Sony ULT Field 5

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Sony ULT Field 5

Sony continua a espandere la sua famiglia di prodotti audio “ULT”, una linea che, fin dal nome, promette bassi potenti e un sound pensato per far tremare le pareti (o almeno il tavolino del salotto). Dopo i modelli Field 1 e 7 dello scorso anno, arrivano ora i midrange (nel senso tra l’1 e il 7) il Field 3 e il nostro protagonista di oggi, l’ULT Field 5.

Quest’ultimo si posiziona come il fratello maggiore del 3, prendendo di fatto il posto del vecchio XG300, ma con un prezzo leggermente più aggressivo e qualche nuovo trucchetto. L’obiettivo di Sony è quello di conquistare un pubblico giovane, amante dei bassi e delle feste.


Il parallelepipedo che si impone

A prima vista, l’ULT Field 5 è un parallelepipedo solido e ben costruito. Abbandonate le forme più arrotondate di altri speaker Sony, qui abbiamo un design squadrato, quasi minimal, avvolto in un tessuto robusto e con fianchi gommati che ospitano i radiatori passivi. Questi ultimi non sono solo funzionali, ma integrano anche dei LED colorati che pulsano a tempo di musica (o secondo vari pattern selezionabili dall’app), aggiungendo quel tocco party a palla che altrimenti mancherebbe a un design piuttosto serio.

Fortunatamente, le luci si possono spegnere, se preferite un look più discreto o volete risparmiare batteria. Il logo Sony frontale, olografico e lucido, e l’onnipresente, colorato pulsante ULT sulla parte superiore rompono un po’ la monotonia. La costruzione ispira fiducia: certificazione IP67 contro polvere e immersioni temporanee, materiali solidi e uno sportella posteriore per le porte di connessione che sembra a prova di bomba. Ci sono due colorazioni e abbiamo ricevuto in test quello nero, fortunatamente. Fortunatamente perché l’altro colore è una sorta di grigio chiaro che vediamo malissimo a restare intonso se lo usiamo in giardino. E qui casca l’asino: “all’aperto”. Con i suoi 3,3 kg di peso e dimensioni generose (siamo sui 32x14x12 cm), definirlo “portatile” è un eufemismo. Certo, Sony include una tracolla, ma è scomoda da agganciare/sganciare e il peso si fa sentire eccome. È più un dispositivo “trasportabile” dal salotto al giardino, che uno speaker da mettere nello zaino per un picnic. Il fratellino minore, l’ULT Field 3 (che però non ha le luci), è decisamente più adatto a questo scopo, lo recensiremo presto! Sul retro, oltre alla porta USB-C (che funge sia da ingresso per caricare lo speaker, sia da uscita per ricaricare il telefono – comodo!) e all’indispensabile ingresso AUX da 3.5mm, troviamo due pulsanti aggiuntivi un po’ superflui per gestire i LED e conoscere lo stato della batteria (funzioni accessibili anche dall’app). I controlli principali (accensione, volume, play/pausa, pairing Bluetooth, Party Connect) sono sulla parte superiore: peccato che, a differenza del pulsante ULT “clicky”, gli altri abbiano una sensazione un po’ “gommosa” e poco soddisfacente al tatto.


Premi ULT e scatena la bestia

Veniamo al dunque: come suona? La risposta è semplice: forte e con tanti bassi. Sony non ha fatto mistero della vocazione di questa linea ULT. Premendo il vistoso pulsante dedicato, si attivano due modalità (ULT 1 e ULT 2) che pompano ulteriormente le basse frequenze. La modalità ULT 2 (‘energy’) è quella che ci ha convinto di più: non solo aumenta la corposità dei bassi, rendendoli potenti e d’impatto (ottimi per hip-hop, elettronica e pop), ma alza anche leggermente gli alti, donando più energia e “brillantezza” al suono. 

Il risultato è un sound decisamente da festa, che riempie facilmente una stanza o un giardino di medie dimensioni con un volume considerevole, senza distorcere troppo anche ad alti livelli (anche se un po’ di corpo sui bassi si perde).Il rovescio della medaglia? Questa enfasi quasi brutale sui bassi (ottenuta anche grazie a un redesign interno con un unico grande subwoofer e tweeter molto più grandi rispetto al passato, per una migliore separazione) va a scapito del resto. Le frequenze medie sono decisamente arretrate, quasi sommerse, facendo perdere presenza a voci e strumenti melodici. Anche gli alti, pur presenti, non brillano per dettaglio quando il basso martella. Il soundstage è piuttosto limitato e la separazione degli strumenti non è il suo forte. Insomma, se cercate fedeltà, equilibrio o dettaglio audiofilo, girate al largo. Questo speaker è fatto per fare un po’ di buon vecchio sano casino. Il vero punto debole, però, è la quasi totale impossibilità di personalizzare questo suono. L’app Sony Sound Connect offre sì un equalizzatore a 10 bande che però in questo caso non sono così efficaci come ci aspettavamo, facendo fatica a limare il tuning di Sony. L’app permette comunque di gestire la priorità del codec Bluetooth (supportati SBC, AAC e LDAC), la connessione multipoint (comodissima!), Google Fast Pair e la funzione Party Connect per collegare fino a 100 speaker Sony compatibili (perché 100??).

Autonomia e features extra

La batteria garantisce fino a 25 ore di autonomi, stando a Sony, un valore buono ma non eccezionale vista la stazza. Sufficiente, comunque, per un paio di giorni di ascolto moderato o una lunga festa. La ricarica rapida permette di ottenere circa 100 minuti di riproduzione con 10 minuti di carica. Utile la funzione “Battery Care” per preservare la batteria a lungo termine limitando la carica al 90%. C’è anche un microfono integrato per le chiamate (la qualità non è eccelsa ma sareste comunque la persona più fastidiosa della terra ad usare l’Ult 5 per farci le telefonate in pubblico!) e le luci LED sono personalizzabili o disattivabili via app.

Ottimo I/O!

Per chi vuole farsi sentire

Sony ULT Field 5 è un prodotto ben costruito, robusto e dal suono potente, indubbiamente focalizzato sulle basse frequenze. La modalità ULT 2 regala un’esperienza d’ascolto energica e divertente, perfetta per animare feste in giardino o in casa. Il supporto a LDAC, la connessione multipoint e la porta USB-C con funzione power bank sono plus graditi. Tuttavia, non è un prodotto per tutti. Il design, luci a parte, è anonimo. Il peso e le dimensioni lo rendono poco pratico per un uso realmente “portatile”. Il suono è sbilanciato, sacrifica medi e dettaglio per un impatto sui bassi che piacerà agli amanti di certi generi ma scontenterà chi cerca equilibrio.

Sony vuole 299 CHF per darvene uno, che non sono affatto pochi per un prodotto pensato per fare le feste ma meno per essere anche altro. Se amate i bassi potenti sopra ogni altra cosa e l’idea di portabilità si limita a spostarlo da una stanza all’altra o in giardino, l’ULT Field 5 potrebbe fare al caso vostro. Altrimenti, se cercate un suono più bilanciato, maggiore portabilità o più controllo sull’equalizzazione, fareste meglio a guardare altrove, magari verso il fratellino Field 3 o ad altre offerte.

 

The Good

  • Suono energico
  • Costruzione solida, robusta (IP67)
  • Buona connettività

The Bad

  • Equalizzazione molto limitata
  • Portabilità scarsa
  • Suono un sbilanciato

Written by: Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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