Provato alla Gamescom 2019: The Legend of Zelda: Link’s Awakening

Sono passati ben 26 anni dalla prima pubblicazione di The Legend of Zelda: Link’s Awakening, e il nostro giovane eroe dalla tunica verde è più in forma che mai. Presso Nintendo ci è stata data l’occasione di provare una demo di 15 minuti contenente The Legend of Zelda per il primo Game Boy riadattato su Nintendo Switch, un remake che ci ha piacevolmente sorpreso.

Dapprima salta all’occhio l’interessante stile grafico adottato da Nintendo per questo storico capitolo. La trasposizione da una grafica 16bit a una grafica giocattolosa e in alta definizione, lasciando le “spigolosità” dei movimenti di Link e delle strutture, ha un forte richiamo nostalgico che mostra, allo stesso tempo, gli effetti complessi di luce e di texture che Nintendo Switch è in grado di gestire. La paletta dei colori accesa, lo stile giocattoloso del mondo dell’isola dei sogni, rendono questo The Legend of Zelda davvero unico. Queste sono le stesse impressioni che avevamo nei confronti di un altro capitolo, The Legend of Zelda: Wind Waker HD, con cui la casa di Kyoto ha sperimentato per la prima volta le texture in alta qualità. Poiché non è una build ancora definitiva, gli effetti di luce causano qualche leggero calo di frame rate durante il passaggio da una zona all’altra. Si spera che queste piccolezze siano risulte prima dell’uscita di settembre.

Ad ogni modo e messo da parte il comparto puramente grafico, durante la demo ci siamo spinti fino al primo dungeon dell’isola dei sogni: la trama di questo gioco effettivamente non ci è nuova ed è stato molto semplice seguire ogni singolo step per sbloccare il primo labirinto. Salvo spoiler, con piacere vediamo qualche piccola modifica che subentra in corso dell’avventura. In particolare ci riferiamo al fatto che i mostri sconfitti, a volte, non rilasciano unicamente dei cuori o delle rupie, bensì dei potenziamenti capaci di aumentare temporaneamente difesa e attacco di Link. Per tutto il resto il gameplay rimane prettamente fedele all’originale per Gameboy, e meglio resta invariata la parata contro gli attacchi nemici mediante lo scudo, l’attacco con la spada e la possibilità di assegnare a due tasti degli oggetti che troveremo nel corso dell’avventura. Tali oggetti, guadagnati solamente durante il corso della storia, saranno necessari per accedere ad alcuni punti della mappa apparentemente inaccessibili.

The Legend of Zelda: Link’s Awakening non è tuttavia un gioco nuovo, e possiamo già in parte giudicarlo come uno dei titoli portatili dell’eroe dalla tunica verde che ha avuto maggiore impatto in passato. Tuttavia, non era di certo conosciuto per la sua longevità che, ricordiamo, non richiede al giocatore moltissime ore per essere completato. Si spera che Nintendo abbia potuto aggiungere qualche contenuto aggiuntivo per aumentare, anche sensibilmente, la longevità del gioco.

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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