L’epico concerto di The Legend of Zelda: Symphony of the Goddesses

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Sono numerose le colonne sonore appartenenti al mondo Nintendo da sempre state apprezzate dal pubblico e dal tutto il mondo videoludico, che spazia dai giocatori di vecchia data fino alla nuova generazione. Basta pensare al tema principale Super Mario dei primi capitoli per NES, riproposto in mille salse e in differenti generi, fra remix, composizioni e via dicendo, creando un motivetto che ormai tutti conoscono. Tuttavia Nintendo non è solo Super Mario, anche il tanto amato The Legend of Zelda ha saputo ritagliarsi la sua fetta di successo nell’ambito puramente musicale e artistico, a titolo d’esempio citiamo i brani più conosciuti dal pubblico come il tema dell'”Hyrule Field” alla dolce e lenta “Zelda’s Lullaby”, fra chiramente i più apprezzati. Ma chi se non il complesso orchestrale The Legend of Zelda : Symphony of the Goddesses poteva trasmettere al pubblico le emozioni e il piacere di ascoltare l’intera colonna sonora che caratterizza tutti i capitoli di questo brand che esiste da ormai 30 anni a questa parte ?

12246873_908189585897515_6050393015023197895_nSymphony of the Goddesses nasce inizialmente come opera sinfonica scritta per orchestra ad archi divisa, oltretutto, in ben quattro tempi e  caratterizzati dai quattro capitoli principali che compongono parte di  Hyrule Historia : A Link to the past, Ocarina of Time, Twilight Princess e Wind Waker, in onore ai lunghi 25 anni della saga di Zelda in concomitanza con l’uscita di Skyward Sword, genesi di tutta la cronologia storica del brand. L’intera opera orchestrale, rilasciata tramite il bundle limited di Skyward Sword, si trasforma tuttavia in qualcosa di più sostanzioso che una “semplice” registrazione in studio, ovvero un vero e proprio complesso orchestrale suis generis dedito a numerosi tour di concerti in tutto il mondo, che vanta un programma comprendente tutta la colonna sonora presente nella buona maggior parte dei titoli dedicati a The Legend of Zelda. Sotto la guida del produttore Paul e della direttrice Andersson, il concerto viene apprezzato praticamente da tutta la stampa, critica videoludica e non. Visto il il largo successo il nuovo tour denominato Master Quest approda anche sul suolo elvetico dopo quasi tre anni di attività del complesso orchestrale, in cui la redazione è stata invitata aed entusiasta nel far parte del pubblico.

11988782_746691832130519_8986317612362336957_nL’Hallenstadion si veste quindi nei colori di Zelda che, come contorno al concerto, non manca l’offerta di uno stand dedito al merchandising oltre alla presenza di cosplayer ispirati al mondo di gioco : con tanto di contest durante la pausa fra i due tempi dell’esibizione. Iniziato verso le otto con una certa puntualità, le note del tema principale di Zelda successive all’intonazione di tutti gli strumenti da parte del primo violinista e dell’Oboe  aprono le danze di questo interessante concerto. Particolare la scelta di introdurre nel primo brano anche parte del tema principale appartenente a Tri Force Heroes che ricordiamo mercato da ormai un mese la sua disponibilità sul mercato, di cui abbiamo avuto la possibilità di recensirlo. Fin da subito saltano all’occhio il gioco di luci e la presentazione su schermo di video ingame, che creano un connubio e una dialettica particolare fra vista e udito nella percezione dell’intera performance. Modus operandi che si propaga per tutti i brani del concerto, citiamo a titolo d’esempio l’esecuzione del tema riguardante Gerudo Valley accompagnato da diversi video tratti da Ocarina of Time, susseguito inoltre dalle colonne so11221587_746691768797192_5705841516639290066_nnore più famose legate al combattimento contro i numerosi Boss risultanti al completamente di un dungeon. Oppure il passaggio ai brani dediti al racconto di Hyrule Historia, che si presentano come tributi della buona parte dei capitoli principali concernenti la cronologia della terra di Hyrule. I differenti brani sono suddivisi in più parti tratti dai sottofondi principali del titolo in questione, mentre i video sono organizzato a modo di “tributo” che richiamano automaticamente la soundtrack eseguita e le location ad esse collegate. La caratterizzazione video quanto fondamentale e accessoria, visto che non bisogna dimenticare il protagonista principale dell’opera sinfonica che resta pur sempre la musica nel quale gli arrangiamenti hanno saputo esprimere le peculiarità di ogni strumento presente nel complesso, in un botta e risposta fra archi e legni. Un esempio tipico è The Legend of Zelda : Wind Waker, il passaggio dal tema introduttivo che vede il flauto traverso protagonista in diversi soli, agli archi durante l’esecuzione del tema dedicato all’isola primula e al profondo solo fagotto perfetto per la nave dei pirati comandata dalla giovane Dazel. Oppure Twilight Princess che consiste principalmente in un gioco di stile fra coro e archi a modo, anche qui, di botta e risposta nei differenti temi proposti al fine di offrire un elemento tipico di questo capitolo, in altre parole lo stile prettamente oscuro e tenebroso. Ad accompagnare il concerto non mancano dei commenti introduttivi che presentano un po’ l’origine dei prezzi presentati, in modo da comprendere al meglio il messaggio e l’emozione percepita nell’esecuzione della complesso orchestrale. 12243453_746691792130523_3805834890259103203_nAppaiono su schermo, quindi, personaggi dal calibro dello stesso Miyamoto o del director Anouma che presentano i brani che attendono il pubblico. Infatti vengono spiegate alcune scelte stilistiche legate alla composizione di alcuni sottofondi di combattimento così come il particolare ordine cronologico dei capitoli di Zelda presentati, dal quale tramite il linguaggio della musica ci viene spiegata Hyrule Historia. Dal puro punto di vista tecnico delle critiche non possono essere sollevate, essendo i musicisti tutti professionisti, così come la gestione dei colori e la scelta delle scene da presentare in video. Molto apprezzata la scelta di dar spazio a elementi legati all’avventura piuttosto che hai combattimenti, quest’ultimi meglio inquadrati nelle parti dei temi di battaglia, oltre all’esposizione di tutte le ere del gaming a partire da titoli con prospettiva dall’alto come The Legend of Zelda, The Legend of Zelda : A Link to the Past e The Legend of Zelda II : The adventure of Link a titoli a concezione puramente a tredimensioni come Ocarina of Time, Majora’s Mask e Twilight Princess.

Insomma, se siete fan del brand di Miyamoto è un concerto che non bisogna lasciarsi sfuggire, un’esperienza musicale che tutti gli amanti di Zelda dovrebbero prenderne parte scoprendo più a fondo uno degli elementi caratteristici e fondamentali di un videogioco.  Seppur non  per molti recensori la colonna sonora non è una delle colonne portanti nel giudizio finale, per il sottoscritto offrire una ben strutturata composizione serve per rendere la produzione ludica unica e viva anche nel corso degli anni. Se vi siete persi il concerto dell’Hallenstadion niente paura, il tour Svizzero di The Legend of Zelda : Symphony of the Goddesses ritorna per ottobre 2016 ancora a Zurigo ma anche a Ginevra.

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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