Assassin’s Creed Rogue

Assassini e templari… Bene e male… E troppe sfumature di grigio. Fin dai tempi di Altair, lo scopo ultimo delle due fazioni è sembrato più volte lo stesso, nonostante le divergenze sui modi di operare. Non tutti i templari assassinati erano uomini malvagi e a volte la loro morte sembrava più dettata dal dogma che dalla loro effettiva pericolosità. Non stupisce dunque che i membri di una fazione o dell’altra abbiano deciso col tempo di cambiare di campo: Assassin’s Creed Rogue narra proprio le vicende di uno di questi uomini, che decisero di abbandonare il credo per divenire templari.

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Disunity

Se da un lato Assassin’s Creed Rogue svela un conflitto in un gruppo di assassini, dall’altro è anche parte di un’altra divergenza. Infatti, per la prima volta, Ubisoft decide di pubblicare due episodi della sua fortunata saga in contemporanea: Unity , riservato alle sole macchine di nuova generazione, e Rogue, pensato per le altre. Questa scelta ha suscitato qualche perplessità nei possessori delle seconde: sapendo che lo sforzo principale di Ubisoft era concentrato su Unity – che, come vi spiega Dave nella sua recensione, è davvero stupendo – cosa aspettarsi da Rogue, episodio passato in secondo piano e annunciato un po’ in sordina ?

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Il traditore

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Assassin’s Creed Rogue copre buona parte della vita di Shay Patrick Cormac, assassino che dapprima vede la sua fede crollare e poi si unisce ai ranghi dei templari. La sua storia si sviluppa nel periodo della Guerra dei Sette anni e funge da congiunzione fra quelle di Black Flag e Assassin’s Creed 3, svelando alcuni punti ancora oscuri di questa saga nella saga. Questo aspetto già toglie qualche dubbio sull’interesse di proporre il gioco: Rogue non è una mera operazione commerciale, come per esempio il trascurabile Revelations, ma costituisce un tassello importante della tetralogia americana. Rogue ripropone dunque personaggi già conosciuti in precedenza, come Achilles e Haytham, e completa la narrazione sull’ascesa dei templari nelle colonie e, di riflesso, sulla caduta degli assassini della tenuta Davenport. La storia è dunque interessante, malgrado qualche debolezza narrativa, con personaggi a volte troppo moderni per l’epoca e un protagonista che non convince completamente. Infatti, se da un lato Shay segue il processo evolutivo classico per un protagonista di Assassin’s Creed, dall’altro sembra spesso dimenticarsi della tragedia che lo ha spinto a diventare un templare.

Assassino di assassini

Il gameplay di Assassin’s Creed Rogue attinge a piene mani da quelli di Assassin’s Creed 3 e Black Flag, che mescola sapientemente spolverando il tutto con un pizzico di Assassin’s Creed 2. Come da manuale, la vicenda principale si risolve in una manciata di ore, forse anche meno del solito, mentre le missioni secondarie offrono parecchio tempo di gioco prima di venirne a capo.

