Nonostante il grande successo della saga di Borderlands, quei mattacchionii di Gearbox Software hanno deciso di sviluppare un titolo tutto nuovo, Battleborn. In tanti hanno definito questo titolo un MOBA, altri l’hanno accusato di essere una spudorata copia di Overwatch, gioco sviluppato da Blizzard Entertainment. In realtà, Battleborn non è niente di tutto ciò o, meglio, non può essere accostato ad un unico genere, ne tanto meno all’opera di Blizzard, con la quale condivide sì l’esperienza del multiplayer e dell gioco di squadra ma propone delle meccaniche ed un sistema di progressione dei personaggi profondamente diversi. Ma procediamo con ordine.

Di cosa stiamo parlando?

Superato il fighissimo video iniziale verremo subito chiamati a difendere Solus, l’ultima stella che ancora brucia nell’universo, dall’attacco di misteriose forze maligne pronte a impossessarsene. E, sostanzialmente, la trama si ferma qui. Purtroppo la modalità Storia offre solo otto missioni della durata di circa quaranta minuti ciascuna, nelle quali ci troveremo impegnati in scontri 5 vs 5. Ma si sa, il fulcro del gioco non si basa solo sulla campagna, che potrà essere comunque affrontata sia in single player che in co-op (anche col matchmaking). In quest’ultimo caso, il titolo non segue l’ordine cronologico delle nostre gesta, offrendo un sistema di matchmaking basato sulle preferenze di ciascun utente. Questo però ci ha portato spesso a ripetere una missione appena conclusa o, peggio ancora, di avventurarci in un livello che non aveva nulla a che vedere con la nostra attuale progressione. D’altro canto, affrontare l’intera campagna in solitaria porta via gran parte del divertimento, per cui unirsi ad un gruppo di amici e procedere assieme rappresenta spesso la scelta migliore.

Il multiplayer

È proprio qui che Battleborn rivela tutte le sue potenzialità, dandoci la possibilità di scegliere svariati personaggi, ognuno dotato di abilità uniche e allo stesso tempo determinanti nei combattimenti, tre diverse modalità di gioco: Cattura, Fusione e Incursione.

La più interessante è senza ombra di dubbio quest’ultima, in cui due squadre da cinque eroi ciascuna si affrontano a viso aperto, cercando di distruggere le sentinelle nemiche ed i minion avversari. Questa è anche la modalità che più riprende le meccaniche dei MOBA. Cattura invece, è il classico deathmatch con l’unico scopo di catturare e mantenere il controllo di alcune basi disseminate lungo la mappa. Per ultima ma non meno divertente, troviamo la modalità Fusione , dove dovremo invece scortare i nostri minion verso un imponente inceneritore posto al centro della mappa e, per ogni alleato sacrificato, otterremo una modesta quantità di punti che andrà a determinare il nostro punteggio finale. La dinamica che sta alla base del gioco non subisce variazioni, sia che si decida di giocare in multiplayer o in single player. Battleborn offre infatti un sistema di crescita rapida dei personaggi, chiamato Helix, che permette di avanzare fino al livello 10 durante ogni partita, dandoci la possibilità di definire un albero evolutivo a doppia scelta che offre l’opportunità di personalizzare il personaggio in base alle nostre preferenze.

In conclusione

Dal punto di vista tecnico, Battleborn è un vero e proprio tripudio di colori. Dallo stile di gioco esaltante, al roster dei personaggi, meravigliosamente caratterizzati ed ambientazioni ben strutturate sotto ogni punto di vista. Grande punto a favore per il doppiaggio italiano di ottimo livello, così come gli effetti sonori legati alle azioni compiute sul campo di battaglia.

Battleborn è sicuramente un titolo che consiglierei a chi cerca un gioco dai ritmi frenetici. Un ibrido che fonde tra loro diversi generi, MOBA e FPS in primis, senza però tralasciare l’elevata impronta strategica dell’opera e della fondamentale cooperazione tra i giocatori. Impeccabile dal punto di vista tecnico ma carente sul lato narrativo, in buona compagnia, Battleborn assicura senza alcun dubbio innumerevoli ore di divertimento ma, diversamente, potrebbe presto annoiare il giocatore a causa di un matchmaking squilibrato e del tutto casuale. Noi ringraziamo comunque Xbox per averci dato la possiibilità di conoscere questo promettente titolo, targato Gearbox Software.

Articolo di Pirletto

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro