Provato alla Gamescom 2019: Final Fantasy VII Remake

Aperte le porte della Gamescom 2019, martedì mattina ci siamo lanciati direttamente sulla demo di Final Fantasy VII Remake disponibile presso lo stand di Square Enix. Sicuramente uno dei JRPG più attesi degli ultimi anni, è inutile ricordare che il settimo capitolo dell’ultima fantasia creata da Sakaguchi è stato uno dei più amati dai videogiocatori. Per tale motivo, non potevamo lasciarci sfuggire l’occasione di testare la demo disponibile alla fiera tedesca.

Dopo un breve tutorial e filmato introduttivo (i quali non saranno presenti nella versione definitiva, a mente degli addetti presso lo stand) veniamo catapultati a Midgar, in particolare presso il reattore Mako nei primi momenti di gioco. Si tratta della scena lineare in cui Cloud deve affrontare un lungo corridoio che ospita il boss Scorpione meccanico, guardiano di detto reattore. Questo Boss, caratterizzato da diverse fasi, dalla barriera agli spostamenti / attacchi a distanza, rappresenta un nemico perfetto per testare il sistema di combattimento di questo remake, in particolare il sistema di scambio fra i personaggi disponibili nel party (da Cloud a Barret e viceversa). Ci è stato quindi possibile eseguire le mosse base, le magie o le Limit, nonché di sfruttare lo scenario per mettersi al riparo dai colpi più potenti. Nel caso concreto, Cloud può effettuare attacchi semplici con la sua storica Buster Sword, utili per riempire la barra ATB. Si tratta della tipica barra già presente nel gioco originale ma ristudiata in chiave moderna. Infatti, riempiendola con attacchi leggeri, sarà possibile, una volta piena, effettuare degli attacchi speciali con effetti più potenti degli attacchi standard. Accanto all’ATB vi è anche la barra degli MP la quale serve per lanciare le magie. Subendo danni dai nemici, invece, si riempie una terza barra, e meglio quella della Limit.

Cloud e Barret erano gli unici due personaggi giocabili della demo, e abbiamo potuto anche constatare la cura grafica investita in questo remake nonché la sceneggiatura, i dialoghi e come i due storici protagonisti comunicavano fra loro. In particolare, le espressioni facciali dei personaggi rendono molto bene l’idea delle emozioni che vogliono esprimere. Espressioni che, chiaramente e data l’epoca in cui è uscito Final Fantasy VII (1997), non erano presenti nell’originale. L’espressività delle animazioni è una delle novità più salienti di questa produzione videoludica. Espressività che, unità alla cura del doppiaggio e della rivisitazione delle scene, rende l’esperienza di Final Fantasy VII definitiva e molto più profonda se confrontata all’originale. I dialoghi infatti sono stati riscritti per una maggiore naturalezza, come se stessimo vivendo, allo stesso tempo, un lungometraggio di Final Fantasy.

Anche se non è stato possibile vedere le novità che seranno qui di seguito esposte, non mancano alcune informazioni aggiuntive rilasciate in occasione della Gamescom e condivise dal Blog ufficiale di Playstation. Dapprima, è emerso che vi è a disposizione anche un secondo attacco più potente oltre quello base leggero, capace di riempire più rapidamente la barra ATB. In secondo luogo, è confermata la presenza delle materie: i Materia Orb, i quali possono essere applicati ad equipaggiamento e armi. Le sfere saranno anche visibili sugli oggetti dove vengono applicati, aggiungendo abilità, magie o aumentando statistiche del personaggio.

Final Fantasy VII Remake promette di essere ben più di una semplice reinterpretazione di un colosso JRPG, che rende più espressivo e moderno un titolo che ha fatto e che, probabilmente, farà ancora la storia del mondo del gaming nei primi mesi del 2020.

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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