Logitech G560

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Logitech G560

Quando abbiamo letto il comunicato stampa di Logitech riguardo alle G560 siamo immediatamente rimasti stregati dalle possibilità. Un kit di altoparlanti 2.1 con illuminazione RGB reattiva ai giochi? Stiamo scherzando? Mille volte sì ne vogliamo parlare! E, dopo aver passato qualche tempo in compagnia dei G560 e della tastiera G513, entrambi Lightsync, siamo finalmente pronti a dirvi cosa ne pensiamo.

Alla faccia della scatola!

La dimensione della scatola è stato il primo fattore inatteso. Se avete visto l’unbox vi siete resi conto che il subwoofer di questo set è decisamente di dimensioni generose. Cominciamo quindi con la nostra usuale panoramica delle specifiche hardware dure & pure, prima di passare a considerazioni varie. Il set G560 è composto da tre elementi: due altoparlanti satelliti da 148x166x118 millimetri (il driver è da 63,5 mm) e 850 grammi l’uno e un subwoofer da 404x255x207 millimetri (driver da 165 mm) e 5,5 kg di peso. La potenza totale di picco è di 240 W mentre quella RMS è (per forza) 120 W mentre la risposta in frequenza è tra io 40 Hz e il 18 kHz. Per quanto riguarda le connessioni, possiamo interfacciarci al G560 con un cavo USB, con un’entrata audio stereo jack da 3,5 millimetri oppure via Bluetooth 4.1. Peccato che non ci sia un’entrata ottica ma sappiamo che si tratta di uno standard oramai sulla via del tramonto in ambito PC. Per finire, nel satellite destro Logitech ha anche inserito un’uscita cuffie stereo jack da 3,5 millimetri, nel caso vogliamo collegare delle cuffie. Una buona pensata! Essendo i satelliti wired, avevamo qualche timore per quanto riguarda la lunghezza del cavo che però è lungo 2,2 metri (più che sufficiente per la maggior parte delle persone secondo noi) ma è anche piuttosto spesso e quindi difficile da nascondere in modo efficace. Sul satellite destro troviamo anche il tasto ON/OFF, il volume, il tasto d’associazione Bluetooth e un tasto G che regola la luminosità e gli effetti RGB senza dover passare dal software Logitech Gaming.

E fu la luce!

Ovviamente c’è la particolarità di questo set: l’illuminazione RGB. Essa è inserita nel retro dei satelliti e si presenta come una superfice tonda che proietta luce sul retro dell’altoparlante. E non è nemmeno piccolina, visto che ha circa 7 cmq di diametro. Ma non ci sono solo le due zone sul retro perché i satelliti hanno anche una zona laterale che si riflette su parte della scocca di plastica, permettendo non solo di avere maggiore differenziazione tra gli effetti luminosi ma anche un risultato estetico decisamente più interessante. L’effetto d’illuminazione richiede un certo adattamento da parte nostra perché posizionare i satelliti troppo vicini al muro crea non permette un effetto sfumato a sufficienza, come logico attendersi. Per ottenere l’effetto migliore bisognerà dunque posizionarli abbastanza lontani e il risultato estetico dipende enormemente dalla situazione scrivania di ognuno di voi. Nel nostro caso, con il monitor Samsung CHG49 a prendere quasi tutto il posto disponibile, abbiamo dovuto optare per una posizione dei driver troppo vicina, riducendo l’alone luminoso generale.

Per quanto riguarda gli effetti luminosi abbiamo diverse opzioni. Possiamo impostare il colore come vogliamo tramite Logitech Gaming Software, per esempio con un colore fisso. Ma possiamo anche usare effetti ciclici, in base alla musica oppure con lo screen sampler. Quest’ultimo permette di definire 4 zone campione sul monitor: il software analizzerà il colore di queste quattro zone e applicherà la stessa tinta alle zone RGB del G560 e, nel caso abbiamo un’altra periferica LigthSync, applicherà lo stesso colore anche a questa. Lo screen sampler è una sorta di ambilight primitivo, nel senso che non riesce davvero ad “amplificare” lo schermo come la soluzione di Phillips ma comunque è un buon passo avanti, almeno in attesa della soluzione di Asus prevista per quest’anno…

Per finire, ci sono anche dei profili RGB specifici per i giochi, come ad esempio Overwatch, The Division, Mirror’s Edge Catalyst, Assetto Corsa. I profili sono 300, stando al sito di Logitech. Abbiamo testato alcuni dei giochi di questa lista e siamo soddisfatti solo a metà. Gli effetti non sono male ma non hanno lo stesso grado di accuratezza e reattività dell’implementazione di Razer con Chroma. In Overwatch, per esempio, abbiamo spesso l’impressione che i colori scelti siano a caso e non in relazione con il colore principale della zona in cui ci troviamo o con vari effetti di cooldown attualmente attivi. In Fortnite l’effetto passa dal verde al viola quando ci troviamo nella tempesta e basta. C’è spazio di manovra per Logitech, dal momento che si tratta solamente di programmare effetti più sensati (ma bisogna farlo!). Niente male comunque l’integrazione con Discord che permette diversi effetti d’illuminazione quando ad esempio riceviamo notifiche o menzioni.

Se odiate i vostri vicini…

Una cosa possiamo dirvi: questo set è POTENTE. Addirittura Logitech consiglia di cominciare col volume molto basso e non potremmo essere più d’accordo con loro. In particolar modo il subwoofer è in grado di trasmettere bassi davvero molto potenti, tanto che non ho mai osato mettere il volume al massimo per timore di svegliare l’intero palazzo. Come spesso accade i bassi sono un po’ troppo accentuati di default ma fortunatamente possiamo limarne gli effetti grazie all’equalizzatore a 10 bande incluso nel software. Per quanto riguarda i mid-range, niente da dire di negativo: la voce è chiara e non abbiamo mai notato nessun tipo di distorsione. Soddisfazione anche per la funzione DTS:X Ultra per un surround virtuale 7.1. Il posizionamento spaziale è niente male, per essere un sistema virtuale e possiamo persino modificare il volume di ogni singolo canale virtuale direttamente dal software. Tuttavia non pensate di poter sostituire un sistema reale con uno virtuale perché semplicemente non si può fare (ma non è certo colpa di Logitech). Ma se volete tenere a mente una sola informazione sui G560 è che sono davvero rumorosi se sparati al massimo!

Un ottimo set

Logitech G560 è un set audio che ci ha davvero soddisfatto in tutti i campi. Non solo per l’illuminazione RGB (che rimane comunque una gran figata – e che se non amate potete disattivare del tutto) ma anche per quanto riguarda il design e la qualità sonora. Certo, i cavi dei satelliti sono difficili da nascondere e gli effetti luminosi sono un po’ imprecisi ma tutto sommato abbiamo trovato molti più pregi che difetti. Idealmente, un telecomando sarebbe stata la ciliegina sulla torta (specialmente a questo prezzo: 279 CHF!). Ma se non volete avere nessun altro set audio PC all’infuori di questo, resterete soddisfatti.

 

The Good

  • Potenti
  • Versatili
  • Effetto RGB...

The Bad

  • ... che poteva essere più preciso
  • Manca un telecomando?

Written by: Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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