Bioshock Infinite

Seguito atipico dei due originali Bioshock (datati 2007 e 2010), Bioshock Infinite abbandona completamente i bui fondali della città sottomarina Rapture per portarci alla scoperta di Columbia, la città tra le nuvole.

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“Booker, hai paura di Dio?”

BioshockInfinite (8)Siamo nel 1912 e il protagonista della storia, Booker DeWitt si ritrova su una barca a remi in compagnia di un uomo e una donna. Non li vede in faccia e i due fanno discorsi criptici che non hanno alcun senso. Attorno a lui infuria il temporale, la visibilità è quasi nulla e le onde si infrangono violente contro la piccola imbarcazione. Ben presto scorgiamo in lontananza in molo e, poco più in là, un faro. La strana coppia ci consegna una pistola e ci sbarca sul molo battuto dal vento e dalla pioggia. “Sembra un posto terribile dove trovarsi a piedi” ci dice la donna. Nei panni di Booker non possiamo fare altro che incamminarci sul pontile bagnato e cercare riparo nel faro. Sul portone del legno c’è una nota “Riportaci la ragazza e ripara il tuo debito, questa è la tua ultima chance”. Appena messo piede dentro, ci rendiamo conto che stiamo per partire per una strana avventura. Versetti biblici ricamati, una bacinella d’acqua santa e, qualche piano più in su, un cadavere. Il nostro Booker arriva finalmente in cima al faro, si siede su una seggiola comparsa al posto della lampada e viene immediatamente sparato da un razzo verso Columbia, una città volante totalmente nascosa dalle nuvole. Davanti ai nostri occhi si staglia una visione paradisiaca: palazzi, monumenti, strade e viuzze sono tutte quante edificate su piattaforme galleggianti. Saremo finalmente liberi di uscire dal razzo all’interno di una grande sala con una vetrata che ci mostra il Profeta, il fondatore e padre della città tra le nuvole. Seguiamo una scala e troviamo una statua illuminata da centinaia di candele. L’atmosfera è pari a quella all’interno di una cattedrale, impressione rafforzata dall’affermazione di un uomo che incontriamo “Siamo in paradiso, o la cosa più simile fino al giorno del giudizio”.

 

Bioshock Infinite, l’avrete capito, ci immerge in un atmosfera creata ad arte. La prima oretta di gioco sarà spesa con la bocca aperta, cercando di afferrare tutto quanto c’è da vedere. Tra fontanelle, viuzze, mercati, persone e tutto quanto Columbia ha da offrire. Sembra davvero di trovarsi in una sorta di paradiso costruito dall’uomo, una società magnifica e perfetta. Perderemo un sacco di tempo a leggere i vari cartelloni, le pubblicità, ad ascoltare le chiacchiere dei passanti e a divertirci alla fiera. Ben presto però ci renderemo conto che il paradiso non è come dovrebbe essere. Booker si ritroverà suo malgrado invischiato in una strana lotteria, il cui scopo sembra essere quello di lapidare una coppia mista. Il castello di carte crolla: Booker si rende conto che Columbia è profondamente razzista e che il suo sedicente profeta non è benevolo come vorrebbe far credere. Ma abbiamo una missione: trovare una ragazza, Elizabeth e riportarla a New York per pagare il nostro debito. E il gioco finalmente comincia!

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Guai in paradiso

Bioshock Infinite è un fps e ricicla a mani basse dai precedenti capitoli in quanto elementi del gameplay. Il giocatore infatti ha a disposizione non solo pistole, fucili e lanciarazzi ma anche i Vigor (e non più l’Adam). Quest’ultimi sono dei poteri acquisibili tramite delle speciali boccette e ricaricabili con dei sali. Ad esempio potremmo sparare delle palle infuocate, creare uno scudo attorno a noi o scatenare un orda di corvi assassini. BioshockInfinite (3)Sia i Vigor che le armi potranno essere potenziati spendendo soldi che troveremo durante il gioco, fornendo un minimo di personalizzazione al gioco, a dipendenza dei nostri gusti in fatto di armi. Da subito siamo anche equipaggiati con uno Sky-Hook, ovvero un aggeggio che ci permette di combattere corpo a corpo e di agganciarci a delle rotaie sospese che uniscono le varie zone flottanti di Columbia. Lo Sky-Hook è spesso indispensabile per spostarci da una zona all’altra e ci permette in alcuni casi di girare attorno ai nostri nemici per colpirli alle spalle. Così armato, DeWitt si imbarca nell’impresa di salvare la giovane Elizabeth, missione che ben presto risulterà essere meno facile del previsto. A differenza dei primi due Bioshock, questo Infinite ci propone infatti combattimenti molto più vasti, in zone aperte spesso zeppe di nemici. I cattivi sono spesso piuttosto furbi e tenteranno di prenderci alle spalle e di aggirare i nostri colpi, rendendo le cose molto piccanti. Novità assoluta di questo capitolo è la presenza al nostro fianco, dopo un certo punto della storia, di Elizabeth. Sebbene la ragazza non combatta attivamente, ci fornirà costantemente informazioni sulla battaglia e farà del suo meglio per trovare sali e kit medici mentre combattiamo. La giovane non solo è utile negli scontri a fuoco, ma ci darà una mano anche sfruttando i suoi talenti come scassinatrice (posto che troviamo i grimaldelli necessari in giro per il gioco).

