Rise of the Tomb Raider visto in fiera

Esclusiva temporale per Xbox One, Rise of the Tomb Raider è il sequel del riuscitissimo reboot della serie di Crystal Dynamics. Presentato alla conferenza Microsoft il gioco è ovviamente anche visibile in fiera, sebbene non in forma giocabile. Noi siamo andati a vederlo a porte chiuse e queste sono le nostre impressioni.

Rise_of_the_Tomb_Raider

Dopo gli eventi del primo tomb raider, troviamo la giovane Lara Croft in Siberia in cerca di una città che nasconde il segreto per l’immortalità. La demo inizia dopo la valanga vista alla conferenza, Lara si ritrova separata da Jonah e decide di andare avanti per conto suo. Per prima cosa è necessario trovare un accampamento, esattamente come nel primo capitolo. Tuttavia una volta giunti nei pressi di un focolare spento dovremo prima raccogliere del legname per accendere il fuoco. Ad un tratto sentiamo un urlo animale in lontananza e poco dopo la radio crepita. Un misterioso e piuttosto minaccioso messaggio si conclude dicendo “Trinity ha fede in te”. Poco dopo ci imbattiamo anche in un cervo morto e ne approfittiamo per raccogliere carne e pelli. Ritornata sui suoi passi Lara accende il fuoco e prepara un rifugio improvvisato per passare la notte. Il mattino seguente è tempo di costruire un arco e possiamo dare un occhiata rapidissima al nuovo sistema di crafting che, a differenza del primo Tomb Raider, richiede di usare diverse risorse, sia comuni che esotiche, per costruire e migliorare l’armamentario. Possiamo ad esempio costruire frecce ma se raccogliamo dei funghi velenosi possiamo combinarli in modo da ottenere frecce avvelenate. Le armi si creano e migliorano nei pressi dei fuochi da campo, ma le frecce possono essere create in qualsiasi momento se abbiamo i materiali giusti. Finita questa fase di bricolage, un nemico trova l’accampamento di Lara ma lei si apposta in cima ad un albero e in breve tempo risulta vincitrice.

tombraider_e3 (4)

La demo prosegue con una fase di combattimento nella foresta buia e vediamo di come possiamo scegliere un approccio stealth, ad esempio usando le frecce per distrarre e separare le pattuglie nemiche, oppure usare più munizioni e affrontare a testa bassa i cattivi. Abbiamo visto che è possibile, ad esempio, rubare una tanica di benzina dall’accampamento nemico e trasformarla in una grossa bomba molotov, con risultati molto efficaci. A questo punto è tempo del combattimento con l’orso che abbiamo visto durante la conferenza di lunedì scorso e una volta liquidato l’orso, Lara cerca di medicarsi raccogliendo fogliame e usando una benda per fermare l’emorragia. Anche qui vediamo che l’utilizzo di risorse trovare in giro per il gioco sono di importanza capitale. Il paesaggio cambia e giungiamo finalmente in una zona open world, davvero molto grande, composta da un villaggio abbandonato caduto nelle mani della malvagia organizzazione Trinity. In questa zona troveremo personaggi secondari, collezionabili ed extra da raccogliere, zone di caccia e molto altro ancora. Secondo gli sviluppatori Rise of the Tomb Raider è tre volte più grande rispetto al reboot uscito un paio d’anni fa.

tombraider_e3 (3)

Abbiamo poi visto un secondo livello chiamato Sacred Oasis. L’ambientazione cambia radicalmente rispetto all’innevata Siberia e la giovane avventuriera si trova in un deserto. Lara si compre gli occhi dal sole e la sabbia e continua ad ascoltare un registratore digitale che, tramite la voce di quello che suppongo essere il padre di Lara, da indicazioni su come trovare una città dimenticata. La distanza di visuale è enorme e mentre avanziamo nella sabbia scorgiamo una cassa contenente materiali. Poco dopo una fessura nella roccia ci introduce in una grotta e armati di glow stick avanziamo in mezzo a delle rovine composte da colonne scolpite. Lara cerca di decifrarli ma non possiede ancora il livello necessario di conoscenza per tradurre il testo. Gli sviluppatori ci rivelano che potremo migliorare le conoscenze di Lara in modo da scoprire più segreti e sbloccare zone altrimenti inaccessibili nel gioco. Ad ogni modo quello che riesce a capire è sufficiente a farle capire che è sulla buona strada. Una breve fase platform ci aiuta ad attraversare una zona pericolosa e finalmente arriviamo in una seconda grotta zeppa di scheletri.

tombraider_e3 (2)

Diverse centinaia di anni prima del nostro arrivo c’è stata una feroce battaglia e i cadaveri giacciono nelle posizioni più assurde. D’un tratto sentiamo delle esplosioni lontane, l’Order of Trinity sta facendo esplodere delle bombe per accedere alla tomba in cui ci troviamo anche noi. Lara cade in trappola a causa del terremoto causato dalle deflagrazioni e rimane bloccata in una sorta di tagliola, l’acqua comincia a salire e si libera per il rotto della cuffia. Finalmente, zuppa e un po’ spaventata, Lara arriva nella sala della tomba, quella che vediamo alla fine della presentazione della conferenza Xbox. La demo si conclude qui e bisogna dire che il gioco sembra molto accattivante. Sistema di crafting migliorato, grafica davvero bella e l’immancabile feeling di Tomb Raider sono tutti della partita. Ora non resta altro da fare che aspettare.

 

 
 

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

Nessun commmento

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

JOYPAD

Joypad è il sito indipendente di videogiochi, tecnologia e film per la Svizzera italiana.

Il sito nasce quale tentativo di informare i giocatori della Svizzera italiana nel modo più completo possibile riguardo ai media videoludici, cercando di contestualizzare l’informazione per gli ascoltatori di questa regione spesso dimenticata dalle grande aziende mondiali. Dalla metà del 2013 si occupa anche di film con la rubrica Joypad Movies.

SGN Logo

Altri membri di SCN:
games.ch
the(G)net.ch