Farpoint

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Farpoint

PlayStation VR è uscito sul mercato oramai da parecchio tempo. E dopo l’iniziale eccitazione, i giochi dedicati al caschetto per la realtà virtuale di Sony non sono stati in numero enorme. Anzi, non ce ne sono stati tanti secondo nessuna metrica (Resident Evil VII a parte). Noi però stavamo aspettando Farpoint, un titolo sci-fi piuttosto interessante che abbiamo visto di sfuggita lo scorso E3. Finalmente, questo gioco è arrivato in redazione!

 

Una giornata da dimenticare

Spazio profondo. A bordo di una navetta shuttle, ci stiamo avvicinando ad una stazione di ricerca scientifica in missione per scoprire i segreti di una curiosa anomalia spaziale. Tutto si svolge senza problemi finché, come al solito, qualcosa va storto. Una potente onda energetica proveniente dall’anomalia risucchia la nostra navetta in una sorta di passaggio spaziale. La comunicazione con gli scienziati della stazione spaziale si interrompono bruscamente e tutto attorno a noi si fa scuro. Ci risvegliamo in una capsula di salvataggio, lanciata a velocità folle contro la superfice di un pianeta sconosciuto. Usciti dalla capsula miracolosamente interi, siamo soli su un pianeta inospitale. Distese di rocce e sabbia e detriti spari per chilometri. La stazione spaziale si è schiantata, spezzandosi, sul pianeta. Dopo aver mosso i primi, incerti, passi in questo mondo alieno scopriamo che due persone sono sopravvissute allo schianto. Gli stessi due scienziati che sono stati risucchiati con noi attraverso il tunnel spaziale. L’unica cosa sensata da fare è quindi andare a cercarli, tentando di dare un senso al disastro…

Fanteria mobile, whooo ah!

In Farpoint la chiave è sopravvivere. Per farlo dovremo usare lo Aim Controller, una speciale periferica a forma di fucile che viene venduto in bundle con il titolo. Utilizzandolo assieme a PS VR, lo vedremo trasformarsi di fronte ai nostri occhi in varie armi che ci aiuteranno a sopravvivere sulla crudele superfice del pianeta alieno. Il gioco è tutto in prima persona e ci muoveremo nel terreno di gioco grazie ad uno stick analogico posto sullo Aim Controller. A noi non resta che girarci a destra e sinistra e prendere la mira usando l’Aim Controller. La trama si svolgerà attorno a noi tramite dei flashback olografici oppure con delle cut scene in cui prenderemo le parti dei personaggi. Ma la maggior parte del tempo la spenderemo esplorando il pianeta ed eliminando diversi tipi di mostri. Proprio come nel film Starship Troopers, in Farpoint i nostri nemici sono inizialmente ragnacci e insetti di varia dimensione e natura, tutti pronti a farci la pelle. In seguito scopriremo anche altri tipologie di cattivi robotici.

Il gameplay si distingue per immediatezza. L’Aim Controller viene riproposto in gioco come una delle cinque armi che troveremo in game. Non basta puntarlo in modo generale in direzione dei nemici ma è necessario impegnarsi, usando le varie modalità di mira (ad esempio il mirino virtuale che si attiva guardando fisicamente attraverso di esso nella realtà) e ricordandosi di variare tipo di arma e tipo di fuoco, tra primario e secondario. Essendo un titolo VR le azioni di gioco sono semplificate rispetto ad un FPS normale. Tutto quello che possiamo fare in effetti è andare avanti e affrontare nemici che ci attaccano praticamente sempre frontalmente. Non possiamo usare coperture, non è possibile saltare o arrampicarsi. La scelta degli sviluppatori è ovviamente dovuta al tentativo di ridurre al minimo la nausea da realtà virtuale e l’esercizio sembrerebbe essere riuscito. La combinazione di comodità del PS VR e la gestione dei movimenti in modo fluido e senza stravolgimenti della visuale si è tradotto in un’esperienza con zero motion sickness, almeno per chi vi scrive. Farpoint è stato il primo gioco a cui sono riuscito a giocare per oltre tre ore di fila senza sentirmi frastornato e nauseato. Purtroppo l’esperienza varia da persona a persona perché altri che hanno provato Farpoint hanno dovuto smettere di giocare dopo poco tempo. Il problema è il movimento, che si effettua tramite lo stick analogico. È tuttavia possibile attivare il teletrasporto, per muoverci sul terreno di gioco a balzi invece che gradualmente, espediente che spezza un po’ il ritmo di gioco ma che limita enormemente qualsiasi possibilità di nausea.

Pianeta morto

Graficamente, Farpoint è un gioco che definiremmo essenziale. I livelli, sostanzialmente lunghi corridoi da cui non possiamo deviare, sono caratterizzati da distese sabbiose e grandi formazioni rocciose. Non sono mai particolarmente complessi o interattivi. Vista la limitata potenza di PlayStation 4, gli sviluppatori hanno dovuto assicurarsi di creare livelli più semplificati in modo da garantire una performance senza intoppi. Nonostante i livelli spartani comunque Farpoint ha il suo fascino e ne abbiamo apprezzato i panorami. A livello di doppiaggio italiano siamo soddisfatti.

Divertente!

Nonostante che le nostre aspettative non fossero altissime, abbiamo rivalutato Farpoint. Si tratta di un gioco non particolarmente complesso ma che sa offrire un certo grado di sfida. Il gameplay è indubbiamente divertente e piacevole perfino dopo ore di gioco ininterrotto. Certo, la campagna non è lunghissima (5 o 6 ore di gioco dovrebbero bastare per terminare la storia con un cliffhanger che ci lascia seriamente in sospeso) ma l’aggiunta della modalità orda, delle challenge e della co-op ne ampliano degnamente il tempo di gioco. Insomma, tra tutti i giochi a cui abbiamo giocato su PS VR, questo è sicuramente quello che ci è piaciuto di più.

 

 

Ci piace

  • Gameplay
  • Storia
  • Uso del VR
  • Aim Controller

Non ci piace

  • Lineare
  • Non particolarmente lungo
  • Per alcuni, motion sickness
5

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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