Provato alla gamescom 2019: Predator: Hunting Ground

Annunciato durante l’opening Night Live della Gamescom 2019, Predator: Hunting Grounds, esclusiva Playstation 4, trae ispirazione dal lungometraggio cinematografico del 1987 avente come protagonista Arnold Schwarzenegger. Si tratta di un genere di gioco che fu già testato in passato con titoli di altri produttori, ma che non si è mai particolarmente affermato nel mercato. Nel caso concreto si tratta un titolo multigiocatore asimmetrico locale e online del genere sparatutto: in prima persona (se giocato nei panni dei soldati) e in terza persona (se giocato nei panni dell’alieno predatore). La demo a noi mostrata è ancora in versione pre alpha, mentre il gioco definitivo è previsto per il 2020. Predator: Hunting Ground si tratta ad ogni modo del secondo progetto di Illfonic, creatori di Friday the 13th: The Game e non accolto positivamente dalla critica internazionale del settore.

Fin da subito veniamo catapultati nei panni del predatore con lo scopo di collezionare più vite umane e le relative carcasse, nel caso concreto ci riferiamo ai nostri avversari. Uno degli sviluppatori ci ha accompagnato nell’uso di questo alieno peculiare, capace di effettuare mosse molto potenti (cannone al plasma) o nascondersi mimetizzandosi con l’ambiente (per fasi stealth). Inoltre, il predatore è in grado di arrampicarsi sugli alberi e di attraversarli facilmente grazie a un percorso prestabilito dal gioco, anche grazie al level design interamente ispirato alla giungla latino-americana del film. Tale percorso prestabilito renderà i comandi molto naturali. Il predatore è dotato di una forza sovra umana, capace di stendere con un paio di colpi i soldati avversari, o di attaccarli con delle letali lame. Infine, con la sua vista ad infrarossi, il predatore può scovare dove si nascondono tutti gli avversari e abbatterli facilmente. Il nostro scopo è chiaramente quello di uccidere i quattro soldati malcapitati ed evitare che gli stessi scappino con un elicottero. Di riflesso, essendo un titolo multiplayer asimmetrico, gli altri quattro giocatori devono uccidere il predatore collezionandone la relativa carcassa. Di più, come accade su Evolve, durante la partita i quattro soldati devono portare a termine anche delle missioni secondarie come attaccare una base di una nazione nemica, recuperare dei materiali, e via dicendo.

Questo titolo volto al multiplayer fino a cinque giocatori potrebbe essere un progetto assai interessante. Dietro al finanziamento di IllFonic troviamo 20th century fox e la stessa Sony, le quali sembrano credere parecchio in questo tie-in dedicato al lungometraggio del 1987. Pertanto, ci aspettiamo che le mappe siano più grandi di quelle che abbiamo potuto testare nella demo, nonché di vari contenuti atti a rendere questo titolo assai longevo e facilmente rigiocabile. La sfida è quella non solo di offrire un titolo capace di mantenere un buon framerate, ma anche un gioco in grado di offrire varietà e di distinguersi dai prodotti passati appartenenti alla stessa filosofia di genere. Inoltre, non manca una parola di riguardo pure al bilanciamento fra predatore – soldati e di rivedere la potenza del primo, non particolarmente efficace.

Per ora, il gunplay ci è sembrato poco preciso e assai legnoso (anche in parte dovuto al framerate spesso sotto i 30 fps), e non ci ha saputo appagare granché. Tuttavia, la presenza di diverse classi dei soldati fra cui scegliere, una varietà di armi non male (fucile di precisione, fucile a pompa, fucile automatico, pistola granate, coltelli, e via dicendo), nonché missioni secondarie e, verosimilmente, una campagna da affrontare in singolo, lasciano ben sperare a un prodotto di buona fattura. L’unica  critica evidente sin d’ora è lo scarso bilanciamento fra squadra di soldati e del predatore, quest’ultimo risulta troppo debole. In particolare, chi veste i panni del predatore dovrà comportarsi con molta cautela visto che la resistenza vitale non è delle migliori: bastano effettivamente due colpi per ucciderlo o ridurre al limite la sua vita. Anche se dotato di attacchi letali, il predatore non vanta di certo di una resistenza vitale notevole… tutt’altro. Spesso siamo stati costretti a scappare e nasconderci diventando invisibile poiché, se attaccati, abbiamo rischiato più volte di finire al tappeto.

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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