The Evil Within

E’ dalla E3 2013 che i fan di survival horror in terza persona (tra cui il sottoscritto) aspettavano questo momento. E ora, dopo un’attesa che è parsa un’eternità, siamo stati finalmente accontentati: sviluppato dal talentuoso team di Tango Gameworks e concepito dal mitico Shinji Mikami, Bethesda ci propone The Evil Within!

 

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Gli ultimi episodi dei titoli faro del genere stati alquanto deludenti (gli ultimi Silent Hill) oppure hanno subito una svolta, diventando dei “semplici” giochi d’azione (Resident Evil 5 o Resident Evil 6). Le aspettative per The Evil Within sono quindi alte, molto alte, anche perché ritroviamo il mitico Shinji Mikami, che è stato produttore e direttore dei primi Resident Evil fino all’eccellente Resident Evil 4.

 

Un’avventura molto gore

Sono molti i riferimenti a film o giochi del genere. Il macellaio armato di motosega che ci rincorre per i corridoi ad inizio avventura, ci fa immediatamente pensare a da The Texas Chainsaw Massacre (Non aprite quella porta). Quando rincontriamo Connelly (il poliziotto che ci ha condotto al Beacon Mental Hospital) riviviamo la scena in Resident Evil del primo contatto con uno zombie. Il villaggio ricorda Resident Evil 4 e ci si aspetta quasi di sentire la mitica frase “Detrás de ti, imbécil!”. evilwithin_sshot (1)L’ospedale psichiatrico rammenta il film Allucinazione perversa (Jacob’s Ladder), dal quale Silent Hill si è ispirato. Il movimento furtivo, il fatto di poter prendere delle bottiglie e scagliarle per distrarre i mostri e poi aggredirli alle spalle, non può non farvi venire in mente lo stupendo The Last of Us. E altro ancora. L’ambiente malsano e splatter di The Evil Within, vi farà sprofondare in una dimensione di orrore, dalla quale dovrete cercare di trarvi in salvo. La scarsità di munizioni e le risorse limitate vi daranno una sensazione di debolezza, di vulnerabilità. La possibilità di bruciare i corpi, per far sì che non resuscitino, vi fa capire che nessun luogo è tranquillo e privo di pericoli, poiché un nemico non bruciato (e i fiammiferi scarseggiano) potrebbe rifare la sua apparizione in un luogo già esplorato. Attraversando alcuni specchi piazzati lungo il vostro cammino, potrete accedere all’ospedale psichiatrico, unico luogo tranquillo del gioco. In questo asilo, potrete salvare la vostra partita, migliorare il vostro equipaggiamento o abilità, ottenere oggetti e quant’altro. Ma quello che trovo geniale è che l’ospedale e l’infermiera sembrano usciti direttamente dai primi Silent Hill e la visione offuscata (come se fossimo drogati o in un incubo, piuttosto) non da’ quella sensazione di sicurezza che ci saremmo aspettati. Ad aumentare la sensazione malsana del luogo è il macchinario che ci permette di far evolvere il nostro eroe, che sembra ad una macchina di tortura.

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Furtività, la vostra arma.. a doppio taglio?

In The Evil Within, restare discreti è sinonimo di riuscita, poiché, come spiegato in precedenza, le risorse scarseggiano e uno scontro diretto è il più delle volte nocivo se non addirittura mortale. Ma questo titolo ci riserva ancora qualche bella trovata per aumentare la nostra angoscia: pur essendo un TPS, in The Evil Within la telecamera è posizionata talmente vicino al nostro eroe, da non permetterci di avere una visione globale dell’ambiente. evilwithin_sshot (5)Inoltre, per muovervi furtivamente, dovrete accovacciarvi e – quando siete per esempio tra i cespugli, non riuscirete facilmente a capire cosa c’è in giro. Anche la possibilità di nascondervi sotto letti o in armadi va in questa direzione: avrete si, la possibilità di nascondervi dai nemici, ma la vostra visuale sarà limitata e vi assicuro che comincerete a muovere fisicamente la vostra testa (reale) per tentare di vedere meglio. Avendo un campo visivo ridotto, sarete obbligati ad aguzzare l’udito ed è qui che i suoni avranno maggior effetto, facendovi sprofondare sempre di più in questa dimensione malsana e facendovi sobbalzare ad ogni rumore improvviso. La sensazione di insicurezza sarà aumentata anche dal fatto di non possedere una mappa e – nel villaggio per esempio – sarete obbligati a cercare dei punti di riferimento. Sarete talmente concentrati nel cercare di capire dove vi trovate e dove sono i nemici, che il semplice fatto di mettere un piede in una tagliola, oppure il rumore di una finestra che si rompe improvvisamente, vi farà saltare dalla vostra poltrona. E’ vero che un’icona particolare vi mostra quando siete nei pressi di un nemico e/o quando vi vede, ma alcuni mostri sono invisibili e sarete obbligati ad aguzzare i sensi per vedere o sentire oggetti che si spostano al loro passaggio: sapete che è lì e sapete che vi vede! Oppure, idea che ho trovato particolarmente geniale, il boss di fine livello incatenato nel bel mezzo del villaggio, vi farà avere l’icona quasi sempre attiva e non vi permetterà quindi di sapere se c’è qualcun altro nei dintorni o meno.

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Pro e contro

The Evil Within è un Survival Horror molto bello e coinvolgente, con una buona durata di vita. In effetti, esso potrà farvi divertire (e spaventare) per 15-20 ore, e contribuirà al divertimento anche la buona varietà del bestiario, dei luoghi, e delle situazioni in generale. Anche se non particolarmente determinanti, come in The Last of Us o Resident Evil 5 e 6, i compagni che vi seguiranno durante la partita, diminuiscono la tensione del giocatore e la sensazione di vulnerabilità, poiché grazie alle loro reazioni, potrebbero avvertirvi di un pericolo improvviso e non farvi – appunto – sorprendere da un nemico. La realizzazione tecnica non è sempre esente da difetti, non così fastidiosi, certo, ma per un titolo di nuova generazione, ci si può aspettare qualcosa in più. I giochi di luce e ombra e la modellizzazione dei personaggi sono ben riusciti, ma alcune textures non sono proprio eccelse, soprattutto dei luoghi all’esterno. Il movimento un po’ legnoso dell’eroe è un’altra nota dolente. Per esempio, ci sarà la possibilità di scalciare dei bidoni di combustibile per metterli in posizioni strategiche, ma la difficoltà degli spostamenti, creerà non pochi problemi. Ma la situazione è peggiore, se parliamo di combattimenti corpo a corpo, dove dopo un primo colpo, non si capisce più dove è finito il nemico e resteremo indifesi ai suoi attacchi. Appaganti e stressanti invece, i combattimenti contro i boss e dovrete fare prova di abilità e senso strategico per venirne a capo.

Ricordatevi prima di cominciare la partita: in The Evil Within, ogni errore potrebbe esservi fatale!

 

 
 

Scritto da : Bizio

A Bizio piace Resident Evil :D

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