David Clarke (Jason Sudeikis) è uno spacciatore fin dai tempi del liceo. Quando una sfortunata serata cerca di compiere un’opera buona, ovvero sia salvare dai casini un suo vicino di casa, il giovane Kenny (Will Poulter), che a sua volta sta tentando di aiutare una ragazza randagia (Emma Roberts, nipote di Julia), i criminali decidono di prendersela con lui e di fregargli lo zainetto contenente una considerevole quantità di stupefacenti. Costretto dal suo capo (Ed Helms) ad andare in Messico a ritirare una grossa partita di erba, David si vede costretto a dover improvvisare un piano, per evitare di essere brutalmente assassinato dal suo datore di lavoro. La sua idea geniale sta’ nell’assemblare una famiglia fasulla, i Millers, con la quale potrà attraversare la frontiera Americana senza destare alcun sospetto. Trovare una moglie finta (Jennifer Aniston) e i due ragazzi di prima, è un gioco da ragazzi, ma è il viaggio di ritorno dal Messico in un enorme camper esagerato dove inizia a succedere proprio di tutto.
I personaggi di We’re the Millers vengono delineati in modo semplicistico proprio come mostra la locandina per il film (lo spacciatore, la spogliarellista, il verginello, la fuggiasca). Anche se non mi aspettavo uno studio elaborato dei vari caratteri, di sicuro di stereotipi e cliché ce ne sono ad nauseam. Tuttavia per un film interessato esclusivamente agli scambi di battute divertenti, liberarsi di questi archetipi è difficile, ma We’re the Millers non tenta nemmeno di essere diverso dai i film del suo genere. La premessa del film è un cross-over tra Vita da camper (2006) e The Joneses (2009), con un po’ di Weeds. La formula della commedia holliwoodiana (post-2000), testata e abusata, viene riprodotta, o applicata senza la minima modifica. Anche a livello estetico regista e direttore della fotografia non inventano niente di nuovo e quindi il film è un po’ noioso e poco innovativo da questo punto di vista.
Dal regista di Palle al balzo – Dodgeball (Rawson Marshall Thurber), non ci si può che aspettare un film che ha come solo scopo quello di far ridere. In questo senso We’re the Millers è un successo: È senza dubbio la proiezione dove il pubblico si è divertito di più. A livello di intrattenimento si tratta quindi di un film che attraverso i dialoghi, le battute e le gag riesce a generare risate e anche se l’umorismo è spesso volgare, infantile e grossolano il risultato è sempre quello. Sarebbe ingiusto quindi criticare eccessivamente questo film, anche se sarebbe facile farlo, perché se il suo unico obiettivo è quello di essere divertente sicuramente (per la maggior parte delle persone) riuscirà nel suo intento.