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Oltre al classico meccanismo di parkour e combattimento, Rogue ripropone le azioni di pirateria già viste in Black Flag, in cui si può ingaggiare un combattimento navale a distanza o abbordare un vascello. Inoltre, novità molto simpatica, potremo anche subire gli abbordaggi delle ciurme nemiche, da respingere pena la morte. Un’altra novità consiste nella presenza di placche di ghiaccio e iceberg che possono complicare la navigazione e le fasi di caccia marina. Inoltre, nelle zone fredde, la temperatura dell’acqua non permette a Shay di restare a mollo troppo a lungo per via del rischio di morire assiderato.
Gli scontri in mare permettono al giocatore di recuperare materiali per migliorare la propria nave… o restaurare edifici! Rogue rispolvera il sistema economico inventato in Assassin’s Creed 2: il restauro di bottege e case per aumentare l’afflusso di soldi nei bauli di Shay. Ogni operazione di salvaguardia di un edificio ha sia un costo finanzario che uno in risorse: questa scelta – peraltro ottima e ben bilanciata– spinge il giocatore a trovare il giusto equilibrio fra migliorie della nave e aumento delle possibilità finanziarie.
Per restare in tema di risorse, Shay può creare le proprie tenute, fondine, borse e munizioni utilizzando i resti degli animali cacciati sulla terraferma e in mare. I soldi sono invece il mezzo principale per acquisire nuove armi. Tra queste, Assassin’s Creed Rogue ci propone qualche nuovo gingillo più o meno letale: il fucile ad aria con dardi e granate per i combattimenti a terra, l’olio infuocato e una specie di mitragliatrice per quelli in mare.
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La più importante novità a livello di gameplay è la caccia agli assassini. Gli antichi compagni di Shay possono sfruttare le sue stesse tecniche per nascondersi e tendere imboscate. Questi nemici risultano essere estremamente letali: le prime due o tre volte che li incontrerete, non siate sorpresi di morire senza neppur aver potuto reagire. Purtroppo, una volta capito come neutralizzarli, perdono parecchio del loro interesse. Ad ogni modo, Rogue propone un sistema interessante per far capire al giocatore l’ubicazione di un assassino: quando uno di loro è nelle vicinanze, una voce inquietante comincia a sibilare e una specie di alone rosa appare su schermo; con la vista dell’Aquila attivata, è dunque possibile stimare in che direzione si trovi il nemico, quanto sia distante, per poi lanciarsi in una letale caccia al tesoro.
Infine, il fatto che Shay abbia raggiunto le fila dei templari ha spinto gli sviluppatori a stravolgere le famosi missioni di assassinio: in Rogue, dapprima bisogna intercettare i piccioni viaggiatori per scoprire i piani degli avversari e poi eliminare un gruppo di nemici in missione. Eccellente idea per davvero!

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Paesaggi mozzafiato e musica celtica

Esteticamente, Rogue ricorda parecchio Black Flag e in parte Assassin’s Creed 3. Le fasi navali sono così ben fatte che a volte ci si ferma per contemplare i paesaggi, i forti sul mare e l’acqua con i suoi giochi di luci, ombre e riflessi. Al confronto le città, ac_rogue_7seppur ben realizzate, sembrano quasi mancare di dettaglio. Tra queste figurano vecchie e nuove zone urbane, tra cui New York, Albany, Lisbona, Parigi e altre ancora.
Ben altro discorso vale per la classica missione Abstergo nel presente: oltre a essere parte di un fil rouge da sempre discutibile – per non dire altro! – , graficamente è deludente e ha ben poco a che spartire con il resto del gioco. Per la cronaca, la missione si svolge in prima persona, come in Black Flag.
La colonna sonora è spettacolare grazie alle canzoni di marinai e locandieri, al parlato di soldati e cittadini nelle loro diverse lingue e alle musiche e ballate ispirate dalle tradizioni dei paesi del Regno Unito. Unica pecca da questo punto di vista, il motivo di sottofondo nei menu, che diventa velocemente fastidioso. Infine, una menzione speciale va alla tenuta di Shay da templare: si tratta di una delle più belle mai sfoggiate da un protagonista della saga!

Ai tempi dell’ultimo dei Mohicani

Assassin’s Creed Rogue dilegua ogni dubbio sorto sulla sua validità e si rivela anzi essere un ottimo episodio della saga. Certo, è un po’ corto dal punto di vista della storia principale, ripropone concetti e ambienti già visti, offre invero poche novità, ma, quel che più conta, tutto il gioco è ben fatto e equilibrato. Se siete fan sfegatati della saga, o se credete che Black Flag sia il miglior Assassin’s Creed mai sviluppato, avrete l’opportunità di lanciarvi in nuove esplorazioni e battaglie. Se amate il famoso romanzo di James Fenimore Cooper o la sua trasposizione cinematografica, non potete assolutamente farvi scappare Assassin’s Creed Rogue, che si svolge alla stessa epoca: il gioco vi permetterà di vedere gli stessi posti e addirittura di incontrarne un protagonista.

Dunque, come avrete ben capito, prima di lanciarvi nella rivoluzione francese, vi consigliamo caldamente di giocare a questo ottimo episodio!

Scritto da : Mauri

Si occupa di tante cose legate al mondo dei videogiochi: game dev, insegnamento di programmazione e game design, il Swiss Game Center e così via. E ogni tanto Dave lo incastra per scrivere su joypad!

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