Cities: Skylines

Una volta, prima di infinite reiterazioni commerciali e prive di significato apparente, c’era una città. C’era La Città, popolata da creaturine che si chiamano Sim ma che a noi non interessavano affatto, perché il nostro occhio era fisso sui palazzi e le strade. Sim City fu grande, ma la sua gloria si è sbiadita negli anni. Il posto al sole è tornato disponibile e molti hanno provato ad accomodarvisi. Il nuovo pretendente si chiama Cities: Skylines, ma sarà in grado di estrarre la Spada dalla Roccia?

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L’ufficio del sindaco

Come per ogni città di frontiera che si rispetti, all’inizio della partita il giocatore si trova di fronte alla scelta del terreno su cui edificare. Meglio una tranquilla piana o una vallata costeggiata di fiumi? Deserto o natura selvaggia? In Cities: Skylines la prima scelta è forse quella più importante, dal momento che il terreno di gioco sarà fondamentale non solo per definire la piantina della città ma anche per l’accesso alle risorse idriche e alle vie d’accesso. Cities_Skylines__(1)Come ogni gioco di questo genere che si rispetti dovremo cominciare da subito ad occuparti di creare strade, zone industriali, commerciali e residenziali e fornire le risorse di base quali strade, acqua, elettricità e fognature. Ben presto il nostro scheletro di città comincerà a popolarsi di persone che decidono di insediarsi a Daveville (o come vorrete chiamare la vostra). Il gioco decolla in questo momento nel più classico dei gestionali in cui dovremo occuparci di ogni aspetto della vita cittadina: istruzione, sanità, polizia e chi più ne ha più ne metta! Skylines prende quanto di buono fatto in SimCity, elimina qualsiasi tentativo di renderlo più simile a quelli orridi freemium che infestano cellulari e internet ma prende quello che c’è di buono dalle nuove mode. Ad esempio, da bravi sindaci alle prime armi, passeremo del tempo a preoccuparci dei bisogni del nostro insediamento. Quale modo migliore per saggiare gli umori del popolino se non seguire su Twitter le loro reazioni? Ed ecco che in questo gioco esiste un bel social simil-Twitter grazie al quale potremo sentire gli umori della città. E questo è solo un esempio di piccoli tocchi che contraddistinguono questa produzione di Colossal Order e Paradox Interactive. Una volta avviata la vostra cittadina i problemi da affrontare sono piuttosto semplici, ma essi cresceranno con l’allargarsi dell’agglomerato urbano. Abbiamo imparato da anni di gestionali a gestire tali problemi e quindi eccoci occupati a creare stazioni di polizia e vigili del fuoco, scuole e musei. Skylines non inventa poi molto in questo campo, ma fa le cose per bene e porta il concetto nel 2015 senza forzare il giocatore ad assurdità server-side come l’ultimo Sim City della quasi defunta Maxis. Cities_Skylines__(4)La complessità di Skylines non è mai soverchiante e il gioco fa del suo meglio per tenerci informati con una serie di schermate riassuntive. La città poi prenderà presto una sua anima, influenzata dalle nostre scelte. Una città industriale sarà diversa, anche a livello architettonico, da una città votata alle energie rinnovabili. Nel nostro ruolo di sindaco poi potremo rendere la gestione dei singoli quartieri un affare a sé stante rispetto agli altri: politiche energetiche e servizi cittadini possono essere gestiti in maniera indipendente. Ovviamente tutta l’espansione della città va fatta in modo intelligente, evitando di spendere soldi a vanvera per poi trovarsi senza budget. Una gestione della fiscalità può e deve essere messa in atto dal giocatore, che dovrà bilanciare tasse elevate e felicità dei suoi concittadini. Il budget potrà essere speso a piacere creando servizi extra che aumentano l’attrattività della nostra città come mezzi pubblici e altre amenità. Insomma, l’avete capito che Cities: Skylines è un Sim City-like tutto d’un pezzo e che renderà felici i fanatici di questo genere.

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Sim City?

Cities Skylines non è Sim City a livello di complessità di gioco. Un po’ perché gli sviluppatori non hanno dietro le spalle una marea di soldi forniti da Electronic Arts e un po’ perché non credo proprio che l’intento fosse quello di copiare la concorrenza. Il gioco manca di alcuni elementi del genere a cui siamo abituati, come le catastrofi naturali (che però dovrebbero venir implementati nei prossimi mesi), qualche strano comportamento nell’IA (traffico e incendi vanno sistemanti) e una grafica un po’ sotto tono. Non fraintendete, Skylines è piuttosto bello da vedere e possiamo zoomare fino a seguire il singolo cittadino nella peggior interpretazione del Grande Fratello, però c’è un po’ troppo anonimato grafico e anche impostando la grafica la massimo, non otteniamo ciò che vorremmo vedere nel 2015.

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Tutto ciò si traduce però in un’interessante scalabilità del gioco che funziona anche su PC più modesti (l’ho provato sia su un PC desktop di media potenza che sul mio portatile datato 2011). Tutto sommato il gioco però funziona bene e da praticamente subito si è conquistato una buona fetta di giocatori che hanno cominciato a condividere le loro città agli altri sullo Steam Workshop. Un titolo che sicuramente evolverà nel corso dei prossimi mesi e che, al contrario di altri titoli usciti di recente, è onesto in quello che offre. Se siete dei patiti di questo genere, ve lo consigliamo caldamente!

 

 
 

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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