Wooden Sen’SeY

Approdato nel catalogo Eshop di Wii U da oltre una settimana, Wooden Sen’SeY è un titolo indie piuttosto interessante nel genere platform bidimensionale, che punta a un gameplay old scool per omaggiare le produzioni anni ’80 / ’90 uscite sulle console 8 / 16 bit di SEGA e Nintendo. Già disponibile su Steam da ormai un anno, per la precisione dal cinque dicembre 2013 e scaricabile sia per Windows che per Mac OSX , il titolo, sviluppato di Upper Byte Studio, ha raccolto discreti consensi sull’insieme qualitativo del prodotto, convincendo i giocatori di vecchia data veterani del genere bidimensionale. Il porting per la console casalinga Nintendo non è da meno, con interessanti implementazioni che vedono protagonista il Wii U Gamepad e i sensori di movimento…il duo Cédric e Camille che formano Upper Byte Studios ha saputo ripetere la stessa esperienza presente su PC ?

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Wooden Sen’SeY nasce come un omaggio ai vecchi e famosi platform nel passato, in cui la trama semplice e lineare ricalca quello stile inconfondibile alla Super Mario o Sonic the Hedgehog. Nella fattispecie abbiamo Goro, un maestro “sensei” di un villaggio sperduto in un universo definito “Steam Rock Giapponese”, in cui degli sconosciuti esseri rubano la fonte di piacere del protagonista : le sue bottiglie di superalcolici. Ma la dipendenza di Goro a simili bevande lo porta a sfidare il mondo per trovare vendetta e, grazie alla sua unica arma, un'”ascia”, combatte, esplora e supera gli ostacoli organizzati nel level design. Il giocatore sarà quindi richiamato a superare diversi livelli al fine di recuperare l’oggetto rapito che, al contrario di Super Mario, non è una principessa. Purtroppo però la longevità non è delle migliori, cimentando l’utente fino dalle tre alle cinque ore per concludere tutti i livelli a disposizione (nove per l’esattezza) : un primo difetto piuttosto importante. Un secondo difetto è legato alla troppa facile monotonia del level design, innescando inevitabilmente una sensazione di ripetitività che poteva essere evitata, ma analizzeremo la questione più in avanti.

Wooden-SenSeYQuello che ha maggiormente colpito nei primi minuti di gioco è lo stile grafico adottato e tutta l’atmosfera che si è via via andata a creare. Ambientato in un mondo giapponese piuttosto steam, come scritto più sopra, le texture adottate, gli effetti dei petali di ciliegio in alcuni livelli, l’acqua che riflette le onde del movimento e la colonna sonora dal carattere orientare sono i punti forti di questa coraggiosa produzione francese. Accompagnata anche da un alto livello di sfida tipica dei platform old scool, in aggiunta di alcuni momenti di fighting ravvicinato con un orda di nemici senza pietà. Ebbene il tutto grazie all’ausilio di una semplice “ascia” per abbattere gli alberi. L’insieme del gameplay è rispecchiato quindi in un unica arma che impone una certa prontezza nel scegliere i giusti comandi al momento opportuno. Più semplicemente dipende dal level design, come ad esempio cavalcare un soffitto sparando l’arma con ZR e dondolarsi con i sensori di movimento del Gamepad, o più semplicemente distruggere delle rocce con il rinculo e raggiungere piattaforme inaccessibili con il salto tradizione (un po’ alla modo di Cranky Kong nell’ultimo Donkey Kong Country Tropical Freeze). Mosse che sono molto utili nell’ambito del combattimento, adattate a seconda del nemico che sta attaccando Goro. Seppur l’ascia rappresenta lo strumento fondamentale non mancano altri oggetti utili per le battaglie : le bombe e gli shuriken per gli attacchi a distanza e meno Melee. Il livello di difficoltà non viene incontro al giocatore, proponendo a volte situazioni caotiche che tendono a far perdere innumerevoli vite, e che obbliga una certa precisione per superare determinate situazioni e concludere così lo stage in questione.

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Gameplay semplice, difficile ed old stile, ma non privo di difetti piuttosto importanti. Come già constato in precedenza, la monotonia e la ripetitività sono sempre dietro l’angolo, portando in alcuni momenti a non più sopportare ulteriormente la già frustrazione causata dall’alto livello di difficoltà. Problema che affligge la qualità della varietà dei livelli piuttosto che gli stessi semplici comandi, che tendono a proporre situazioni sempre uguali senza un minimo di inventiva. Wooden-SenSeY-4A titolo d’esempio il sempre saltare per raggiungere determinate piattaforme per poi arrivare in alcuni punti dedicati a vere e proprie battaglie a modo di picchiaduro / Hack and Slash, dove orde di nemici circondano Goro. A peggiorare la situazione si aggiungono i controlli con i sensori di movimento, da cui i comandi perdono una considerevole precisione nell’essere effettuati, obbligando la loro disattivazione per un sistema più tradizionale. È un peccato visto che Wooden Sen’SeY richiede prontezza ma soprattutto precisione al millimetro, per sconfiggere i nemici o aggrapparsi alle piattaforme. Seppur l’arrivo dei nemici non è frenetico, l’esperienza tende a far subire situazioni anche piuttosto caotiche. Stesso discorso può essere applicato per analogia anche al livello subacqueo, in cui Goro controlla un sottomarino di legno. Seppur l’idea interessante nell’implementare un sistema di controllo diverso dai livelli tradizionali, l’ottimizzazione dei comandi lascia però piuttosto desiderare. In particolar modo sarà difficile apprendere fin da subito i comandi per superare abbastanza egregiamente lo stage in questione.

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Wooden Sen’SeY è dunque un’indie con un concept interessante ma non privo di difetti, che mira a un target specifico : per gli esperti del genere platform e, naturalmente, di vecchia data. Difficilmente sarà apprezzabile da tutti, soprattutto ai videogiocatori meno pazienti e più giovani, abituati a prodotti videoludici con una filosofia dai titoli del passato. Riuscire ad amare un gameplay piuttosto “legnoso” e a comprendere i messaggi legati alla trama piuttosto in sordina (evitate di diventare alcolizzati se non volete raggiungere i livelli del protagonista) è una questione piuttosto complessa, ma facile per quei giocatori che sono cresciuti a pan di platform. Per il resto il mini team di sviluppo va premiato per il buon livello tecnico raggiunto, e si spera possa risolvere quei difetti sopraelencati nelle future produzioni distribuite.

 
 

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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