Visto all’E3 2019: Cyberpunk 2077

È passato un anno da quando abbiamo avuto novità concrete riguardo Cyberpunk 2077, l’ultima fatica di CD Projekt Red, studio conosciuto ai più per aver creato The Witcher 3. Ma, come oramai probabilmente saprete, le avventure dello strigo non sono più al centro della attenzione di CD Projekt, ora c’è un mondo cyberpunk futuristico in cui non c’è magia ma tecnologia avanzatissima, modifiche bioniche e un sacco di armi da fuoco. Le foreste di Geralt dovranno lasciare spazio al mondo di metallo e cemento di V.

La demo dell’E3 2019 di Cyberpunk 2077 è decisamente diversa rispetto a quella vista un anno fa. Gli sviluppatori del gioco hanno deciso di privilegiare l’aspetto narrativo del gioco piuttosto che il combattimento fine a sé stesso. Al contempo, è stato deciso di rivelare qualcosa di più su V e sul suo compagno d’avventura Johnny Silverhand (interpretato nel gioco da Keanu Reeves). Nel collo di V è stato impiantato uno strano biochip di cui non conosciamo la provenienza ma che sembrerebbe contenere il segreto dell’immortalità. Ovviamente tale segreto fa gola a molti malintenzionati a Night City e sarà nel nostro interesse mantenere il biochip (e la testa) bene al riparo da coltelli e pistole. Il personaggio di Johnny Silverhand invece è decisamente peculiare. Si tratta di un nome che i fan del gioco di ruolo cartaceo Cyberpunk 2020 conoscono bene: un importante Rockerboy e cantante del gruppo Samurai, teoricamente è morto nell’avventura Firestorm. Tuttavia, in Cyberpunk 2077 lo vedremo apparire come una sorta di fantasma digitale il quale discuterà con noi e, a volte, ci darà una mano. In realtà non è chiarissimo quale sarà il suo ruolo nel gioco di CD Projekt Red, visto che nella demo che abbiamo visto compariva solo in poche occasioni e spesso solo silenzioso testimone degli eventi.

Come l’anno scorso è uno sviluppatore del gioco a condurre la partita mentre i presenti in sala stanno a guardare. La demo si è aperta con uno sguardo rapidissimo alla personalizzazione di V, che potrà essere maschio o femmina a nostra scelta. Abbiamo dato uno sguardo anche ad un elemento centrale della nostra storia a Night City: il Life Path. Si tratta di una sorta di eredità storica, un’origine del nostro personaggio. Nella demo c’era Nomad, Street Kid e Corporate. In pratica le origini del nostro V potrebbero essere quelle del ragazzo cresciuto in strada o, perché no, dell’ex impiegato in una grande corporation che ha deciso di abbandonare tale mondo. In seguito, per completare la personalizzazione, bisogna assegnare un certo numero di punti a varie abilità, quali forza e intelligenza. Si tratta della più classica delle personalizzazioni da gioco di ruolo che i giocatori di D&D, Warhammer e Cyberpunk 2020 (giusto per citarne 3) conoscono molto bene. Non dimentichiamo infatti che lo scopo di CD Projekt Red è creare un vero GDR, in cui il giocatore non è limitato da carriere predefinite ma comunque in cui ci si aspetta che giochi in base alle proprie scelte. Addirittura, è stato rivelato che potremo terminare il gioco senza mai uccidere nessuno, se davvero è quello che desideriamo.

Finalmente il gioco è iniziato. Questa volta V si trova a Pacifica, un quartiere un tempo ricco di investimenti immobiliari ora in totale disfacimento. Le grandi corporation avevano progettato di fare di Pacifica una sorta di idillio, un quartiere ricco e prospero in cui pace e tranquillità erano i tratti distintivi. I piani però non sono stati portati a compimento e metà delle strutture giace incompleta, mentre l’altra metà è semplicemente in pessime condizioni. Tra le strade di Pacifica regnano i Voodoo Boys ma un altro gruppo, gli Animals, ha di recente messo radici al Grand Imperial Mall, un enorme centro commerciale abbandonato fino a tempi recentissimi. V deve incontrarsi col capo dei Voodoo Boys, tale Placide. Riusciamo ad ottenere le informazioni che ci servono per raggiungere l’uomo dopo aver incontrato un uomo durante una specie di funzione religiosa. Placide ci accompagna nel suo ufficio attraversando le strade di Pacifica. Attorno a noi c’è una cittadina ricca di vita in cui diversi NPC discutono tra loro, fanno affari e attaccano alcuni droni.

