Sea of Thieves

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Sea of Thieves

È un periodo stanco per l’offerta videoludica di Microsoft. Al lancio di Xbox One X è seguito un periodo di magra in cui i titoloni tripla A attesissimi dal pubblico si sono fatti desiderare. L’attenzione di giocatori e addetti ai lavori è stata tutta concentrata sul nuovo titolo di Rare che, avendo abbandonato le velleità casual, sta preparando da anni Sea of Thieves, un MMO ad ambientazione piratesca. Dopo essere stato in closed alpha e beta per oltre un anno, il gioco degli inglesi è finalmente uscito.

Quindici uomini e una bottiglia di… grog?

Il Sea of Thieves uscito nei negozi è il coronamento di un lunghissimo periodo di sviluppo: quattro anni di lavori per Rare e innumerevoli ore di periodi alpha in cui la community ha potuto testare a fondo le meccaniche di gioco.

In Sea of Thieves impersoniamo un pirata il cui scopo è quello di navigare per i mari caraibici alla ricerca di ricchezze. Non c’è una storia da seguire, a parte qualche pezzettino di lore buttato qua e là dai vari NPC presenti in gioco. L’unico scopo, per ora, è quello di ammassare monete da investire in accessori cosmetici per noi e per la nostra nave. All’inizio del gioco ci viene data la scelta di imbarcarci a bordo di un galeone o di un più piccolo sloop. La scelta va fatta in base al numero di giocatori con cui vogliamo condividere l’avventura: un massimo di 4 persone possono condividere un potente galeone, armato di batterie di cannoni e una buona capacità di sfondamento. Se invece decidiamo di giocare in 2 o da soli dovremo optare per lo sloop: un albero singolo, solo due cannoni e una resistenza ai danni più limitata.

La natura collaborativa di Sea of Thieves non potrebbe essere più evidente già dalla prima scelta di gioco. L’unione fa la forza ed avventurarsi per i mari da soli è, nella migliore delle ipotesi, semplicemente una cattiva idea (ma ci ritorneremo). Una volta imbarcati, iniziamo la nostra partita su uno degli avamposti di gioco. La nostra nave ci attende al molo, cullata dolcemente dalle onde. A prescindere dal numero di giocatori nella squadra, il primo passo è quello di procurarsi delle missioni da una delle trading company presenti in gioco che possiamo risolvere come i cacciatori di tesori, i mercanti e i fanatici del voodoo. I cercatori di tesori ci daranno delle mappe che indicano la presenza di bottini sotterrati, i mercanti ci invieranno alla ricerca di oggetti mentre gli occultisti ci invieranno a combattere su isole infestate da scheletri combattenti. Una volta scelte le nostre missioni, che vengono assegnate in base al nostro livello attuale presso ogni singola trading company, non ci resta che individuare sulla mappa nautica la nostra destinazione e levare l’ancora alla ricerca dell’avventura.

Mari in tempesta

Sea of Thieves non può che lasciarci a bocca aperta la prima volta che lasciamo il porto. Un mare azzurro, le nuvole che si muovono mosse dal vento, gli spruzzi d’acqua che sterzano il ponte della nave. Stilisticamente e graficamente la produzione di Rare ha davvero tutte le carte in regola per essere un epic win. Che si giochi su Xbox One o PC, il gioco è visivamente splendido. La notte e il giorno si sussiegoso in un alternarsi di tramonti spettacolari e albe dorate in cui il sole filtra attraverso le onde. Le belle giornate possono tramutarsi in incubi tempestosi, con onde impetuose e fulmini che sferzano l’albero maestro della nostra nave. La simulazione della fisica delle onde e dei loro effetti sullo scafo della nostra imbarcazione è davvero molto avanzata e rappresenta con tutta probabilità il meglio di qualsiasi produzione videoludica legata al mare.

La natura di Sea of Thieves è legata al multiplayer non dissimilmente da quanto lo è quella di Destiny. La differenza è che in SoT le componenti PvE e PvP perdono i loro contorni, miscelandosi in un susseguirsi di eventi senza soluzione di continuità. Una volta partiti alla ricerca dell’immancabile swag può capitare che ci imbatteremo in un altro equipaggio composto da giocatori umani. Il gioco da PvE può diventare PvP a dipendenza di cosa i due equipaggi decidono di fare. Se ognuno prosegue per la sua strada, non succede nulla. Altrimenti un equipaggio può decidere di attaccare l’altro con cannoni, spada e moschetti per tentare di rubare gli eventuali tesori presenti nella stiva nemica. È in questi frangenti che Sea of Thieves diventa molto dinamico, tra bordate di cannoni e giocatori sparati sul ponte nemico tipo uomo cannone del circo. Anche morire non è particolarmente grave perché, dopo un periodo d’attesa su un vascello fantasma, saremo riportati immediatamente al centro dell’azione (se la nostra ciurma e nave sono ancora interi) oppure su un isolotto sperduto in compagnia di una nuova copia della nostra imbarcazione affondata dai nemici. I combattimenti sono adrenalinici e divertenti. In particolar modo per come funziona la chat vocale di gioco che ci mette immediatamente in comunicazione con i giocatori vicini. Appena un giocatore entra a portata di voce dell’altro, potremo sentire cosa dice. L’idea è quella di costringere gli equipaggi a fare attenzione a cosa dicono e, nel caso di attacchi a sorpresa, di evitare di parlare per non farsi scoprire dalla potenziale preda. Specialmente le prime volte che sperimentiamo questa tecnica, è un gran divertimento e anche una possibilità di chiarire eventuali intenzioni prima di cominciare a sforacchiare tutto ciò che si muove.

