Tiriamo le somme sull’E3 2015

Un altro E3 è passato e mamma mia che E3 quello del 2015! Dopo gli annunci della next gen di 2 anni fa e uno show 2014 incentrato su giochi in divenire (molti dei quali in effetti non sono ancora usciti) e titoli cross gen, quest’anno abbiamo cominciato a vedere un po’ di trippa seria. Sia Sony che Microsoft hanno spinto molto le rispettive console, proponendo lineup diverse ma finalmente caratterizzate da una certa maturità. È stato anche un E3 importante per la redazione di Joypad, visto che per la prima volta due inviati erano presenti in fiera a godersi lo spettacolo con occhioni luccicanti a mò di personaggio di un manga. Tiriamo un po’ le somme assieme?

 

Per prima cosa L’E3 di quest’anno ha infranto i record di chiacchiericcio online. Ben 6.3 milioni di post legati alla fiera e 7.5 milioni di like su instagram per post legati in qualche modo alla kermesse losangelina. Twitch, nonostante alcuni problemucci iniziali con gli stream, ha registrato mezzo milione di contatti durante le conferenze pre show. Su Youtube invece oltre un milione di video sono apparsi a tema E3. I visitatori sul posto, tra l’altro inframezzati da invitati e imboscati vari con il badge exibits only (ne avevo uno anche io) sono stati 52’000 da 109 paesi diversi. Un’affluenza di tutto rispetto per una fiera che non è aperta al pubblico!

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Chi ha vinto l’E3?

Ci sono state parecchie discussioni nei giorni scorsi su chi abbia “vinto l’E3” di quest’anno. Farsi oscurare dal fanboyismo e stregare dai 100’000 decibel e l’incredibile energia delle conferenze è fin troppo facile. A mente fredda e in modo assolutamente personale, credo che tra i due nemici giurati Sony e Microsoft sia stata quest’ultima a vincere. E prima che domandiate la mia testa con forconi e torce, lasciatemi spiegare. Sony ha puntato tantissimo sui sentimenti dei gamer di vecchia data proponendo The Last Guardian, il remake di Final Fantasy VII e Shenmue III, oltre che ovviamente a Uncharted 4 e altri titoli di assoluto peso ma multipiattaforma. Il problema è che le più grosse bombe di PS4 sono tutte in arrivo dal 2016 in avanti. Vedi anche 2017 o 2018. Final Fantasy VII è previsto non prima del 2017 e Shenmue III sta ancora alla fase di cercare fondi (su Kickstarter) prima di cominciare ad essere davvero creato. The Last Guardian, più e più volte rimandato, è previsto per un generico 2016 ma finché non sarà davvero uscito, io temo un po’ per la sua sorte. E che dire di Morpheus, sempre orfano sia di data d’uscita che di prezzo di vendita? In più che PS Vita, ufficialmente defunta visto che alla conferenza abbiamo visto un solo titolo, tra l’altro cross-platform. Microsoft dal canto suo ha un sacco di trippa in pentola e non solo dall’anno prossimo in avanti. Rise of the Tomb Raider, Halo 5, Fable Legends, l’Elite Controller, Retrocompatibilità coi titoli Xbox 360, una nuova UI per la sua console, HoloLens (ancora in fase di prototipo, facciamo che non conta) e molto altro ancora.

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Phil Spencer ha perfino dovuto rimandare alcuni titoli molto attesi, come Quantum Break e Crackdown 3, alla Gamescom perché non c’era abbastanza tempo per parlare di tutto quando. Sony invece ha annunciato che non farà nessuna conferenza in Germania e, stando alle mie fonti, la presenza sui floor sarà ridimensionata rispetto agli scorsi anni (ma c’è tutto il tempo per essere smentiti su questo fatto). Insomma, Xbox One, da tutti criticata come la console meno potente (e in effetti a livello hardware non ci piove) è quella che per quest’anno e il prossimo sembra avere più possibilità di intrattenere i giocatori. Certo, molte IP di Xbox sono sequel che possono far storcere il naso. PlayStation 4 vince ancora la palma d’oro per i giochi più particolari e innovativi, basta citare solo No Man’s Sky per rendersene conto. E ci sono esclusive di peso, come il già citato Uncharted o Street Fighter V. A pelle, senza pretesa di essere nel giusto, se dovessi scegliere un vincitore direi che è la casa di Redmond a conquistare il trono. Ma sarebbe sbagliato dimenticare gli altri grandi player, come EA, Ubisoft e Bethesda. Conferenze estremamente interessanti che, con mia sorpresa, non sono state infarcite dai soliti tre titoli. Certo, Assassin’s Creed e Need for Speed arriveranno anche quest’anno ma si sono viste anche novità inattese che mi hanno fatto assai piacere. Unravel, South Park, For Honor… titoli di cui non sapevamo nulla e che hanno saputo spezzare la monotonia delle “novità” annunciate negli scorsi anni. Nintendo come al solito balla da sola, con i suoi titoli e le sue tradizioni. Sicuramente il titolo che più ha catturato il mio interesse è stato Tri Force Heroes, non perché è un nuovo titolo legato a Zelda ma per la peculiarissima modalità di gioco online. Come dissi già in passato con Splatoon, finalmente a Kyoto si sono accorti che esiste internet!

