 livelli con un Level design studiato alla perfezione, calcolando in modo millimetrico ogni singolo salto che il giocatore dovrà eseguire, scegliendo la sequenza esatta di accatastamento, per far scalare i personaggi e per il proseguimento del gioco.

Un armonia perfetta:

Sicuramente la forza attrattiva di Thomas Was Alone è l’incredibile lavoro svolto da Bithell insieme a Wallace, nel narrare questa storia e creando una enorme personalità ad ogni singola IA, nonostante non abbiano espressioni facciali o altri riferimenti sentimentali. Spesso e volentieri si starà ad ascoltare la narrazione, invece di giocare. Non per questo, aveva lanciato una campagna di raccolta fondi proprio per l’assunzione del comico britannico. Gli effetti sonori e il sottofondo musicale non vanno mai in conflitto ne stancano mai, anzi sembra quasi tutto naturale.

Nonostante il gioco è del 2012 l’aspetto pulito e curato dona a questo titolo una grande giovinezza. La sorgente di luce messa sullo sfondo genera delle ombre sul livello e crea qualcosa di veramente attrattivo. Senza contare che al passaggio della IA verrà generata la rispettiva ombra in questo fantastico mondo in 2.5D. Si possono percepire anche delle piccolissime animazioni sui personaggi e lo studio delle forme fa intuire immediatamente, senza inutili spiegazioni, quali sono le zone sicure e viceversa, quali sono invece quelle pericolose. La scelta dei colori sulle IA non è per niente casuale, staccandosi bene dall’ambiente circostante e aumentando le emozioni fornite dal narratore.

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Il tempo scorre, quando ci si diverte:

C’è solo un punto negativo su questo eccezionale titolo: la longevità. Il gioco attrae molto e nonostante ci siano 120 livelli, in poche ore si riesce a completare tutta la storia. Ma nonostante questo, non vi fermerà dal farlo rincominciare a qualche amico che verrà a farvi visita, passando ancora indimenticabili ore ad osservare, come spettatore, il magico mondo di questo Indie fantastico. Il nostro augurio é nella speranza di poter scaricare dei nuovi livelli in futuro, proseguendo la storia intrepida di questi quadrilateri dotati di intelligenza artificiale indipendente e magari colmare leggermente questa pecca.

Conclusione:

Thomas Was Alone è un puzzle game di tutto rispetto, con una storia e un gamedesign, probabilmente difficile da dimenticare negli anni. Consigliato per tutta la famiglia e su tutte le console, computer e dispositivi mobili, questo titolo vi farà divertire e scoprire, come delle IA possano vedere il mondo informatico attraverso i loro occhi.

Scritto da : Neme

Ingegnere informatico e diplomato in Digital Graphic Computer Animation, sono un grande appassionato di retrogame. Nel mio tempo libero, anche se sembra una barzelletta, mi piace sviluppare videogiochi con amici e ricercare qualche perla antica da aggiungere al mio museo videoludico personale.

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