Tom Clancy’s Rainbow Six Siege

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Torna la famosa serie nata alla fine degli anni ’90 dall’americano Tom Clancy, un franchise pubblicato dalla Ubisoft, dove inizialmente si basavano sui romanzi di Rainbow Six scritti da Clancy. Serie che ha avuto un discreto successo sul genere “tatical FPS”, ma che nel tempo è andata un po’ a perdere quella qualità per “adattarsi” al pubblico moderno. Ma non temete, all’E3 del 2004 Rainbow Six Siege, durante la sua world premiere, ha promesso tante interessanti meccaniche di gioco.

La rinascita del Team Rainbow:

Siamo stati convocati perché la situazione è molto grave. I servizi hanno confermato una minaccia, diversa da quelle viste prima, un’organizzazione in grado di colpire in ogni angolo del mondo. Il potenziale di perdite di vite umane e terrore psicologico è molto alto e non si può ignorare. Siamo alle prese di una vera e propria incognita e non ci rimane altro che rispondere alla forza con la forza. Da questo momento il programma è riattivato e saremo noi a comando delle operazioni globali. Reclute ed operatori élite dalle forze mondiali, devono essere lo scudo che protegge il mondo civilizzato da coloro che vogliono attaccarlo. Non importa dove i nostri nemici colpiranno, o come cercheranno di difendersi. Il Team Rainbow dovrà essere pronto!

Questa é la storia?

Amico guardami le spalle:

Dopo tante belle parole dette dal presidente in persona, questo ultimo capitolo di Rainbow Six, torna allo splendore di un gameplay basato sulla la cooperazione e la tattica della squadra. Circondati dai membri provenienti dalle migliori unità antiterrorismo del mondo, esperti nell’operare in ambienti chiusi, impeccabili nei combattimenti ravvicinati e negli assalti coordinati, nonché nelle demolizioni, il team Rainbow sembra pronto per entrare in azione. Le forze speciali in questione sono: SAS (britannico), SWAT (americani), GIGN (francese), GSG 9 (tedesco) e gli Spetsnaz (russi), ognuno con 4 operatori unici, caratterizzati da abilità speciali e armi uniche, suddivisi in assalitori e difensori, sbloccabili accumulando punti fama durante tutte le partite, sia a giocatore singolo che nella modalità multiplayer.

A farne da padrone è l’assedio, un nuovo stile di gioco che affronta la realtà degli operatori antiterrorismo, grazie ai combattimenti ravvicinati intensi e asimmetrici tra assalitori e difensori. Nella prima scelta si potrà pianificare le operazioni d’attacco, grazie soprattutto all’introduzione dei droni, che sarà il tassello principale per individuare i nemici, bombe o gli ostaggi che bisogna recuperare. Una meccanica interessante è la possibilità di scalare i muri esterni, per poi eseguire un assalto dentro gli stabili direttamente dalla finestra. Questa tecnica è utile non solo per introdursi negli edifici, ma anche per spiare la posizione dei nemici ed attaccarli, anche a testa in giù, direttamente dall’esterno. Un’altra sono le dinamiche di distruzione all’interno di Rainbow Six Siege, infatti tutte le parti dell’ambiente reagiscono in modo realistico e dinamico, in base al calibro dei proiettili usati e alla quantità di esplosivi piazzati. Dunque si potrà fare breccia da diversi punti, attraversando muri, soffitti e pavimenti oppure aprire nuove linee di tiro, creando vere e proprie strategie d’incursione, specialmente se giocato con un buon team di amici. La coordinazione è dunque la chiave per vincere. Creare la propria squadra con amici fidati renderà il gameplay di questo titolo un vero e proprio must, sfruttando la chat vocale facendo immergere il giocatore nel vero cuore dell’azione.

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Il singleplayer o multiplayer?