 

In due contro il mondo

Elizabeth è diventa dunque presto il punto focale del gioco. Non solo aiuta il giocatore a combattere e a raccogliere denaro, ma risulta essere un personaggio dalla forte personalità. Lei e Booker passeranno il tempo discutendo, analizzando i fatti che sono successi e condividendo paure e timori per il futuro. Elizabeth mostrerà i suoi stati d’animo cambiando espressione e muovendosi attorno a noi, stancamente a volte, allegramente in altri casi. In alcuni casi la sorprenderemo con le braccia incrociate evitando il nostro sguardo oppure persa in chissà quale pensieri… Durante le 10 ore (ora più, ora meno) necessarie per completare Infinite, svilupperemo un certo istinto di protezione verso questa strana teenager. Un vero e proprio exploit quello di Irrational Games, che ha saputo creare una co-protagonista viva, vitale e davvero convincente.

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Se la storia per la prima metà può sembrarci piuttosto lineare e semplice, con Booker che deve prima liberare e poi far fuggire Elizabeth, per la seconda metà saprà davvero catturarvi e prendervi di sorpresa. Ma ovviamente non voglio dirvi nulla di più, se non che dovete prepararvi ad un finale davvero inatteso! Probabilmente poi vorrete rigiocare al gioco, una volta conoscendo il finale, alla ricerca di nuovi elementi che prima non avevano attirato la nostra attenzione. Proprio per questo, il gioco offre anche una modalità 1999, in cui saremo posti di fronte ad un livello di sfida davvero non da pochi: meno punti di respawn, meno energia, meno munizioni, nemici più cattivi e difficili da uccidere e, dulcis in fundo, le decisioni prese saranno irrevocabili. Kevin Levine, creatore di Infinite ha affermato che questa modalità sarà odiata dal giocatore medio, ma che è tutto ok dal momento che la modalità 1999 non è pensata per il giocatore medio (come si fa a non voler bene a Kevin dopo una frase simile?).

 

“Una città sommersa… ridicolo!”

BioshockInfinite (6)Columbia, la città nelle nuvole (no, Lando Calrissian non c’entra niente) non ha nulla a che vedere con la tetra Rapure di Bioshock 1 e 2. Sparite le atmosfere cupe quasi da film horror del passato in favore di una città a tratti estremamente luminosa e vitale. Dimenticatevi la tensione, i Big Daddy e devastanti effetti dei plasmidi sul vostro corpo. Se ai fan sfegatati dei primi due capitoli questa cosa può risultare indigesta, personalmente l’ho trovata favolosa. Columbia, anche nei momenti più cupi, rimane un posto che invoglia il giocatore all’esplorazione senza timori. Spesso e volentieri infatti potremo imbarcarci in esplorazioni minuziose in cerca di contanti, flaconi di sali oppure di registrazioni vocali su Voxafoni. In effetti il gusto all’esplorazione farà allungare di parecchio la vostra esperienza di gioco, risultando essere quasi sempre un’attività molto remunerativa. E che dire di ammirare semplicemente gli squarci di città, di lasciarsi ipnotizzare dalle onde sulla spiaggia, di perdersi nella fiera o di sfrecciare sullo Sky-Hook? Sebbene tecnicamente non sia superlativo e che il mondo non tenda al fotorealismo (volutamente diremmo), il motore di gioco Unreal Engine 3 dimostra ancora una volta che, in mani capaci, è in grado di fare grandi cose.

Anche i doppiatori italiani hanno fornito una prestazione che va dall’ottimo all’eccellente e il comparto musicale è assolutamente da brivido. La musica che accompagna il nostro arrivo a Columbia è memorabile e se doveste trovare una chitarra ad un certo punto… premete assolutamente il tasto azione!

 

Concludiamo

BioshockInfinite (9)Bioshock Infinite è davvero un gran gioco. Specialmente nel caso che, come me, non eravate pronti a tutto questo. La storia è estremamente coinvolgente e possiede quel gusto del fatto strano che solo in Portal 2 ho già sperimentato. Il legame tra il protagonista e Elizabeth è affascinante e in generale non riusciremo a scollare gli occhi dallo schermo per sapere come va a finire il gioco. Certo, non è tutto perfetto in Infinite. Citiamo ad esempio un po’ di riciclo nei livelli verso metà della trama, in cui dovremo frequentemente fare avanti e indietro per la città. Nel caso vi aspettaste un Bioshock 3 resterete tremendamente delusi, Infinite ha solo il nome Bioshock e alcuni elementi di gameplay in comune coi suoi predecessori. Ma insomma, a parte qualche cosetta questo titolo è un capolavoro. E tenete conto che vi ho volutamente taciuto moltissime cose, per non rovinarvi la sorpresa!

 

Se vi piacciono gli FPS, se odiate la banalità e se siete pronti per un’esperienza videoludica tripla A, Bioshock Infinite è quello che fa per voi.

 

Voto: 5.75

 

 

 

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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Il sito nasce quale tentativo di informare i giocatori della Svizzera italiana nel modo più completo possibile riguardo ai media videoludici, cercando di contestualizzare l’informazione per gli ascoltatori di questa regione spesso dimenticata dalle grande aziende mondiali. Dalla metà del 2013 si occupa anche di film con la rubrica Joypad Movies.

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