Contrast

Titolo

“L’effetto wow”. È così che, bonariamente, chiamo il senso di meraviglia e stupore che da sempre cerco nei videogiochi. È qualcosa che, senza preavviso, mi colpisce allo stomaco come un pugno e che mi aiuta a tracciare una linea di separazione chiara e netta tra un gioco senza arte né parte da uno che invece è capace di sorprendermi e che mi lascerà un ricordo piacevole anche a distanza di anni. Può trattarsi di uno stile grafico unico e particolare, può essere il taglio epico dato alla storia, una trama particolarmente intrigante, un gameplay strepitoso oppure può capitare che sia l’idea alla quale tutto il gioco ruota attorno ad essere incredibile nella sua semplicità. E Contrast è proprio uno di quei giochi che sfodera un’idea tanto semplice quanto geniale! Uno di questi giochi che ti fanno esclamare: “Ma perché non ci ho pensato io?”. E, infatti, il concetto alla base di questo titolo è proprio un interessante uso di… luci e ombre!

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Ombre cinesi, anzi… canadesi!

Contrast è l’opera prima della software house canadese Compulsion Games. Un inizio con il botto, decisamente. Abbiamo scoperto questa piccola perla alla GamesCom dello scorso agosto a Colonia, quasi per caso, ed è stato un colpo di fulmine istantaneo! L’unica postazione di gioco sul quale era possibile giocarlo era nascosta, poco visibile e, è proprio il caso di dirlo, letteralmente all’ombra degli schermi giganti sui quali passavano senza sosta i pomposi e boriosi trailer dei titoloni tripla A. Questo non ci ha impedito di scorgere il potenziale di un titolo dallo stile ricercato, malinconico, ispirato e con un concetto di base geniale.

Ora, a distanza di mesi, l’abbiamo finalmente giocato e completato! Sarà riuscito a mantenere tutte le sue promesse? Accendete le luci e… scopriamolo subito!

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Cosa si sta muovendo nell’ombra?

Il gioco è ambientato in una immaginaria città europea di inizio ‘900. L’atmosfera noir, enfatizzata da una colonna sonora vintage a ritmo di jazz, è assolutamente appropriata. Visivamente il gioco ha classe da vendere, merito di una direzione artistica ispirata.

Anche la storia di Contrast è interessante e, come vuole il protocollo, ogni nuova sfumatura verrà rivelata con il contagocce nel proseguo dell’avventura.

All’inizio del gioco ci viene presentata Didi, una bambina piena di vita, che però ha la sfortuna di avere due genitori in piena crisi matrimoniale. Questo la porta ad essere sola e fantasticare di continuo. La sua solitudine è però rotta dalla presenza di una misteriosa acrobata: Dawn. Un’amicizia immaginaria? Sembrerebbe proprio di si visto che nessuno, oltre alla bambina, sembra accorgersi della sua presenza.

Il gioco comincia nella stanza della bambina che, appena messa a letto dalla madre, decide di scappare di nascosto dalla finestra. L’idea iniziale di Didi è di assistere, senza essere vista, allo spettacolo della madre, apprezzata cantante jazz e, nello stesso tempo, avere notizia del padre.

A fargli compagnia nell’avventura, ci sarà la sinuosa Dawn. La circense è il personaggio che controlleremo nel gioco ed è il vero e proprio perno sul quale ruota tutta la meccanica di Constrast. Dawn, infatti, ha un dono molto peculiare: la capacità di potersi trasformare in un’ombra. Si, avete capito bene: ha il dono di riuscire a passare dal mondo “reale” al mondo delle ombre in qualsiasi momento.

Questo apre tutta una serie di meccaniche di gamplay molto interessanti visto che, sfruttando questo dono dovrà riuscire a raggiungere e superare gli ostacoli passando da una forma all’altra. Nel mondo “reale” Dawn si sposta in un ambiente 3D. Quando è nel mondo delle ombre, il gioco si trasforma in un platform 2D dove Dawn deve riuscire a superare gli ostacoli sfruttando le ombre proiettate dagli oggetti presenti nell’ambiente di gioco.

Un concetto semplice ma dannatamente efficace.

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Più luci o più ombre?

Grazie all’offerta destinata agli abbonati a Playstation Plus, abbiamo avuto modo di giocarlo su una PS4 nuova fiammante senza spendere un centesimo. Se il buongiorno si vede dal mattino, la tanto decantata apertura di Sony verso gli sviluppatori indie può lasciare ben sperare per il futuro. Complice questa offerta e, soprattutto, una line-up decisamente carente al lancio della console, Constrast avrà sicuramente beneficiato pure di questo fatto per farsi conoscere e farsi apprezzare anche da chi di solito si lascia sfuggire questo tipo di giochi.

Tutto idilliaco e perfetto? Non proprio. Il gioco purtroppo presenta alcuni difetti e promesse realizzate solo a metà. La durata è relativamente breve (si attesta sulle 4-5 ore) ed in alcuni frangenti la realizzazione tecnica non è proprio eccelsa.

Quindi, come riassumere? Ci cono alcune ombre, è vero, ma per il resto… tanta luce per questo titolo. Buona la prima, Compulsion Games!

 

 
 

Scritto da : Redazione

Di quando in quando la Redazione prende vita e pubblica articoli tutti suoi. Com'è possibile? Nessuno lo sa...

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