Scribblenauts Unlimited

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La fantasia è uno degli elementi richiesti per creare un buon videogioco, ma offrire anche qualcosa che si possa definire “diverso” dalla maggior parte delle produzioni videoludiche create per accontentare la massa. Dalle menti di 5th cell nasce quindi Scribblenauts, brand che sfrutta l’inventiva dell’utente permettendo di creare svariati oggetti grazie a un magico taccuino. Infatti basta che Maxwell (protagonista del titolo) sfoderi quest’ultimo e scrivere il nome dell’oggetto desiderato, in modo da farlo apparire magicamente dal nulla e sfruttarlo al fine di risolvere i svariati rompicapi proposti. Rompicapi che si pongono durante la sua avventura nell’esplorare il mondo in un universo totalmente bidimensionale che richiama fortemente un platform, seppur incentrato esclusivamente sul genere Puzzle Game.

scribblenauts_unlimited_largeLe prima avventura del giovane Maxwell approdò su Nintendo DS ben 4 anni fa, ed ottenendo un discreto successo è susseguita da altri capitoli che mantengono l’interessante formula. Infatti, Scribblenauts arriva anche sulle attuali piattaforme di casa Nintendo (ma protagonista stavolta anche Steam di Valve) : denominato “Scribblenauts Unlimited”. Quest’ultimo, sviluppato sempre da 5th cell e pubblicato dalla Warner, è distribuito in Europa dalla cara mamma N dopo un’attesa di ben un anno. Avete intuito bene, Scribblenauts Unlimited doveva essere acquistabile al lancio di Nintendo Wii U ma rimandato per il continente europeo (disponibile però in America e in Giappone) causa alcuni problemi di sviluppo. Oggi è disponibile nei negozi subito prima delle festività natalizie, ciò fa pensare a una probabile mossa commerciale per piazzare più copie del software, ora che Wii U comincia ad alzare la sua base installata grazie ad alcune esclusive Nintendo.

Un racconto alla “Scribblenauts”

Scribblenauts-UnlimitedLa vicenda comincia con la narrazione delle avventure di Edgard e Giuly : prodi esploratori alla ricerca di reliquie storiche della civiltà umana (un indiana Jones in versione più…fiabesca). Tante avventure ma anche una storia d’amore, i due avventurieri infatti si sposano dopo una lunga rivalità e “fondano” una famiglia, accompagnata dall’arrivo di un giovane pargoletto. “Ma la fondarono talmente bene, da farne 42”, una famigliola molto promiscua : tra i numerosi figli troviamo anche Maxwell e la sua giovane sorella. Quest’ultimi ricevono in dono dai genitori due magici oggetti, il primo il sopracitato taccuino magico mentre il secondo un mappamondo dalle proprietà mistiche, capace di teletrasportare i fratelli in diverse parti del mondo. Ma la vera storia comincia con il viaggio di Maxwell e sua sorella, visto che restando in casa si poneva il rischio che diventassero dei “bambini viziati”. Ma la lora avventura di crescita si ferma praticamente fin da subito, dopo l’incontro di un bisognoso vecchietto affamato. Maxwell, non estraneo a continue malefatte, decide di prendere in giro il povero anziano donandogli una mela marcia, così da farlo imbestialire a tal punto che lanciò una maledizione sulla sorella. Da lì, la piccola comincia a trasformarsi in una statua di pietra, e tocca a Maxwell salvarla e rompere la maledizione. L’unica soluzione è collezionare degli oggetti denominati starlight (starite in italiano), stelle dalle proprietà mistiche ottenibili aiutando le altre persone bisognose in modo da impedire l’imminente pietrificazione della sorella.