Scelte discutibili

Sea of Thieves è un gioco con un’anima tutta sua. Per cominciare, non c’è un vero e proprio editor del personaggio. Potremo scegliere tra un pirata creato in modo aleatorio dal gioco e, nel caso non ne troviamo uno di nostro gradimento, continuare a generare un personaggio finché non ne vediamo uno che ci ispira. Ma non possiamo scegliere manualmente i tratti, il che è una scelta quanto meno peculiare da parte degli sviluppatori di Rare. In seguito, dopo qualche ora di gioco, sarà evidente che: non c’è una trama da seguire, non esiste una campagna di gioco e che non c’è nemmeno un vero sistema di progressione delle abilità del personaggio. In effetti, lo scopo di Sea of Thieves è semplicemente quello di andare in giro in barca con gli amici. Certo, ci sono tesori da raccogliere ed eventi a cui partecipare (ad esempio possiamo farci sorprendere dal Kraken mentre stiamo navigando oppure imbatterci in galeoni sommersi colmi di tesori) ma stringi stringi la molla che ci fa tornare in gioco è semplicemente l’esperienza core in sé. Tuttavia il collezionare ingenti quantità di monete e acquistare armi e accessori è una cosa fine a sé stessa, dal momento che essi non hanno delle statistiche migliori o peggiori rispetto alle armi di base. L’unico motivo per farlo è il classico “bragging rights”, ovvero il tirarsela per avere cose visivamente più belle. L’unica sfida reale del gioco è sopravvivere agli agguati degli altri equipaggi umani che cercheranno, invariabilmente, di depredarci quando attracchiamo in un avamposto per vendere i tesori che abbiamo faticosamente raccolto.

Il grande fascino di Sea of Thieves, l’assoluta spensieratezza, è quindi anche il suo più grande difetto. In fase di recensione ho discusso con altri recensori i quali sono entusiasti per l’impostazione di SoT. Il mio parere invece è diverso. Il gioco è divertente se giocato con gli amici, passare qualche oretta affrontando tempeste e cercando bottini su isolotti tropicali. Il problema è che le meccaniche di base di questo gioco sono estremamente semplici e ripetitive e si riassumono in: naviga verso il punto A, raccogli tesoro/uccidi nemico, vai al punto B, vendi testoro/teschio nemico e poi ricomincia da capo. Alla lunga, la cosa non può che risultare monotona e noiosa. Rare ha più volte affermato che il supporto al gioco sarà sul lungo periodo e che ci sono molte cose in arrivo. A mio modesto parere, per ora Sea of Thieves non offre abbastanza contenuti però. Troppo circolare, troppo poco variato. Ricordo le critiche mosse a Destiny e di come non fosse abbastanza variato. Beh, Sea of Thieves offre molto meno allo stato attuale ed è un peccato, specialmente dopo 4 anni di sviluppo e quasi 1 e mezzo di alpha test.

Un buon inizio ma…

Visivamente, sia su Xbox One che PC, Sea of Thieves è uno spettacolo. Le meccaniche alla base ci sono e l’ambientazione è perfettamente riuscita. Cosa manca? Beh, secondo noi manca il gioco! Troppo ripetitivo, troppo spoglio. Il milione di giocatori visto nella prima settimana dall’uscita si ridurrà ben presto perché semplicemente, dopo 10-20 ore di partite, il gioco ci annoierà. A meno che non decidiate, assieme a qualche amico fidato, di fare un paio di partite da 1-2 ore a settimana, Sea of Thieves smetterà presto di farvi ritornare tra i suoi mari e le sue isolette. Rare dovrà impegnarsi moltissimo nei mesi a venire per mantenere alto l’interesse. Davvero tantissimo.

 

Ci piace

  • Grafica
  • Implementazione online
  • Atmosfera

Non ci piace

  • Troppo povero di contenuti
  • Noioso dopo troppo poco
  • Rare dovrà mantenere vivo l'interesse
4.75

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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