Doom VFR

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Doom VFR

Dopo un 2016 totalmente all’insegna della realtà virtuale e delle mille promesse di mondi nuovi e più coinvolgenti, il 2017 si è rivelato un po’ avaro di titoli davvero significativi. Ci siamo tutti rotti delle tech demo da 10 minuti e vogliamo di più. Specialmente se abbiamo scelto un caschetto VR per PC rispetto a quello per PlayStation. Per fortuna Bethesda ha deciso di puntare sulla realtà virtuale con prodotti di più ampio respiro come Doom VFR.

Demoni virtuali

Bethesda ha fatto le cose in grande per quanto riguarda la VR. Nel 2017 ha infatti pubblicato diversi titoli tratti dai suoi franchise più famosi: Doom, Fallout e Skyrim. Doom era quello che decisamente aspettavamo con più curiosità, dal momento che alla base si tratta di un FPS estremamente rapido e nervoso, uno stile di gioco che non vedevamo benissimo assieme a HTC Vive…

La storia è più o meno sempre la solita e se avete giocato a Doom (leggetene pure qui) sapete già dove andiamo a parare. Ci troviamo su Marte e qualcosa è andato storto nel laboratorio di ricerca dove ci troviamo: i demoni sono riusciti ad arrivare nella nostra realtà tramite dei portali aperti dagli incauti scienziati della UAC e noi siamo morti. Aspetta, morti? Beh, in realtà non siamo proprio morti morti ma davanti a noi vedremo il nostro corpo mutilato appeso ad un gancio mentre noi siamo all’interno di un esoscheletro sintetico. Un modo divertente per introdurci ad una realtà di combattimenti e sangue. Per le successive quattro orette dovremo allora avanzare nella struttura di ricerca invasa dai demoni, crivellarli di proiettili e risolvere di quanto in quanto semplici enigmi per poter avanzare. Benvenuti su Marte, insomma.

Virtual Fucking Reality

Cosa credevate che volesse dire VFR? Doom VFR è uscito sia su PlayStation 4 che su HTC Vive e abbiamo giocato a quest’ultima versione. Il PC offre una qualità visiva e un’effettistica migliore rispetto alla controparte su console e volevamo godere della qualità migliore e del frame rate più alto possibile, visto l’effetto nausea sempre dietro l’angolo quando si parla di VR. Ci sono due tipi di controlli possibili: il warp e il controller. In modalità warp ci sposteremo a piccoli balzi per il livello, puntando il controller del Vive verso il punto in cui vogliamo arrivare. È il sistema migliore per evitare qualsiasi tipo di disturbo fisico perché la visuale non si muove lasciandoci fermi nella realtà. Il sistema è piuttosto preciso quando abbiamo il tempo di scegliere con cura dove vogliamo andare. Tuttavia, durante i combattimenti, le cose funzionano decisamente peggio.

Il gameplay è più lento del Doom normale ma i mostri comunque arrivano da ogni direzione e non basta sparare per vincere ma dobbiamo anche spostarci per le zone di combattimento e usare la teleuccisione, un sistema che ci permette di finire i nemici teletrasportandoci dentro di loro (al posto del colpo corpo a corpo del Doom normale). In questi frangenti il sistema di controllo dimostra tutta la sua precarietà e finiremo spesso uccisi solo perché, presi dalla lotta, non riusciremo a spostarci in modo efficace. Volendo possiamo anche usare un controller tradizionale. Le cose vanno immediatamente meglio dal momento che ci muoveremo come in un Doom tradizionale e basterà muovere la testa in giro per mirare dove vogliamo. Peccato che poi la nausea ci colga come un maglio in pieno stomaco, specialmente se come il sottoscritto siete particolarmente soggetti alla nausea da VR. Su PlayStation 4 possiamo poi usare l’Aim Controller (quello di Farpoint). Non abbiamo avuto modo di provarlo anche se sulla carta dovrebbe essere il sistema di controllo migliore, dal momento che è stato sviluppato proprio con gli FPS in mente.

Riuscito a metà?

Doom VFR è un prodotto riuscito un po’ a metà. Visivamente, almeno su PC, si difende bene e c’è qualcosa di davvero esaltante nel girare armati di BFG uccidendo demoni sanguinari. A patto che abbiate un PC di enorme potenza (noi abbiamo giocato su un i7 7800-X e una GTX 1080 Ti) potrete mettere la grafica la massimo per godere di un’esperienza visiva di tutto rispetto. Il gameplay è però limitato e la storia è davvero corta. Più che un vero gioco completo, siamo di fronte a qualcosa a metà tra la tech demo e gioco. Il reale problema però sono i controlli e la vostra abilità (e stomaco) nell’adattarsi ad uno o all’altro. Se, come chi scrive, siete soggetti a nausea, meglio restare con il warping. Più macchinoso, ma più sopportabile. Per concludere, Doom VFR non è perfetto ma almeno è un passo nella giusta direzione e non possiamo che essere grati a Bethesda per averci offerto qualcosa di tangibile.

 

Ci piace

  • Doom
  • Grafica

Non ci piace

  • Sistemi di controllo
  • Corto
5

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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