PRECISAZIONE (27.06): Visto le infinite discussioni su facebook e addirittura la mia rimozione da liste amici (e io che credevo di poter fare un commento personale senza scatenare l’inferno) ci tengo a precisare quanto segue: le mie considerazioni sulla “vittoria” di Xbox sono legate esclusivamente alla tempistica. Il 2015 di Xbox è obiettivamente più carico di quello di PlayStation, visto il numero di titoli in arrivo di peso (remake, sequel, nuove IP, nuove feature. Mi è stato detto che la retrocompatibilità è inutile e in ritardo e su quest’ultima affermazione sono d’accordo. Ma perchè inutile? È una feature gratuita, non si devono pagare i giochi che già si posseggono e, francamente, Microsoft poteva anche fregarsene alla grande visto che creare un emulatore non è mai un lavoro facile o veloce. Dal canto suo Sony ha mostrato tante belle cose ma che arriveranno a metà 2016 in avanti ma io se sono un utente PS4 (cosa che sono) voglio usare la mia console anche nel 2015. Altrimenti cosa l’avrei comprata a fare? Quindi ecco, cari lettori ed ex amici di facebook, semplicemente è una questione di titoli-per-mese. Che poi qualcuno si sia sentito offeso nella sua fede playstationara o che si sia sentito inorgoglito nella sua fede xboxara è semplicemente ridicolo. Sono aperto alle critiche ma c’è una cosa su cui non transigo ovvero il fatto che mi impegno sempre al massimo per essere obiettivo sulle cose. E il mio discorso lo era, a prescindere da preferenze personali.

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Feeling da fiera

A livello personale devo dire che l’E3 mi è piaciuto molto, più della Gamescom dove ci sono tantissime persone e il contatto con i publisher è sempre complicato, chiusi dietro barriere e desk a cui registrarsi. Non che l’E3 sia del tutto accessibile, visto che molte cose vanno prenotate in anticipo, ma l’ambiente era sicuramente più rilassato. Per fortuna siamo riusciti ad ottenere dei pass speciali da EA e, grazie all’ottimo lavoro svolto da alcuni responsabili stampa svizzeri (ma non voglio fare nomi), abbiamo potuto vedere molto e giocare a tanto. Se vi interessano i retroscena, l’E3 è composto da due Hall, la South e la West, collegate da un interminabile corridoio. All’entrata dei padiglioni c’è sempre un controllo del badge, perché come detto la fiera non è pubblica. Da un lato si trovavano i grossi publisher come EA, Activision, Ubisoft, Capcom eccetera mentre dall’altro c’erano i padiglioni Sony, Microsoft e Nintendo. Attorno ai big gravitano tutta una serie di publisher “minori” e minuscoli, dove spesso e volentieri si scoprono gioielli nascosti ma anche tante cavolate. Sony e Microsoft, abituati ai loro piani elitari e segreti, avevano ampie zone ad accesso limitato in cui, previa registrazione, si poteva accedere accompagnati dai propri PR responsabili. Nintendo invece aveva due floor, uno pubblico e uno privato. Nel secondo spazio si potevano provare tranquillamente tutti i giochi della lineup sia Wii U che 3DS, accompagnati dai propri PR responsabili, sempre pronti a dare risposte ad eventuali domande. Proprio nel floor privato abbiamo anche incrociato Reggie Fils-Aime, ma era troppo occupato per fermarsi per un selfie celebratorio.

