Un’isola misteriosa, un virus che si alimenta della paura dei suoi ospiti, due team profondamente diversi ma legati da legami profondi. Questo è Resident Evil Revelations 2 che si sposta dalla città oramai in frantumi di Terragrigia per svolgersi su un’isola nei pressi della Russia. Riusciremo a sopravvivere al virus T-Phobos? Revelations 2 è stato pubblicato in 4 puntate settimanali e sarà rilasciato presto sia in versione completa che su formato fisico. Abbiamo deciso di parlarvi del gioco alla fine, per non diluire le nostre opinioni e potervi parlare del titolo completo, sperando di fare cosa gradita.
Un’isola e 4 persone
Resident Evil Revelations 2 si apre con il rapimento di alcune personalità che lavorano per l’organizzazione Terra Save da parte di ignoti terroristi. Nella fattispecie Claire Redfield e Moira Burton, entrambe impegnate nell’organizzazione anti bioterrorismo, vengono catturate e portate sulla misteriosa isola. Il risveglio è traumatico, le due donne si trovano in un fetido sotterraneo con addosso dei braccialetti tecnologici da cui proviene una voce di donna. Clarie e Moria si trovano ben preso catturate nella tela di ragno di Alex Wesker e dei suoi terribili esperimenti biogenetici. La loro parte di storia le vede tentare di sfuggire all’isola, affrontando terribili zombie e mutazioni che nascondono un terribile segreto: il T-Phobos scatena il suo potenziale virale solo quando il soggetto a cui è stato inoculato è in preda al terrore. Entrambe le donne sono contagiate e la loro unica speranza di sopravvivere è quella di mantenere il sangue freddo. Ogni episodio di Revelations 2 è diviso in due capitoli ben definiti: il primo con Claire e Moria e il secondo, che si svolge a distanza di 6 mesi circa, con Barry Burton e una ragazzina di nome Natalia. Barry è giunto sull’isola guidato da un messaggio d’emergenza che Moira riesce a trasmettere all’inizio del gioco e, appena approdato sulle coste, si imbatterà in Natalia. Qualcosa non quadra perché la ragazzina, del tutto indifesa e anche un po’ patetica, si era già incontrata con le due donne sei mesi prima. Come ha fatto a sopravvivere agli orrori dell’isola maledetta? La trama di Revelations 2 si alterna quindi tra passato e presente, con una separazione ben definita tra le due vicende. Alcuni punti di contatto sono ovviamente presenti, come personaggi che si alternano o risorse che se prese nella storia di Claire e Moira non saranno presenti per Barry e Natalia. La trama è piuttosto interessante e dopo un primo capitolo che non ci fa gridare al miracolo decolla dal secondo episodio via per giungere ad un finale che soddisfa pienamente. Le location sono un po’ ripetitive per ogni episodio, dal momento che in sostanza le visiteremo due volte prima con le donne e poi con Barry e la ragazzina, ma è anche interessante scoprire per poi riscoprire a distanza di mesi gli stessi posti e vedere cos’è cambiato.
Divisi tra due anime
Premettendo che ho giocato a tutto il gioco in modalità cooperativa con Bizio, Revelations 2 in modalità single player ci obbliga a giostrarci tra due giocatori. Nei capitoli dedicati a Claire e Moria la prima può usare le armi mentre la seconda no, tuttavia Moira è dotata di piede di porco per aprire le porte e di torcia, mentre Claire no. I due personaggi dispongono poi di inventari separati, quindi potremo alternare una e l’altra per raccogliere più oggetti possibili, per poi decidere eventualmente in seguito di scambiare risorse. Nei capitoli di Barry e Natalia le cose si fanno ancora più interessanti, dal momento che l’uomo è dotato di armi e torcia ma Natalia (che si difende solo lanciando mattoni) può vedere gli zombie a distanza e attraverso i muri. In più può scovare i punti deboli di alcuni tipo di nemici più forti e vedere quelli invisibili per Barry. In sostanza faremo spesso avanti e indietro tra i due, per sfruttare le diverse abilità esclusive. Va anche sottolineato che sia Moira che Natalia sono in grado di trovare oggetti altrimenti invisibili, quindi se giochiamo da soli saremo sempre interessati a usare entrambi i personaggi per non lasciarci sfuggire preziosissime risorse. Se da un lato in single player può risultare un po’ noioso a lungo andare (ogni puntata richiede da un’ora e mezza a quasi tre per essere completato a dipendenza di quanto tempo si spende nell’esplorazione), in co-op invece un giocatore userà il personaggio “attivo” (quello con le armi insomma) mentre l’altro quello passivo. È pur vero che Moira si sa difendere a corpo a corpo mica male, ma Natalia è fondamentalmente inerme. Per il giocatore due insomma c’è un ruolo importante ma pur sempre passivo e di supporto e la cosa potrebbe non piacere a tutti. Non dimentichiamo nemmeno che per ora Revelations 2 supporta solo la campagna locale, mentre la modalità Raid, di cui parleremo dopo, sarà presto estesa anche all’online. Se non vi piace lo split screen vi conviene aspettare dunque.
