Provato alla Gamescom 2019: MediEvil

Ci sono videogiochi che possono segnarci per la vita e che ricorderemo sempre con grande piacere… Per il sottoscritto, MediEvil rientra sicuramente nella categoria perché nel lontano 1998 ha saputo appassionarlo per via della storia e delle meccaniche intriganti, dell’universo fiabesco che un po’ ammiccava ai film di Tim Burton e di un personaggio unico: lo scheletrico Sir Daniel Fortesque.

Il nostro eroe è un cavaliere ciarlatano e un po’ sfortunato – ma quando mai un prode combattente cade alla prima carica, ancor prima di raggiungere il nemico? – tornato dalla morte! Sony ci ha dunque invitati per scoprire il remake del gioco in esclusiva su Playstation 4. Vi confessiamo che mille domande e inquietudini ci hanno sfiorato durante il tragitto fra la sala stampa e il cabinato del gioco… Da un lato, perché gli sviluppatori del remake hanno dichiarato qualche tempo fa di voler soltanto aggiornare la grafica, senza cambiare il resto. Dall’altro, perché a volte è meglio che un’esperienza intensa viva solo nella memoria… e che i morti restino morti.

Quando cominciamo la prova di MediEvil, la prima cosa che ci salta all’occhio è certamente l’estetica, sulla quale gli sviluppatori hanno voluto concentrarsi durante la produzione del remake. La grafica è stata adattata alle tecnologie attuali e è certamente rispettosa dell’originale, al contempo molto pulita e ben adattata al contesto fiabesco del gioco. Sembra davvero di trovarsi di fronte a un cartone animato e il tutto è dettagliato al punto giusto: bello, ma senza esagerazioni che avrebbero potuto snaturare lo spirito di MediEvil. Dopo qualche minuto a guardare i filmati e a prestare attenzioni ai dialoghi introduttivi, proviamo la sensazione di essere di nuovo immersi completamente in quell’universo allo stesso tempo oscuro, comico e fantastico di Sir Daniel Fortesque. Arriviamo dunque al momento tanto temuto di giocare e darci un’idea di come siano invecchiate le meccaniche di questa avventura arcade. E bisogna ammettere che, per fortuna, Sir Daniel non ci ha delusi… Sebbene nei primissimi secondi di gioco il personaggio ci sia parso un po’ rigido – forse più per via delle nostre paure che per veri demeriti – questa impressione è presto scomparsa, per lasciarci al piacere di rivivere questa grande e magica epopea.


I primi momenti di gioco sono stati soprattutto consacrati all’esplorazione della zona di gioco, all’eliminazione di sparuti gruppi di zombie e alla raccolta di qualche oggetto. Dopo i primi dieci o quindici minuti di prova ci siamo trovati a fronteggiare un semplice enigma, ottimo per variare l’esperienza di gioco e per farci pensare un attimo. Qualche istante dopo ci siamo poi ritrovare a risalire una montagna impervia mentre dei massi rotolano verso di noi; per avanzare, diverse opzioni si offrono al giocatore: schivarli, usare lo scudi per evitare che infliggano dei danni oppure utilizzare una nuova arma trovata poco lontano per distruggerli. Bisogna ammettere che tutto sembra funzionare per il meglio… è una sorpresa rendersi conto oggi di quante meccaniche diverse offrisse MediEvil già alla sua uscita e, soprattutto, quanto fosse solido il gioco in termini di level design e di idee di gameplay. Possiamo già sbilanciarci e dire che questo remake soddisferà tutti coloro che hano guidato lo scheletrico cavaliere nel lontano 1998 e lo consigliamo candidamente a tutti gli altri! L’attesa non dovrebbe essere lunga perché si parla di fine ottobre!

Scritto da : Mauri

Si occupa di tante cose legate al mondo dei videogiochi: game dev, insegnamento di programmazione e game design, il Swiss Game Center e così via. E ogni tanto Dave lo incastra per scrivere su joypad!

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