Lo sviluppo di The Last Guardian è stato uno dei più travagliati nella storia videoludica. Annunciato 12 anni fa agli albori della Playstation 3, è il terzo progetto in mano al Team Ico: famoso per Shadow of Colossus e Ico. Finalmente dopo tanti anni di attesa mettiamo le mani su una demo, build definitiva…ne è valsa davvero la pena aspettare così tanto? Come considerazione preliminare bisogna premettere che non siamo in sede di recensione, la versione finale è ben lontana nell’essere in nostro possesso. Ma dopo le prove di oggi non nascondiamo una certa preoccupazione sulla qualità generale del titolo, prettamente dal puro punto di vista tecnico e di quello che potrà presentarsi al pubblico fra qualche mese.
Appena entrati presso Sony nella hall dedicata a The Last Guardian veniamo fin da subito catapultati nei panni del giovane ragazzino capace di controllare il possente Trico. Inspiegabilmente il giocatore si ritrova col suo alter ego nei pressi di una grotta, incosciente e con strani marchi su tutto il corpo. Da quel momento si conosce Trico, bestione simile a un grifone, sofferente a pochi metri. Nutrendolo e rimuovendo i detriti che hanno trafitto il suo possente corpo, il simpatico Trico inizierà a seguirci ovunque. L’approccio fra l’animale e il ragazzo rende molto interessante il gameplay di The Last Guardian, proponendo numerosi enigmi non proprio evidenti agli occhi del giocatore medio. Bisogna sapere usare Trico come piattaforma per raggiungere altezze altrimenti improponibili, o scatenare i suoi attacchi laser contro determinate pareti al fine di scoprire nuove stanze o, semplicemente, avanzare nel dungeon.
Effettivamente dal Team Ico non ci aspettavamo altro, l’idea di base è buona e possiede parecchio potenziale, se non per un ma che ha imperversato nel mio cervello fin da subito durante la sessione di gioco. Il dubbio è inerente all’ottimizzazione del frame, così come la gestione della prospettiva che non rende giustizia a quello che dovrebbe essere un tripla A coi contro fiocchi. Dopo 12 anni di sviluppo, seppur travagliati, notare pesanti blocchi in determinati punti, framerate ballerino al di sotto dei 30 fps, e visuale nera seguita da telecamera ballerina sono a mio parere, molto gravi se si pensa che l’uscita è prevista fra due mesi. Problematiche che andavano risolte prima di presentare una versione praticamente definitiva di un gioco previsto per questo autunno. Confidiamo nelle capacità del team giapponese, e speriamo che in fondo quello mostrato sia solo una versione vecchia di molti mesi e non ancora ottimizzata…