Siamo arrivati all’ultimo gioco della campagna “Summer of Arcade” con TMNT: Out of the Shadows.
Un titolo che a quelli della mia generazione rievoca gradi ricordi! Kevin Eastman e Peter Laird negli ormai lontani anni ’80 danno vita al Fumetto delle Teenage Mutant Ninja Turtles! Poi dieci anni più tardi, veniva trasmessa su Italia 1 la serie animata. Nello stesso periodo su NES, veniva rilasciato il mitico picchiaduro a scorrimento targato Konami “Teenage Mutant Ninja Turtles”. Passano gli anni, ma le quattro tartarughe restano nell’immaginario collettivo di più di una generazione, tanto che Activision si è accaparrata la licenza videoludica rilasciando così l’attuale TMNT: Out of the Shadows!
TARTARUGHE NINJA ALLA RISCOSSA!
Pubblicato in digital delivery su Xbox Live Arcade, Playstation Store e Steam. Il primo videogioco di Activision su licenza Tartarughe Ninja, vuole ricalcare i toni dark e maturi del fumetto originale, così anche per recuperare la tradizione beat’em up del picchiaduro Konami.
Si parte con la Story Mode dal menù iniziale, e ci appare una New York fiaccamente illuminata dai colori freddi. Il motore grafico (Unreal Engine 3) riesce a riprodurre l’atmosfera cupa “Darkness” che il titolo vuole sostenere. Partiamo fin da subito con il tutorial che ci mette nei panni di April, che tenta di uscire da un magazzino in fiamme. Intanto che il tutorial interattivo mi indica la configurazione dei pulsanti, resto alquanto deluso dal movimento del personaggio, molto macchinoso e poco fluido, e April viene rapita… Quanto pare il gioco, parte in modo media res. Giocheremo gli ultimi attimi, prima della sua fuga e il dopo, cercando di ricuperare la nostra amica April. Il tutorial / prologo ci riporta in una nuova schermata di gioco.
Qui ad attenderci troveremo, la Mappa di NY dove si può continuare la storia principale e finendo il primo capitolo avremo modo di giocare delle Sfide. Il laboratorio di Donatello, la tartaruga dal nostro viola ci regalerà degli aggiornamenti per le nostre armi. Statistiche di gioco, online e offline. Il Dojo del maestro Splinter ci metterà alla prova con le nostre combo. Gallery, dove potremo vedere i bozzetti di realizzazione sbloccati in gioco. In fine il Cabinato Arcade, dove potremo rivivere l’intero gioco in stile 2D a scorrimento.
Procediamo con la storia principale, scegliendo la nostra tartaruga preferita (Donatello, ovviamente) e qui continuammo il tutorial. Si può attaccare in qualsiasi direzione, con un tasto base, uno per la parata e uno per il calcione “rompi guardia” mentre il contatore delle combo aumenta, si è in grado di scatenare attacchi “knockout” istantanei e mosse speciali. Come già visto in Batman si può contrattaccare il nemico con la semplice pressione di un pulsante (B se Dio vuole), che offre non solo un po ‘di respiro , ma mantiene anche la combo intatta. Disgraziatamente, malgrado lo stile di lotta di ogni tartaruga sia ben contraddistinto, Raffaello, Donatello, Leonardo e Michelangelo non hanno un quel vigore che ha contraddistinto il Cavaliere Oscuro.
Purtroppo le prime sensazioni provate nel prologo si prolungano anche in questa fase. Le tartarughe assestano colpi in modo molto statico, si desistono all’istante se un nemico finisce a terra e con esso il contatore delle combo, e sembrano il più delle volte tutte impacciate. Sarà colpa delle animazioni non brillantissime, complice anche la telecamera che proprio non ne vuole sapere di inquadrare in maniera decente l’avanzamento dell’azione, oppure dell’inconcepibile idea di legare l’esecuzione di certe mosse speciali alla pressione del tasto dorsale accompagnata da una mezzaluna dello stick destro, ma il combattimento si fa subito pesante e poco interessante. Il gioco rimane dispersivo, non si capisce mai quando siano finiti i nemici e dove si deve procedere per il livello. L’atmosfera “Darkness” di primo impatto è affascinante, ma sommata al girovagare per trovare il prossimo punto di gioco e i bug di combattimento, regalano una buona dose di frustrazione. Le parti in Stealth sono coordinate male in maniera molto superficiale. A malincuore devo dire che sono davvero poche le circostanze in cui TMNT: Out of the Shadows diverte veramente. Peccato davvero, perché perlomeno il sistema di avanzamento delle nostre tartarughe, propone degli spunti interessanti. Ogni tartaruga ha il suo impatto man mano screscendo e sbloccando combo e abilità, però rimane davvero difficile sperimentare le abilità appena sbloccate, in battaglia.
QUATTRO TARTARUGHE SEMPRE PRONTE E SEMPRE ALLERTA…
L’avventura in Co-op, è un piccolo disastro, specialmente si affronta in split screen (locale) dove il campo visivo viene fortemente ridotto. Online rallenta ulteriormente, le situazioni più accese sono un caos e tutti i problemi elencati sopra si evidenziano troppo. L’avventura in Arcade Mode, versione bidimensionale dell’intera avventura, ci restituisce un po’ di sorriso, specialmente perché ricorda molto il cabinato di Konami e quelli datati (come me) rivivono tanti ricordi. Forse e dico forse, la vera strada da seguire era questa, vista l’epoca di revival e riedizioni HD.
TIRIAMO LE SOMME
In sostanza Teenage Mutant Ninja Turtles vuole regalare la stessa esperienza videoludica vista in Batman, copiandone il “sistem combat” di gioco. Idea in parte buona, mancata solo dalla scarsa realizzazione che rende il gioco alquanto fragilino su quello che sarebbe stato il suo punto di forza. Il gioco sviluppato da Red Fly più volte sottolinea un “Low Budget”. La sceneggiatura, banale e fin troppo scontata non aiuta tanto il titolo di Activision. Come fan, credo che la strada migliore era di puntare sullo spirito delle Tartarughe, il team ci ha pensato mettendo una modalità “Cabinato Arcade” ma anch’essa manca di qualcosa. Se avessero avuto più tempo a disposizione forse in questo momento starei scrivendo un’altra recensione più ricca di pregi e non di difetti. Questo TMNT, manca la fondamentale energia di gioco, il divertimento, il puro e sano divertimento.