Prima di recarci a fare una commissione assieme a Placide, scorgiamo in lontananza un drone pesantemente armato che sta facendo a pezzi un balcone. Un dettaglio che però dimostra l’attenzione ai dettagli in questo gioco. Mentre il nostro accompagnatore sbriga le sue faccende possiamo fare qualche acquisto. Ogni cosa sembra essere in vendita a Night City: oggetti, vestiti e daemons. Più siamo ricchi e più abbiamo streed cred (reputazione di strada) e maggiori saranno le possibilità di acquisire oggetti utili. In questo caso, V acquista la giacca da Samurai (quella vista in tutte le immagini promozionali del gioco) e un daemon che permette di migliorare le capacità di net runner, ovvero le abilità da hacker di V. Finalmente giunti nell’ufficio di Placide, l’uomo rivela che dobbiamo andare a salvare Brigitte, una donna molto importante in seno ai Voodoo Boys. Per farlo dovremo, ovviamente, andare a liquidare gli Animals nella loro tana al centro commerciale. L’uomo decide anche di inserire, un po’ a tradimento invero, del codice nel nostro cervello in modo da comunicare direttamente con noi mentre saremo sul campo. Tornati in strada, prendiamo una moto high tech per andare sul luogo della missione, avendo premura di selezionare la giusta stazione musicale per il viaggio. Nel frattempo, si è fatta sera e vediamo l’illuminazione, totalmente dinamica, cambiare attorno a noi (il gioco supporterà raytracing su PC). Attraversare la città sarà un’esperienza senza caricamenti e totalmente in libertà, gli sviluppatori puntano ad offrire massima libertà al giocatore quando il titolo sarà disponibile nei primi mesi del 2020.

Finalmente arriviamo al centro commerciale dove troviamo due uomini di Placide in attesa. Ci danno qualche informazione sui movimenti nemici ma ci dicono che in sostanza sta a noi occuparci di tutto: dobbiamo entrare, trovare un camioncino e scoprire dove sta Brigitte. Il gioco entra nel vivo e possiamo scegliere diversi approcci: stealth, hacking, d’assalto. Per la demo, gli sviluppatori hanno due versioni di V a disposizione: l’uomo è un net runner avanzato mentre la donna è fisicamente fortissima e predilige l’attacco frontale. I due approcci sono diametralmente opposti. Nel caso del net runner possiamo rivolgere le armi del nemico contro di sé, ad esempio hackerando torrette automatiche o addirittura entrando nel cervello di un nemico per costringerlo a spararsi o a togliere la spoletta ad una granata. Nel caso della V forzuta, basta sfondare una porta per passare al punto successivo, ovviamente sacrificando la discrezione. Quale che sia l’approccio troviamo il camioncino indicatoci da Placide ma dobbiamo prima occuparci di parecchi nemici, compresa il capo degli Animals, una donna di nome Sasquatch. Dal momento che gli Animals prediligono la forza bruta, tramite steroidi e altre migliorie fisiche, il combattimento è estremamente difficile.

Vediamo il V femmina sradicare una torretta per usarla contro i nemici mentre il V net runner usare un’arma molto particolare, una sorta di frusta in grado alternativamente di connettersi a distanza coi cervelli nemici oppure di tagliarli in due senza fatica. Terminato lo scontro troviamo una nuova presenza nel palazzo: un agente di Net Watchers, un’agenzia governativa dedita al controspionaggio informatico. L’uomo ci dice di non fidarci di Placide ma scegliamo di non crederci. Peccato, perché nel momento in cui hackeriamo il cervello dell’uomo, Placide frigge il cervello di tutti i presenti, compreso il nostro. Solo che V non muore e, diverse ore dopo, riprende conoscenza. Ora di andare a fare visita a Placide. Arrivati nella sua base lo troviamo in compagnia di Brigitte, la donna che eravamo stati mandati a salvare. Essa ci collega alla banca dati dei Voodoo Boys perché dobbiamo saperne di più sul misterioso chip nel nostro collo. La demo si termina col giocatore immerso in uno spazio virtuale di fronte ad un minaccioso Blackwall, una sorta di firewall che nasconde chissà quali segreti.

La demo di Cyberpunk 2077, l’avrete capito, era densissima di dettagli. I 50 minuti circa di demo sono stati a malapena sufficienti per scalfire la superfice di questo gioco che sembra ad ogni volta più complesso e stratificato. Il sistema di risposte multiple, che si basano non solo sulle nostre azioni ma anche sulle nostre origini, è sicuramente molto interessante. Stuzzicanti anche le personalizzazioni di V, con la possibilità di seguire l’istinto invece che essere costretti a selezionare una classe predefinita e che ci cristallizza nel corso dell’avventura. Tecnicamente poi ci è parso un gioco più vero quest’anno: la grafica era meno simile ad una cinematica e molto più simile ad un gioco che potremo giocare su console o PC. Piano piano il gioco sta maturando. Sappiamo che la demo vista all’E3 sarà pubblicata prossimamente online da CD Project Red. Potrete quindi farvi voi stessi un’idea di quanto abbiamo visto.

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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