Tanti saluti a RE6
Revelations 2 si discosta parecchio da quel Resident Evil 6 tutto action e poco survival. Secondo il parere di Bizio è più un Resident classico, con corridoi e porte che nascondono ogni genere d’orrore. In effetti sia la camera che il gameplay sono più simili ai vecchi titoli della serie ed anche a quel Revelations uscito qualche anno fa prima su 3DS e poi su console casalinghe. Alcuni livelli poi sembrano essere presi dai vecchi giochi anche a livello d’ambientazione, cosa che farà sicuramente felici i fan di vecchia data. Gameplay survival che comunque viene notevolmente smorzato ai livelli di difficoltà più bassi in cui annegheremo nelle risorse, quali foglie verdi e rosse e munizioni. Il gioco offre anche un sistema di punti esperienza da spendere per acquistare abilità varie. I PE si guadagnano avanzando nel gioco e scovando gemme quali topazi e rubini sparsi per i livelli i quali ci ricompensano con un numero variabile di PE. I perks sono quasi tutti interessanti e spaziano da maggiore campo visivo per Natalia a potenziamenti del coltello o della schivata. Acquistare tutti i poteri comunque richiederà parecchio impegno e probabilmente due partite complete, magari a livello di difficoltà crescente. L’ambientazione è piuttosto dark, specialmente in alcune zone, e si rifà allo stile più horror di un tempo. Rumori improvvisti e stretti corridoi oscuri mettono a disagio il giocatore che sarà sempre piuttosto guardingo e attento, dal momento che l’attacco può giungere in qualsiasi momento. Il titolo non scade però mai nell’action più di quel tanto, restando fondamentalmente un survival in cui la gestione dei proiettili e della vita è una cosa da farsi come si deve. Spesso conviene rallentare un mostro per poi ficcargli un coltello nel cranio al fine di evitare uno spreco di proiettili.
Raid e bonus
Totalmente diversa invece la modalità Raid, completamente separata dalla campagna. In questa modalità, giocabile sempre da soli o a due, affronteremo diversi stage a tempo con uno dei personaggi del gioco. Dopo aver scelto armi e abilità, che sbloccheremo mano a mano che avanziamo di livello, dovremo affrontare livelli ispirati a tutti i Resident passati per eliminare un dato numero di mostri. Ogni tot zombie uccisi sbloccheremo la fase successiva del livello fino a giungere alla sua conclusione. A fine livello avremo ottenuto punti e armi che potremo utilizzare per i livelli successivi. La modalità Raid, sebbene non brilli per fantasia, riesce ottimamente ad allungare le nostre ore in Revelations 2 ed è specialmente soddisfacente se giocata a due. Un buon senso di progressione ci accompagna per la cinquantina di raid proposti dal gioco e tiene occupato il giocatore per un considerevole numero di ore.
Diversi, ma interessanti, sono i capitoli bonus. Capcom ci ha fornito i Bonus 1 e 2 i quali in sostanza sono due storie parallele legate alla campagna principale. Uno dei bonus è dedicato a Natalia, la quale dovrà farsi strada per zone infestate da zombie in compagnia di Dark Natalia. In pratica “white” Natalia (che può essere controllata dal giocatore 1) è in grado di interagire con gli elementi del livello quali porte e pulsanti mentre Dark Natalia (controllata dal giocatore 2 in co-op) è invisibile per i cattivi e quindi deve indicare la presenza dei mostri alla sua gemella. Il trucco sta nel fatto che se White Natalia viene scorta da uno zombie è immediatamente game over, non è possibile fuggire o combattere. Pianificazione e cautela sono dunque all’ordine del giorno. Il secondo bonus (saltate il paragrafo se volete evitare al massimo gli spoiler) ci mostra cosa succede dopo la presunta morte di Moira. Salvata da un cacciatore, uno degli ultimi sopravvissuti autoctoni dell’isola, gli insegnerà a cacciare e a tenersi fuori dai guai. In questa modalità dovremo dunque procurarci provviste a sufficienza per continuare la partita perché l’eventuale fine del cibo si traduce in un game over e nell’immediata cancellazione del file di salvataggio da parte del gioco. Insomma, una modalità da giocarsi in una volta, dato che uscire al menu principale costringe a ricominciare tutto da capo. Interessante per un pomeriggio di gioco dai tratti più hardcore, l’avventura extra di Moira è, ancor più di quella dedicata a Natalia, davvero interessante.
Zombescamente oscuro
Resident Evil Revelations 2 graficamente è piacevole, ma non eccelso. I livelli sono oscuri ma non così belli come ad esempio visto in The Evil Within (per restare più o meno in tema). Insomma, si vede la natura fondamentalmente cross gen di questa produzione Capcom che comunque non sfigura eccessivamente sulle console nextgen. Il gioco rimane praticamente sempre fluido a 1080p e soffre solo di sporadici e inspiegabili momentanei cali di framerate. I modelli dei personaggi principali e dei mostri sono ben fatti, così come i livelli. Questi ultimi soffrono solo un po’ di texture non definitissime e di una certa povertà nei dettagli ambientali, dovuta senz’altro al fatto che il titolo esce anche su oldgen. Soddisfacente il doppiaggio e il sonoro, che aiutando il giocatore a calarsi nelle lugubri ambientazioni isolane.
Revelations 2 è un buon gioco che offre un buon numero di ore di intrattenimento ad un prezzo contenuto. La sua uscita episodica ci ha soddisfatto visto che ci abbiamo giocato puntualmente ogni settimana, con la voglia di scoprire cosa sarebbe successo nella puntata successiva. Come detto in apertura abbiamo preferito parlarvi del gioco completo per evitare di dare giudizi parziali e affettati. Ora possiamo dirlo: questo gioco merita l’attenzione dei fan di Resident Evil e dei survival zombie. Un po’ bizzarro da giocare in co-op per via del secondo personaggio più di supporto che d’azione, ma ciononostante godibile. Approvato dalla redazione!