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Diversamente, nel floor pubblico Microsoft, sempre pienissimo di gente specialmente attorno a Tomb Raider, Elite Controller e Halo 5 (con Hololens, che purtroppo non abbiamo visto) abbiamo incontrato il capo di Xbox Phil Spencer che, come sua abitudine, si è prestato a fare fotografie coi fan e discutere con loro. Personalmente gli ho confessato di aver tentato di trafugare un Elite Controller, cosa che l’ha fatto ridere di gusto (ma sospetto che ora sono persona non grata presso di loro!). Sony, freddina come al solito, ci ha permesso di vedere solo Uncharted 4 a porte chiuse, ma il suo floor pubblico era davvero grande e c’era una marea di varietà, oltre che contenuti esclusivi di altri publisher, come Star Wars Battlefront e Destiny. Un bello spettacolo per i fan, senza dubbio! Per Caste e me, coadiuvati da alcuni ragazzi italiani, è stata una bella maratona. Quasi 70 i Km percorsi a piedi in una settimana tra stand ed eventi esterni alla fiera. Abbiamo visto il Dolby Theater (quello dove fanno gli Oscar) e ci siamo chiesti se per caso in passato sulla nostra poltroncina non ci avesse scorreggiato Brad Pitt o Emma Watson, siamo stati sballottati, frastornati e congelati tra varie conferenze, tra cui la meno confortevole quella di EA visto il volume come sempre spaccatimpani e il gelo polare in sala. Abbiamo goduto di gadget assai rimarchevoli, come le statuine limited di Bethesda e il sacco pieno di cibo strano di EA. E per finire ci siamo goduti, anche se con un notevole senso di colpa perché non eravamo in hotel a scrivere, le varie feste e cene serali. Non che questi eventi riescano in qualche modo a comprarci, ma la festa Xbox (con tanto di open bar ma soprattutto con tantissime postazioni hands on), la cena di Nintendo in compagnia di Charles Martinet (la voce di Super Mario insomma), la cena della SIEA (la Swiss Interactive Entertainment Association), la festa Indie in cima ad un palazzo al LA Live e per finire quella di Xbox sono state esperienze interessanti, per non dire inebrianti (che vuol capire, capsica…). D’altra parte queste cose fanno parte dell’esperienza e sarebbe da folli rinunciarvi! Ovviamente abbiamo anche speso un paio di giorni visitando Hollywood, gli Universal Studios, Santa Monica e la famosissima (e a ragione) Venice Beach! Anche perché la nostra trasferta a Los Angeles, resa possibile grazie alla collaborazione di Joypad con il sito italiano Mondoxbox (epico Giuseppe!), è stata pagata totalmente con soldi usciti dalle nostre tasche. Insomma, come tutto su Joypad si fa per passione e non per guadagno!

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Visto che potrebbe essere divertente, eccovi il nostro E3 in cifre:

• Km totali percorsi a piedi: 68,7
• Passi totali: 89’867
• Totale di Uber chiamati: 16
• Totale di autisti Uber che ci hanno raccontato la storia della loro vita: 3
• Totale di feste/cene: 5
• Totale soldi spesi: meglio non parlarne
• Totale di VIP incontrati: 2
• Totale di loot ottenuto: niente male!
• Totale di caschi VR provati: 0 (che vergogna)
• Totale di volte che ce la siamo tirata per il VIP pass EA: tendente a infinito
• Totale di spari uditi la notte: circa 8
• Colazioni iper caloriche da iHop: 2
• Volte da McDonalds: 1 (pessimo cibo)
• Volte da Subway: 1 (lo adoro)
• Totale di scherzi sul fatto che saremmo stati accoltellati: tendente a infinito
• Volte che abbiamo detto “yollooo swag” e “LAPD”: mille mila, ma quasi tutte dette da Caste
• Gadget e magliette acquistate che non ci servivano: tante (tranne alcune di Caste quando gli hanno perso la valigia)
• Blatte schifose in bagno: 1 (ma vista la stazza, contava per almeno 15)
• Birre bevute: parecchie
• Birre buone bevute: 0 (it’s the US of A baby!)
• Volte che ci hanno chiesto i documenti per bere alcolici: 1 (ma sul serio?!)
• Volte che abbiamo visto in giro la redazione di multiplayer.it: infinite + 1

Il nostro E3 è quindi praticamente concluso. Vorremmo ringraziare tutti coloro che hanno seguito i nostri hands on e le nostre avventure su Instagram. L’appuntamento è tra 6 settimane con la Gamescom, alla quale parteciperanno i soliti 5 inviati di sempre! E se siete curiosi, trovate tutte le foto dall’E3 qui su facebook!

 

 
 

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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