Quantum Break visto alla Gamescom

Una delle esclusive Xbox One più attese dai giocatori è sicuramente Quantum Break, nuova IP di Remedy, studio nord europeo che sembra essere immune al fallimento. Dopo gli storici Max Payne (i primi due, eh!) e Alan Wake, Sam Lake e soci stanno per tornare con un gioco che miscela viaggi nel tempo, telefilm e Merry del Signore degli Anelli in un pacchetto unico. Seduti comodi sulle sedie nel booth a porte chiuse di Microsoft, ci siamo goduti l’introduzione al mondo in bilico di Quantum Break.

quantum break logo

La demo che ci è stata mostrata in fiera era parecchio frammentaria perché Remedy ha miscelato parecchi elementi in questa sua produzione. Da sempre sono alla ricerca della formula perfetta per unire televisione, cinema e videogames e dopo l’esperimento riuscito di Alan Wake, a tutti gli effetti una sorta di telefilm videogioco, con Quantum Break le cose sono ancora più spinte. Per cominciare gli attori, gente del calibro di Shawn Ashmore, Aidan Gillen, Dominic Monaghan e Lance Reddick, visti al cinema e in televisione. Poi lo stampo del gioco, che ha una forma episodica. Quattro episodi e 5 capitoli per questo sci-fi thriller per un totale di 2 ore di scene live action (anche se non le vedremo tutte durante la partita) ne fanno a tutti gli effetti un prodotto ibrido. Nel gioco impersoneremo 3 personaggi, Jack Joyce, Beth Wilder e Paul Serene, il capo della malvagia Monarch Corporation. I tre scoprono di avere poteri speciali dopo un esperimento finito male: possono controllare il tempo. Paul sparisce d’un tratto e quando fa il suo ritorno è 17 anni più vecchio e a capo della Monarch. Jack e Beth tenteranno di tutto per fermare i suoi loschi piani.

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In Quantum Break Paul è colui che sceglie cosa succede in futuro e ciò significa che il giocatore potrà scegliere cosa stanno per affrontare i suoi due ex amici. Queste scelte non solo cambiano le situazioni in gioco ma modificano anche in modo sostanziale lo svolgimento delle scene live action. Un esempio visto è che due personaggi si stanno puntando una pistola addosso, nel classico stallo. Ad un tratto la pistola scompare dalla mano di entrambi. Questo perché nella parte videogame abbiamo potuto togliere la pistola ai due. Un altro esempio di live action che cambia è che in una sorta di interrogatorio una studentessa viene brutalmente uccisa dal cattivo mentre è anche possibile che la ragazza decida di cooperare, de facto modificando il corso degli eventi successivi. Ecco spiegato perché delle due ore di live action presenti, non vedremo tutto alla prima partita. Sarà necessario rigiocare al gioco compiendo diverse scelte per vedere tutto.

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Per quanto riguarda la parte videoludica, che poi è quello che ci interessa, abbiamo visto meccaniche interessanti. Nel livello mostrato Jack si muove per una zona portuale interessata dagli effetti dello Stutter temporale, ovverossia lo scatto ciclico e circolare di una porzione di tempo. Nello Stutter una nave si schianta di continuo contro un magazzino che dobbiamo attraversare. Grazie ad alcuni poteri di Jack, come il time dash e time dodge (in pratica scatto e schivata temporali) dobbiamo attraversare il livello nel momento in cui il tempo è nel suo punto più iniziale. Vedetela come una stasi temporale di qualche secondo in cui le condizioni cambiano di continuo. Una volta attraversato il magazzino ci imbattiamo in soldati della Monarch dotati di speciali zaini che permettono di muoversi liberamente nello Stutter come fa Jack. In poche parole i nemici non sono influenzati dalla stasi temporale e possono quindi attaccarci. Grazie ad altri poteri come il time shield (uno scudo) o il time stop (una bolla temporale dentro la bolla temporale che immobilizza i nemici al suo interno) abbiamo un certo vantaggio nello scontro a fuoco anche se oltre alle pallottole dobbiamo schivare gli effetti disastrosi della nave bloccata nello Stutter. Insomma, è un vero casino da spiegare ma una volta che lo vedete coi vostri occhi le cose sono molto più comprensibili, tranquilli!

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Quantum Break ci propone una grafica di tutto rispetto impreziosita da parecchi artefatti grafici che simboleggiano il tempo che va in pezzi. Le possibilità di gameplay date dai vari poteri di time lord di Jack offrono spunti interessanti e il suo essere in parte telefilm e in parte videogame è sicuramente stuzzicante. Ci toccherà aspettare fino al 5 aprile prossimo per poter giudicare se il gioco riesce davvero nel suo intento. Stiamo parlando di Remedy, quindi è probabile che ce la facciano.

 

 
 

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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