The Legend of Zelda: Tri Force Heroes

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L’effetto The Legend of Zelda : Four Swords è stato uno dei più interessanti che ha colpito lo storico brand della casa Nipponica durante il corso della generazione Gamecube / Gameboy Advance. Spin off particolare che mantiene lo stesso stile di gameplay, dai controlli ai vari oggetti tipici, ma che introduce una focalizzazione esclusivamente al comparto multiplayer locale, che ne ha risaltato le diverse peculiarità del titolo convincendo buona parte della critica internazionale, tanto da riproporlo pochi anni dopo come DSI Ware scaricabile gratuitamente in occasione dell’anniversario ufficiale della serie. The Legend of Zelda : Tri Force Heroes è un altro spin off sulla falsariga di Four Sword per cui l’elemento preponderante è rappresentato effettivamente dalla modalità multiplayer locale e, chiaramente, online vista l’infrastruttura più vasta proposta dal Nintendo 3DS se confrontato alla portatile degli inizi del nuovo millennio. In arrivo ormai per questa fine del mese, Tri Force Heroes si piazza fra quegli Zelda peculiari non inerenti alla saga principale, in cui alcune meccaniche sono volutamente modificate per offrire qualcosa di differente dal solito raggiungendo un nuovo apice non molto frequente nella IP Nintendo.

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Una questione preliminare da trattare riguarda il numero di giocatori, in The Legend of Zelda Tri Force Heroes si distingue fin da subito dal predecessore Four Sword, appunto, già per questo primo elemento. Questa volta infatti non si entrerà nei panni dei soliti quattro Link, ma saranno solamente tre chiamati in causa al fine di salvare la giovane principessa del regno della moda, schiava purtroppo da una terribile maledizione di cui la fautrice è una tradizionale strega non particolarmente gentile. Trama chiaramente lasciata più in un secondo piano, il gameplay rappresenta il centro dell’esperienza, il punto cardine da godere e scoprire a più giocatori. Seppur l’obbiettivo base della produzione Nintendo è quindi chiaro, quest’ultima non ha tuttavia dimenticato quei utenti che si dilettano unicamente nella modalità singolo giocatore. Ma procediamo con ordine….

screenshot6.0Il nostro giovane e caro Link sarà chiamato ad affrontare diversi stage dallo stampo piuttosto tradizionale e tipici delle serie principali su console portatile. Nella pratica sono otto i mondi disponibili, ognuno composto da ben 4 stage ciascuno, caratterizzati a loro volta da 4 diverse schermate tra cui l’ultima comprendente un boss arduo da scinfiggere. Il tutto ci è sembrato diversificato ma comunque costante nel livello di difficoltà, in cui i nemici caratterizzati da una propria identità e, chiaramente, tratti dai vari titoli della saga. Stesso discorso per il level design mantiene una solida struttura, in questo caso le diverse schermate le qualifichiamo come una sorta di “minidungeon” da esplorare principalmente con l’ausilio del multigiocatore. Il risultato ci è parso in sostanza soddisfacente, soprattutto per quanto riguarda l’adattamento dell’ambiente e dei nemici all’abilità totem : novità tra l’altro assoluta nel gameplay di The Legend of Zelda. In breve i tre Link disponibili sono in grado di giocare da equilibristi, vale a dire salire l’uno sulle spalle dell’altro formando un’unica entità capace di sferrare attacchi da diverse altezze prestabilite. Il totem è molto funzionale con diversi ruoli fondamentali : alla base il Link con i piedi a terra è incaricato logicamente nei movimenti, i due soprastanti sono tuttavia impegnati nell’attacco di cui l’ultimo è anche in grado di essere lanciato grazie al compagno sottostante. Cooperazione è quindi la parola d’ordine, come giusto che sia in questo genere di giochi focalizzati su più persone, ma che ne costituisce anche uno dei principali limiti. Limite che tuttavia è alquanto relativo, o meglio, piuttosto comprensibile vista la natura di Tri Force Heroes. Sfruttare il totem in single player purtroppo richiede una certa prontezza e capacità nei comandi di gioco. Seppur è possibile godere degli stage anche in single player, come precedentemente accennato, l’energia e le risorse richieste da parte dell’utente sono chiaramente maggiori, soprattutto nel riuscire a gestire fluidamente il totem in tutte le sue sfaccettature. Tuttavia è una critica che lascia abbastanza il tempo che trova, non tanto per la sua oggettività quanto per la sua superficialità…essendo la modalità singleplayer un elemento di contorno al gameplay offerto da Tri Force Heroes. Troviamo infatti poco pertinente acquistare un titolo incentrato quasi o totalmente esclusivamente alla modalità multigiocatore giocandoci solo ed unicamente in single player, viene abbastanza logica la conclusione  che la sua struttura non permette una delle migliori esperienze di gioco. Insomma dal nostro punto di vista la modalità single player è più da intravedere come una sorta di tutorial capace di preparare il giocatore alla vera esperienza definitiva consacrata, appunto, al multigiocatore. Al discorso aggiungiamo anche il fatto fondamentale di non imparare solamente a comprendere le meccaniche del totem, bensì conoscere anche i diversi oggetti disponibili da usare contro i nemici…e non solo. Parliamo infatti dell’arco, della bomba, del boomerang, degli attacchi caratterizzati da diversi elementi quali acqua, fuoco e vento, per uno stile di combattimento vario e una proposta di enigmi basati su di essi, mantenendo quella struttura solida e costante sollevata precedentemente e ciò che rende soddisfacente la qualità dei contenuti. Ma quest’ultimi non finiscono qua, parte dell’attività principale non consiste nel solo completamento di tutti gli stage disponibili, ma bensì collezionare tutti i costumi da confezionare presso Mme Couture. Infatti i boss sconfitti lasceranno sul terreno di gioco determinati materiali necessari per la creazione di nuovi costumi che potranno essere indossati da Link conferendogli determinati potenziamenti. Triforce-heroes-4-1Sebbene la campagna principale caratterizzata da otto mondi non è particolarmente lunga, il collezionismo degli abbigliamenti, puntando a quelli più rari, consente al giocatore di sfoggiarli con fierezza durante le sessioni nel multigiocatore online.

Un’altra delle principali critiche, questa volta inerenti al comparto multiplayer, è la  gestione della controparte online nel dettaglio come i giocatori possono interagire fra loro. Insomma è da ribadire fin da subito l’assenza della chat vocale tramite il microfono della console che, ricordiamo, non è uno dei migliori presenti sul mercato. I comandi e la comunicazione infatti sono lasciati a frasi prestabilite, efficaci e corte in grado di indirizzare un’azione cooperativa senza troppi problemi. Ma non avendo testato con altri giocatori questa modalità per motivi contrattuali, il giudizio non può essere effettivamente completo. Per contro partendo da una semplice deduzione fondiamo una presunzione che riconosce come il sistema delle frasi “shout” che appariranno sullo schermo di una certa efficacia. Ricordiamo infatti che il gameplay di Zelda visto in terza persona con una prospettiva dall’alto è ancora uno stile abbastanza semplicistico e molto da console portatile. Questo permette di gestire l’azione più facilmente e di capire fin da subito le varie esigenze dei compagni e come attaccare…chiaramente il tutto dipende dalla bravura del giocatore con cui ci ritroviamo in squadra.

 

 

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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