Reportage dal Tokyo Game Show 2013

Ci sono alcune fiere di videogames che sono il sogno di ogni gamer. L’E3, il Tokyo Game Show e la Gamescom sono sicuramente quelle più importanti, quelle in cui le grandi aziende tirano fuori i muscoli e le code da pavone per farsi più belle possibile. Una sorta di terra promessa dei videogames, un luogo sacro di pellegrinaggio per tutti coloro che si interessano di giochi elettronici. Sfortunatamente l’E3 è riservato ai giornalisti e il Tokyo Game Show è in Giappone, non proprio dietro l’angolo. La Gamescom è sicuramente più fattibile per noi svizzeri, e data la sua enormità in metri quadri rappresenta di sicuro un’attrattiva interessante. Ma noi di Joypad abbiamo voluto esagerare e, approfittando della concomitanza delle vacanze di un certo Dave nel Sol Levante, siamo andati anche alla famosissima kermesse videoludica nipponica. Eccoci quindi pronti a raccontarvi com’è andato il nostro trip alla Makuhari Messe per il Tokyo Game Show 2013.

TGS2013

 

Lontano, lontano Giappone…

Prima di imbarcarsi sulla linea rapida JR Keiyo Line dalla stazione centrale di Tokyo, bisogna prima arrivarci fino in Giappone. Non stiamo ovviamente a raccontarvi il calvario delle 6.30 + 9.30 ore di aereo, del devastante fuso orario e della temperatura allucinante (32 gradi con il 90% di umidità) e non citiamo nemmeno il tifone che ha fatto un’enormità di danni specialmente nella zona di Kyoto. IMG_4911Ce le siamo smazzate noi per voi! Il Giappone è un paese strano, lo dicono tutti ma è assolutamente vero. Le persone sono cordiali e allo stesso tempo sgarbate, tutto parla (seriamente, dalle scale mobili ai bancomat) e muoversi in un paese in cui quasi nessuno parla una parola d’inglese è davvero spiazzante. Però vale di sicuro la pena fari un giro a Shibuya per vedere stormi di ragazze alla moda entrare nel famosissimo Shibuya 109, assoluto tempio dello shopping di tendenza (ci sono ragazze che si fanno svariate ore di treno per andarci). E una visita ad Akihabara (per gli amici Akiba), il quartiere dell’elettronica e dei Maido Café è un’esperienza davvero unica. In un misto di videogames vintage (indovinate chi ha comprato Street Fighter 2 Turbo e Super Mario Kart per Super Nintendo?!), videogames di ultima generazione (Nintendo 3DS e Monster Hunter 4 fanno la parte del leone in questi giorni), Maido Café (strani bar in cui siamo accompagnati da ragazze vestite di pizzetti, che non abbiamo provato!), sale di Pachinko (uno speciale tipo di gioco d’azzardo incasinatissimo), Neko Bar (i famigerati bar dei gatti) e una varietà di colori, suoni e luci che stenderebbero un elefante adulto. E non dimentichiamoci Ueno, dove ci sono viuzze un po’ ambigue e un sacco di ristoranti. Finiamo la nostra breve carrellata con il quartiere di Ginza, il quale da una pista e mezza alla famosa fifth avenue di New York e che è senza ombra di dubbio il posto in cui acquistare vestiti di marca: da Gucci a Chanel… c’erano proprio tutti quanti. E per fortuna che avevamo due guide, Kanae e Fumi, abitanti della capitale nipponica che ci hanno notevolmente aiutato a capire i meccanismi di base del vivere quotidiano di Tokyo!

 

Tokyo Game Show o Tokyo Pussy Show?

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La cosa che per prima colpisce il visitatore occidentale al TGS è sicuramente la quantità di ragazze immagine. A differenza di E3 e Gamescom, dove le famose booth babes sono state ridimensionate quanto a numero, specialmente perché fornisce un’immagine un po’ degradante della donna, i giapponesi hanno preferito andare nella direzione opposta. Allo stand della Gree per esempio c’erano tante di quelle ragazze in costume che era davvero impossibile contarle tutte. E per tutta la fiera quasi c’erano ragazze in cosplay ovunque, tutte sorridenti e pronte a riempire il visitatore di flyer e opuscoli, tutti rigorosamente in giapponese è ovvio. Da maschietto devo ammettere che un numero così importante di ragazze carine ha un effetto tra lo sconcertante e il …ehm… interessante. Ma passiamo oltre, tanto più che in fondo all’articolo ci sono abbastanza fotografie per tenervi occupati per un po’, ahahah!

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Ma i giochi?

