La rivincita dei nerds!
Un sociopatico e un amico orribile. Randal è potenzialmente uno dei protagonisti più scurrili dall’invenzione del volopattino.
Randal’s Monday è un’odissea spazio-temporale pazzesca con un design dell’epoca d’oro delle classiche avventure grafiche, arricchito da innumerevoli riferimenti alla cultura geek degli ultimi 30 anni. Un must per ogni nerd che si rispetti! Daedalic Entertainment è ormai un punto di riferimento fisso nel panorama delle avventure grafiche. La società, giunta alla notorietà grazie a ottimi giochi come Edna & Harvey: The Breakout e The Whispered World, questa volta ha sfornato un prodotto capace di soddisfare nerd e geek. Mica facile…
Il giorno della marmotta? Ma non era ieri?
Il protagonista di questa avventure è Randal Hicks, un nullafacente cleptomane e sociopatico confusionario, pervaso di quella aria del “nulla mi tocca”, che finirà col cacciarsi irrimediabilmente nei guai a causa del matrimonio del suo migliore amico. Ma andiamo con ordine: il gioco ha inizio in pub, dove Randal è intento a festeggiare con gli amici Matt e Sally il loro fidanzamento. Dopo qualche parola sui bei tempi andati e qualche drink di troppo, Randal e Matt escono dal locale per, diciamo, prendere un po’ d’aria. In quel mentre, Randal ne approfitta per intascarsi il portafoglio dell’amico assieme… all’anello di fidanzamento di quest’ultimo. Ed ecco il casus belli, il punto di partenza di tutta l’avventura perché, proprio a causa di questo furto, Randal si troverà a rivivere sempre lo stesso giorno. Un incubo fatto di un lunedì dopo l’altro, sempre uguale, per cercare di rimediare al danno causato. Si, perché il furto avrà come conseguenza la morte di Matt, suicidatosi per avere perso l’anello. L’UNICO ANELLO! La trama ha il gusto del déjà vu ed in effetti narrativamente parlando ci sono stati già esempi illustri nel mondo del cinema, uno su tutti il sempreverde “Ricomincio da capo” con Bill Murray. Il nome del protagonista poi ricorda i personaggi di Clerks. E tutto questo non è un caso. Infatti, il citazionismo è parte integrante del gioco e rappresenta quasi una sorta di “gioco nel gioco”. Le citazioni sono ovunque, in ogni schermata ed in ogni dialogo.
Che anno è? Che giorno è?
La grafica, stile cartoon, strizza l’occhio ad alcune produzioni Lucas Artiane e serie animate americane. È pulita e fluida, anche se qualche animazione in più non avrebbe guastato. L’interfaccia di gioco si rifà ai classici del genere e risulta semplice ed intuitiva. Meno riuscita invece la gestione dell’inventario, spesso macchinosa e confusa. Gli enigmi invece, tra alti e bassi, hanno in comune una gran bella quantità di demenzialità tipico della Lucas Arts. Anche la combinazione improbabile di vari oggetti segue questa regola. Di solito gli “scimmiottamenti” forzati non mi piacciono troppo, ma in questo caso il tutto non risulta essere troppo frustrante grazie anche alla presenza degli (ormai) immancabili aiuti ingame che si possono attivare secondo necessità. Gli effetti sonori e la colonna sonora risultano essere piacevoli anche se abbastanza anonimi. Azzeccata invece la voce del protagonista, doppiato per l’occasione da Jeff Anderson (il… Randal di Clerks!).
Noio volevan savuar…
Il gioco è disponibile in diversi idiomi, tra cui però non è incluso l’italiano. Questa mancanza verrà comunque colmata grazie ad Adventure Productions, etichetta di publishing e distribuzione italiana, che prosegue imperterrita la propria collaborazione di successo con Daedalic Entertainment e che renderà disponibile questo point & geek anche nella lingua di Dante nel corso del prossimo anno.
Non ce la faccio, troppi ricordi!
Randal’s Monday, pur con qualche passaggio a vuoto misto a qualche enigma non proprio brillante, resta comunque un prodotto piacevole e sostanzialmente ben riuscito nel suo insieme: irriverente, divertente, sarcastico, citazionista all’inverosimile e con una grafica che ricorda i classici del genere. Consigliato a tutti gli avventurieri da scrivania con un’anima nerd.