2856_scribblenauts-unlimited-prevComincia quindi l’inattesa avventura del giovane Maxwell nell’aiutare le persone in difficoltà, in modo da ottenere sufficienti starlight per spezzare la maledizione. Il tutto, come descritto nell’introduzione, in un universo totalmente bidimensionale e con uno stile grafico “unico”. I controlli sono molto semplici e bisogna semplicemente muoversi a destra o a sinistra, con la possibilità di saltare. Il level design si ispira al mondo reale, in cui Maxwell incontrerà tante persone bisognose che aiuterà grazie al taccuino donatogli dai genitori, o potrà direttamente interagire con i vari elementi presenti nell’ambiente. Ogni personaggio che incontreremo spiegherà brevemente il suo problema (nella parte inferiore dello schermo) cosicché possiamo procurare l’oggetto in questione per risolvere l’enigma. Inoltre sono presenti delle vere e proprie esperienze che consistono nel risolvere problematiche a cascata. Un esempio è la possibilità di essere un medico e soccorrere le persone che arrivano in pronto soccorso. Ma Scribblenauts offre questo e molto altro, nessuno vieta di creare oggetti ogni volta che lo vogliamo, in modo da interagire come meglio si vuole nei vari level design. Vogliamo ricostruire la lotta tra link e ganandorf ? Detto fatto, bastano i due personaggi e la spada suprema. È impressionante la grande vastità di oggetti presenti nel dizionario del titolo e, di primo acchito, non manca praticamente nulla (se non termini illeciti e nomi protetti da diritto di copyright).

Due versioni dello stesso titolo

HP11Come già scritto, Scribblenauts unlimited è disponibile per entrambe le piattaforme Nintendo (e su Steam di Valve, versione uguale a quella Wii U), in pratica offrono la stessa identica esperienza di gioco in termini di vicenda e di gameplay, seppur caratterizzate da alcune differenze di contenuti. Parliamo ad esempio dei controlli, che si pongono piuttosto semplici nel loro insieme visto il genere Puzzle Game. Sul 3DS l’interfaccia touch si sposa perfettamente con l’ergonomia della console, essendo il secondo schermo subito sotto a quello principale. Tuttavia simile struttura merita un discorso a parte per Wii U e il suo gamepad. L’eccessiva importanza data all’interfaccia touch obbliga per l’80% dei casi a guardare sempre sul secondo schermo e mai sul televisore, obbligando a un quasi perenne off play. Seppur è possibile sfruttare i comandi fisici del Wii U Gamepad per muoversi e interagire con il level design, l’integrazione proposta al di fuori del touch screen lascia abbastanza desiderare. Non solo nell’interagire nei vari livelli, questo problema colpisce soprattutto in scene caratterizzate da “più azione” causando una certa lentezza nel reagire appena si piazza un nemico da sfidare. Discorso inverso invece per la modalità “editor oggetti” : presente su Wii U ma non su 3DS, limitando la personalizzazione di quest’ultimi sulla piattaforma portatile e la condivisione sfruttando l’intera community (infatti Scribblenauts supporta Spotpass, Miiverse e streetpass). È anche vero che l’editor degli oggetti non permette una personalizzazione a 360 gradi, anche se si tratta di una modalità apprezzata ci si poteva impegnare maggiormente. Interessante comunque la possibilità di personalizzare il proprio “avatar” e distaccarsi dallo stile di Maxwell. Stesso discorso in analogia per il multiplayer locale, presente su Wii U ma non su Nintendo 3DS.

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Insomma seppur entrambe le versioni offrono praticamente la stessa esperienza, ma alcune differenze sono da prendere in considerazione nell’acquisto finale del prodotto, che merita un discorso a parte. Se si preferisce avere una completezza dell’esperienza ma sacrificata da un gameplay mal sposato con i controller, la versione Wii U fa al caso vostro. Se invece si preferisce una partite più portatile e ben sposata con i controlli dell’intero gameplay, il 3DS svolge molto bene il suo lavoro sopperendo a certe scomodità che affliggono la versione Wii U.

 
 

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

1 CommentoAggiunto

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  1. Luca Ruzgarogragi 20 Dicembre 2013 | Rispondi

    L’avrei comprato sicuramente al lancio, non ora purtroppo, è uscito veramente tardi anche se riconosco la qualità del gioco e spero di recuperarlo prima o poi

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