Per chi vuole giocare da solo, sono disponibili le simulazioni. Dieci missioni dove si potrà acquisire le basi e le tecniche di gioco, utilizzando i diversi operatori disponibili, per conoscere le proprie abilità uniche. In questa modalità sono previsti tre livelli di difficoltà, dalla normale alla realistica, con un aumento considerevole dell’intelligenza artificiale, ma anche dei punti fama, da poter spendere sia con nuovi operatori che nel negozio per le “skins” delle armi. Per mettere un po’ di “pepe” alle missioni, sono disponibili tre obiettivi principali ad ogni missione, che se portate a termine daranno un ulteriore bonus sui punti fama. Come dice il nome, il giocatore sarà inserito in una sorta di simulazione, in una battaglia PvE, ovviamente da soli, per affrontare le diverse dinamiche che questo titolo prevede. Oppure, se si è dei lupi solitari, è disponibile il PvE Caccia ai terroristi, che sarà la stessa identica cosa della simulazione, con la differenza che si potrà scegliere il proprio operatore in una partita matchmaking, selezionando uno dei tre livelli di difficoltà disponibili descritti in precedenza, acquisendo punti esperienza per salire di livello come giocatore online.

Gameplay

D’altro canto troviamo la modalità multiplayer, parte principale di Rainbow Six Siege, con due modalità distinte: PvE (Caccia ai terroristi) e il PvP (Multigiocatore). La caccia ai terroristi in multiplayer diventa molto più interessante, organizzando la propria squadra con gli amici o tramite il matchmaking con un massimo di cinque unità, sarà possibile attaccare o difendersi dai terroristi negli spazi chiusi. In questa modalità è anche possibile selezionare, durante la fase di Assalitori, il punto strategico di partenza tramite un voto generale della squadra.

La seconda è caratterizzata da una partita 5 giocatori contro 5, durante i quali le due squadre si affronteranno, su diverse mappe su più round, nei ruoli di Assalitori e Difensori che verranno invertiti ad ogni partita. Ad inizio partita si avranno pochi minuti per preparare la fase operativa, dove gli Assalitori avranno il compito di introdursi velocemente, con i propri droni radiotelecomandati, all’interno della casa per scoprire l’obbiettivo da raggiungere. Mentre per chi utilizzerà i Difensori avrà il compito di barricarsi e collocare le varie trappole per “proteggere” l’ostaggio o la bomba all’interno dell’edificio. È anche possibile accedere alle partite classificate, dopo il raggiungimento del 20° livello, affrontando giocatori con un grado simile al proprio, dove il sistema calibrerà la propria esperienza in base al nostro stile di gioco. Se si uscirà in anticipo dalla partita e si abbandonerà la propria squadra, si sarà temporaneamente esclusi dalle partite classificate. In alternativa, a queste modalità, è possibile creare la propria partita personalizzata, impostando tutte le regole della partita, con la lacuna di non ricevere nessun punto fama o esperienza.

Drone in azione!

Grandi aspettative, ma…

Rainbow Six Siege, ha una grande dinamicità nelle fasi operative e una splendida cura nella fisica implementata, donando delle divertentissime partite multigiocatore agli utenti connessi. Purtroppo durante l’edizione passata dell’E3 nel 2014, viene a mancare la parte strategica iniziale mostrata, dove avrebbe potuto regalare un’esperienza aggiuntiva al giocatore. La mancanza di una vera e propria storia da seguire, fa perdere diversi punti ad un titolo che ha del potenziale. I caricamenti lunghi nonché i problemi di connessioni ai server ufficiali Ubisoft, specialmente all’avvio del software, fa ulteriormente cadere di livello, le aspettative di questo titolo tanto atteso dal pubblico.

Ma nonostante tutto, se avete giocato i vecchi titoli della serie e avete una buona compagnia di amici in possesso di questo titolo, Tom Clancy’s Rainbow Six Siege risulta essere un ottimo titolo, che speriamo che durante il corso della sua vita tramite i vari DLC, aumenteranno l’esperienza offerta e magari colmeranno quelle grosse lacune che ha al suo interno.

Written by: Neme

Ingegnere informatico e diplomato in Digital Graphic Computer Animation, sono un grande appassionato di retrogame. Nel mio tempo libero, anche se sembra una barzelletta, mi piace sviluppare videogiochi con amici e ricercare qualche perla antica da aggiungere al mio museo videoludico personale.

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