Samsung Galaxy Watch Active2

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Samsung Galaxy Watch Active2

Ancora nel 2019 abbiamo parlato di Gear Watch Active e già dobbiamo discutere del suo successore, Active2? Ebbene sì, Samsung ha pigiato sull’acceleratore per quanto riguarda i wearables, proponendo un nuovo modello della sua linea di smart watch.

Active2 riprende da vicinissimo la filosofia del suo predecessore, mettendo avanti in particolare un design il meno smartwachoso possibile e funzionalità per persone sportive e attive.

Squadra che vince…

Il design è immutato rispetto ad Active: mettendo a confronto il video dell’unbox che abbiamo fatto in aprile con quello di dicembre e, se non avessero due confezioni diverse, non saremmo stati in grado di distinguerli. Active2, che è disponibili in due dimensioni (da 44 e 40 millimetri), si differenzia anche per connettività. Nella nostra recensione ci concentreremo sul modello da 40 mm di colore cloud silver, dotato solo di connettività bluetooth. Ma ci sono anche versioni LTE, sia da 40 che 44, e in diversi metalli: alluminio o acciaio. Tutto dipende un po’ dalle vostre possibilità finanziarie e dalla necessità o meno di avere una connettività LTE direttamente nello smartwatch oppure se sfruttare quella fornita da uno smartphone. A prescindere dal modello, avremo praticamente tra le mani lo stesso device, con le dovute differenze. Quella che più salta all’occhio, a parte l’LTE, è la dimensione dello schermo: 1,2 pollici per il modello da 40 mm e 1,4 pollici per quello da 44. Non cambia la risoluzione: 360×360 pixel, la tecnologia rimane ovviamente Super AMOLED con Always-on display e la protezione dello schermo è sempre Corning Gorilla Glass DX+.

Le dimensioni sono le stesse: 40,0 x 40,0 x 10,9 mm mentre il peso varia per via dei materiali costruttivi, con il modello in alluminio nettamente più leggero, per forza di cose. Il nostro modello, acciaio 40 mm, pesa 42 grammi senza cinturino, mentre il modello “top di gamma” LTE in alluminio ne pesa solo 26. Con la fisica non si può discutere… Per il resto troviamo per tutti i modelli una CPU Exynos 9110 dual core da 1,15 GHz, 750MB o 1,5GB di RAM (rispettivamente per i modelli Bluetooth e LTE), 4GB di storage interno (di cui però solo 1,4GB disponibili per l’utente), 247 o 340 mAh di batteria (sempre Bluetooth o LTE) mentre la connettività extra è garantita da Wi-Fi 802.11 b/g/n 2.4GHz, Bluetooth 5. Essendo device pensati per lo sport, ci sono una marea di sensori: accelerometro, barometro, giroscopio, sensore HR, sensore di luce oltre che il supporto a sistemi di posizionamento globale quali GPS, Glonass, Beidou e Galileo. Per finire, ed è un notevole upgrade rispetto al modello di inizio 2019, ora Watch Active2 integra sia un altoparlante che un microfono per permettere di rispondere alle telefonate direttamente sull’orologio, facendoci sembrare un po’ James Bond e un po’ idioti allo stesso tempo! La mancanza però di speaker e microfono era una delle cose che decisamente non ci erano piaciute su Active ed è dunque un’ottima cosa vederli su Active2, Samsung ascolta le critiche! Per finire menzioniamo i colori: variano un po’ a seconda del modello ma troviamo nero, grigio, e rosa oro, in grado probabilmente di soddisfare i nostri capricci.

Sempre TizenOS, sempre poche app

Ritorna, senza sopresa, TizenOS, il sistema operativo di Samsung per i suoi wearables. L’abbiamo già detto in passato e ritorneremo a dirlo: la scelta dei coreani ha sia lati positivi che negativi. Da un lato permette una customizzazione davvero profonda del sistema operativo per adattarsi alla perfezione all’hardware, esattamente come fa Apple. E da questo punto di vista abbiamo notato cambiamenti anche significativi, specialmente per quanto riguarda l’autonomia di Active2. In modalità standard abbiamo usato Active2 per 3 giorni, spegnendolo però prima di andare a dormire. Ma ci sono anche modalità che estendono a quasi una settimana in risparmio energetico e oltre un mese se usiamo il device solo come orologio, eliminando ogni altra funzione. Quello che però rimane un difetto, difficilmente risolvibile, di TizenOS è la mancanza di app. Un fatto che ha decretato la morte di Windows Phone (che a me manca ancora oggi!) e che rimane problematico su Active2: non ci sono app Google (scordatevi Google Maps, Assistant, YouTube e via dicendo). Le critiche che avevamo mosso in aprile sono sostanzialmente inalterate: TizenOS ha decisamente meno app ed è fatto per integrarsi al meglio con smartphone prodotti da Samsung. Samsung Health, Bixby, app messaggi e notifiche di sistema ci sono tutte. Per quanto riguarda le terze parti, dipende.

