Visto alla Gamescom 2018: Sable

Sable fa parte del programma id@xbox, che sostiene gli sviluppatori indipendenti nella creazione di videogiochi sulla console di casa Microsoft. Raggiungiamo dunque lo stand della grande M per assistere alla presentazione di questo open world, proposta da due creatori del gioco. Da subito notiamo lo stile grafico davvero particolare e riuscito del gioco: una specie di cell shading con dei tratti disegnati, che ricorda un po’ un fumetto. Non per niente una delle fonti di ispirazione usate dalla direzione artistica è il compianto fumettista francese Mœbius!

La protagonista di Sable è una giovanissima donna, il cui scopo sarà principalmente quello di esplorare un mondo futuristico e desertico. La ragazza può essenzialmente camminare o correre, arrampicarsi su qualunque parete o oggetto, e fluttuare per rallentare la caduta quando si lancia da grandi altezze. Molto di rado può incontrare altri personaggi, che la conoscono e che le insegnano qualcosa. Queste situazioni sono comunque poco frequenti, perché gli sviluppatori vogliono proporre un prodotto essenzialmente contemplativo, un universo in cui l’aspetto più importante è la scoperta. Durante le sue peregrinazioni, la giovane donna ritroverà le vestigia di una civiltà del passato, con antiche quanto misteriose tecnologie, e scoprirne la cultura. Potrà anche trovare delle maschere da indossare e la cui funzione ci è ancora sconosciuta. La ragazza non sarà però sempre costretta a correre durante i suoi spostamenti, ma potrà anche sfruttare la sua hoverbike per essere più rapida. Il veicolo può essere modificato e diverse parti rimpiazzate. Siamo rimasti sinceramente sorpresi in positivo dagli effetti speciali prodotti dal veicolo, sia per quanto riguarda le scie che per la polvere sollevata!


Come avrete di certo capito il gioco è estremamente contemplativo e gli sviluppatori hanno dato molta importanza a questo aspetto: non avrete dei veri propri obiettivi, potrete decidere cosa fare, nessuna minimap vi aiuterà a orientarvi e… potrete addirittura scegliere quando finisce l’avventura, tornando semplicemente a casa. Questo permetterà a ogni giocatore di vivere un’esperienza unica e di creare la propria storia. Questa impronta data a Sable ha un valore simbolico, in quanto corrisponde alla crescita della ragazza e alla scoperta della vita. Se il gioco ci ha convinti dal punto di vista estetico, l’estrema libertà ci lascia invece perplessi e ci fa pensare che il gioco sarà soprattutto interessante per una categoria di nicchia di giocatori. Lo scopriremo in fase di recensione nel 2019!

Scritto da : Mauri

Si occupa di tante cose legate al mondo dei videogiochi: game dev, insegnamento di programmazione e game design, il Swiss Game Center e così via. E ogni tanto Dave lo incastra per scrivere su joypad!

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