Ma torniamo a parlare di videogames, che è meglio! Per quanto riguarda Sony e Microsoft, non si sono viste novità di gran rilievo. Specialmente per quanto riguardava Xbox One e Xbox 360, tradizionalmente più in difficoltà in Giappone, non abbiamo visto novità. Certo, abbiamo con estremo piacere rigiocato a Titanfall, FIFA14 in versione next gen, Forza 5, provato per la prima volta Rocksmith 2014 Edition e provato una nuova build di Ryse, ma sono mancati gli annunci di peso. Sony invece ha mostrato una nutrita lineup di titoli, sia occidentali che giapponesi. Ringalluzzita dalla mancanza schiacciante di Nintendo in fiera, il booth Sony era davvero grande e pieno di Playstation 3, 4 e Vita. Le file per provare i nuovi titoli erano chilometriche già il primo giorno di fiera, quello esclusivo per la stampa. Tra i presenti tutti i titoli importanti che già avevamo visto alla Gamescom: Knack, il molto convincente Deep Down, Metal Gear Solid V: The Phantom Pain (con tanto di Kojima che arringava la folla da un palco sopraelevato!), Killzone Shadowfall, Gran Turismo 6, Wolfenstein: The New Order, Driveclub e molti altri. Non siamo ritornati a provare questi titoli, dal momento che ne abbiamo già parlato durante la nostra copertura della Gamescom 2013. Quello e il fatto che il nostro tempo era limitatissimo e che, indovinate un po’, era tutto interamente in giapponese (seriamente gente… è ora di imparare l’inglese almeno per certe cose!). Abbiamo preferito gironzolare per la fiera, che comunque è davvero piccola (molto meno della metà della Gamescom), per cercare LA Perla videoludica giapponese. Prima di questa però citiamo Sengoku Basara 4, esclusivo PS3 che probabilmente non vedremo mai in occidente e la presentazione di PS Vita TV, mostrata dietro una solida teca di vetro ai visitatori: intrigante e minuscola, anche questa non sappiamo se arriverà mai alle nostre latitudini.

 

La Perla

Ma finalmente ecco il gioco che a nostro avviso racchiude l’essenza del gaming nipponico in tutto suo magnifico splendore: Akiba’s Trip 2. Tenete a mente questo magico nome perché 1. Non lo vedrete MAI da noi, 2. È il massimo del trash mondiale e 3. Si tratta pure sempre del SECONDO titolo dedicato a questa… come dire… tematica.

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In Akiba’s Trip 2 andremo in giro per il quartiere di Akihabara a Tokyo per cercare di fermare un’invasione di demoniaci succhiatori di sangue. Come faremo a combattere tali abomini? Con katane affilate? Armi convenzionali? Ahahahah poveri folli! In Akiba’s Trip 2 dovremo prendere a calci i demoni, che ovviamente hanno l’aspetto di giovani donzelle, con lo scopo di spogliarle. Avete letto bene, dovremo girare per il quartiere elettronico di Tokyo spogliando a suon di cartoni delle studentesse liceali. Qua gli stereotipi sul giapponese maniaco si sprecano e piovono come un monsone sulle nostre povere menti occidentali. Liceali spogliate, oltre 130 negozi di Akiba fedelmente riprodotti e visitabili, una storia dalla premessa puerile e… abbiamo menzionato il fatto che si deve spogliare la gente? Okok ci siamo lasciati forse contagiare dallo spirito porcellino nipponico (della serie, abbiamo visto cose che voi umani NON potete immaginare, e questo nella vita reale!). Ma insomma, il gioco magnificus del TGS2013 è senza dubbio questa produzione di Acquire, tra l’altro prevista per il 7 novembre 2013 su Playstation 3 e Playstation Vita.

 

All’anno prossimo?

Tutto sommato il Tokyo Game Show però ci ha un po’ deluso. Dopo averne sentito parlare per decenni come il posto più figo del mondo, dobbiamo ammettere che siamo arrivati con delle aspettative forse troppo alte. O forse la fiera ha perso lustro e importanza negli ultimi anni, forse anche a causa della diminuita importanza degli sviluppatori sulla scena mondiale.

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Uno show che sembra puntare più sui bassi istinti che sulla qualità dei prodotti proposti, cosa che non può che deluderci (a mente fredda). Eppure i numeri sembrano davvero smentirci, visto che quest’anno si sono registrati numeri da record: 270.197 visitatori, tra cui 52.345 giornalisti e ben 115.444 accessi solo domenica. Numeri da capogiro, che rapportati per dimensione alla GC eclissano i visitatori della fiera tedesca. Il motivo di tutto questo interesse rimane in parte un mistero…

Vi lasciamo alle immagini, che ne dite?

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Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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