Whatsapp permette di rispondere ai messaggi direttamente sull’orologio e se usiamo Spotify possiamo ascoltare la musica direttamente dall’orologio. Peccato però che proprio Spotify non apra automaticamente i controlli sull’orologio quando ascoltiamo musica sul telefono, come fa invece su WearOS. Non ci sono nemmeno altre app tipo Uber, che troviamo utile nei nostri viaggi annuali negli States. Non che la cosa sia indispensabile, ma nessuna app su uno smartwatch lo è davvero, visto che abbiamo sempre un telefono in tasca – quindi ci permettiamo di essere un po’ schizzinosi a riguardo. Fortunatamente ora c’è il supporto a Pujie Black, il popolare face designer che esiste da anni per WearOS e che con il suo arrivo su TizenOS, permette addirittura di importare i vecchi design da WearOS! Ci sono migliorie in ogni caso, per esempio per quanto riguarda le notifiche e le risposte veloci, ad esempio con Whatsapp, Facebook Messenger o Twitter. Si va nella buona direzione ma c’è poco che Samsung può fare per costringere gli sviluppatori di terze parti, tranne aumentare di molto la sua quota di mercato nel segmento smartwatch.

Di nuovo, dobbiamo lamentarci un po’ per la UI di Active2 visto che rimane fatta per essere usata per la ghiera girevole dei Galaxy Watch più grossi con le app che scorrono a cerchio sullo schermo. Con la ghiera di Galaxy Watch era facilissimo e straordinariamente rapido scorrere tra le app e selezionarle. Con solo il touch screen come in Galaxy Active invece il sistema è poco pratico: dobbiamo prima premere sulla piccola icona dell’app per selezionarla e poi premere nel cento del quadrante per aprirla. Funziona ma la magia della ghiera è sparita, lasciando un sistema che sì funziona ma che non è il massimo, di nuovo.

Per gli sportivi

Non è mistero che Samsung spinga i sui Active per fare concorrenza da Apple. D’altra parte, come Active, anche Active2 contiene parecchie funzionalità dedicate alle persone attive. Funzionalità un po’ sprecate col sottoscritto ma che meritano comunque una menzione! Cominciamo dal sensore ECG, una delle cose più interessanti degli Apple Watch di ultima generazione. Tale sensore è presente anche in Active2 ma per ora giace dormiente, in attesa che Samsung riceva i permessi dalla FDA americana (e, di conseguenza, probabilmente un rollout a livello globale della feature). A parte questo, dentro Active2 troviamo un sensore per il battito cardiaco e tutta una serie di esercizi guidati (39) e detezione automatica di quale tipo di attività fisica stiamo facendo. Grazie alla sua resistenza all’acqua IP68 e alla modalità nuoto che blocca lo schermo, possiamo usare il device senza alcun problema per nuotare. Un’altra cosa interessante è la possibilità di scaricare nella memoria del telefono, diverse centinaia di canzoni, ad esempio da Spotify, per usarlo con un paio di cuffie bluetooth e lasciare il telefono a casa durante una corsa, ad esempio. Una feature che potrebbe piacere a molti. Come per il primo modello, Active2 può essere configurato per essere molto fitness centrico: si parte da alcuni quadranti che mettono in evidenza dati quali pulsazione cardiaca, numero di passi e percentuale di completamento dei nostri obiettivi quotidiani. Galaxy Active si accorgerà anche, per esempio, se stiamo andando in bicicletta oppure se stiamo correndo. Per quanto riguarda la corsa, per esempio, il device userà anche i dati GPS e barometrici per determinare percorsi e dislivelli fatti. Durante gli allenamenti sarà anche tracciato il battito cardiaco, in modo da offrire una panoramica completa durante e dopo, sull’app Samsung Health sia sull’orologio che su uno smartphone. Galaxy Active è quindi piuttosto completo per quanto riguarda il tracciamento delle nostre attività quotidiane e ci avviserà pure, se lo vogliamo, di fare movimento tramite piccoli esercizi guidati. Una feature niente male che però abbiamo finito di disattivare perché finisce per disturbarci durante lavoro o gaming!

Bottom line

Active2 è in tutto e per tutto uguale al primo modello ma con alcuni upgrade che lo rendono decisamente più attrattivo. L’inclusione di microfono e altoparlante è una di queste, la disponibilità di un modello LTE è un altro. Ci piace molto il design, sobrio ed elegante e che può tranquillamente passare per un orologio normale e non uno smartwatch (a nostro modo di vedere, è un netto vantaggio). Quello che non ci andava è stato cambiato (a parte la UI un po’ stupidina) e le novità ne fanno un device degno di nota per sportivi ma non solo. Un po’ idiota, secondo noi, che Samsung Pay debba essere impostato due volte, una per lo smartphone e una per l’orologio. In più la seconda non richiede nessun tipo di autenticazione per essere avviata (errore nostro, l’app chiede il PIN per essere aperta e poi rimane sbloccata per un certo periodo di tempo). Si potrebbe obiettare che bisogna comunque aprire l’app tenendo premuto il tasto back sull’orologio e che quest’ultimo è pur sempre attaccato al nostro braccio ma, a prescindere, avrei preferito anche dover usare un PIN prima di attivare i pagamenti via NFC.

Vale la pena di aggiornare da un Active a un Active2? No, probabilmente no. Ma ad un prezzo di 300 CHF per il modello Bluetooth, siamo assai soddisfatti, tanto che abbiamo finalmente deciso di abbandonare il vetusto Moto 360 v2 in favore di Active2. Se siete user Android, questo è uno dei migliori device in circolazione. Diverso se siete utenti iOS, perché sebbene questo device possa essere usato con il sistema operativo di Apple, le integrazioni sono meno profonde (niente risposte rapide, ad esempio) e l’integrazione tra Apple Watch e iOS è semplicemente migliore.

Ci piace

  • Design
  • Altoparlante e microfono
  • Autonomia
  • Funzionalità sportive

Non ci piace

  • Interazione senza ghiera
  • Funziona al meglio su smartphone Samsung
  • TizenOS ha meno app

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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