Provato alla Gamescom 2018: Total War: Three Kingdoms

Koch Media è stata la nostra prima destinazione per l’apertura di questa edizione 2018 della Gamescom. Abbiamo potuto così scoprire il nuovo capitolo di Total War, che si svolge in Cina. Prima di poter provare il gioco, proposto al pubblico in un’inedita versione giocabile, abbiamo assistito a una breve presentazione con le informazioni di rito… la più importante è di certo il periodo di pubblicazione: primavera 2019 per PC! Gli sviluppatori hanno attirato in seguito la nostra attenzione su qualche dettaglio importante per prepararci correttamente alla prova del gioco. Innanzitutto, Total War: Three Kingdoms propone dei generali, dei personaggi particolari che hanno non solo una funzione narrativa, ma che sono anche importanti in termine di meccaniche di gioco. Questi hanno infatti un impatto sulla truppa, possono dare ordini e usano attacchi speciali. Inoltre, possono partecipare a duelli con gli altri generali in campo, tutti caratterizzati! Per la missione di prova, un’imboscata chiamata “The ambush of Sun Ren”, ci vengono presentati due personaggi: Sun Ren e il fratello Sun Quan – e un campanello d’allarme suonerà nella testa di quelli tra voi che si interessano alla storia della guerra! Entrambi i personaggi hanno un attacco speciale e appartengono a una classe specifica; se Ren è più improntata all’offesa, Quan dispone invece di poteri più difensivi. La presenza di due generali può inoltre attivare bonus e attacchi combinati quando si ritrovano sul terreno assieme. Oltre ai personaggi, il gioco vanta un ambiente e un’atmosfera realistici, che hanno un impatto sul combattimento. Per esempio, per le vostre truppe sarà più vantaggioso attaccare da una posizione elevata e, al contrario, sarà meglio evitare di ritrovarsi nell’acqua che ne rallenta i movimenti e le operazioni. Inoltre, l’utilizzo del fuoco per attaccare può provocare incendi nei boschi, il cui impatto è piuttosto evidente. Il ciclo notte e giorno completa poi le caratteristiche ambientali proposte da Total War: Three Kingdoms. Prima di parlare della prova vera e propria, vi ricordiamo che le spie ritornano in questo capitolo, con un utilizzo diverso rispetto agli episodi precedenti: non si tratta più di personaggi speciali, la loro utilità dipenderà dall’esperienza e le capacità passeranno dalla semplice osservazione all’assassinio.

 

È giunto il momento di parlare della prova vera e propria. Prima di poter davvero giocare, abbiamo ancora assistito al video introduttivo, che spiega la situazione di una Cina tormentata dai conflitti fra i vari signori della guerra presenti nell’episodio, e a un tutorial del gioco, anch’esso sotto forma di video. Giunti al momento della battaglia, ci siamo immediatamente resi conto che un tutorial interattivo sarebbe stato assai più efficace (purtroppo alla Gamescom il tempo è tiranno e gli sviluppatori di Creative Assembly hanno di certo pensato di contrarre i tempi) e abbiamo perso qualche minuto per capire il funzionamento del gioco. Abbiamo così potuto cercare di prendere una posizione rialzata con gli arcieri, di portare i lancieri al contatto delle forze nemiche e di sfiancare il nemico sulle ali con la cavalleria. In questa maniera siamo riusciti a mettere in rotta il nemico e a sterminarlo. Nel momento stesso in cui abbiamo cominciato a esaltarci per la vittoria, siamo stati però sorpresi da una nuova ondata di nemici pronta ad attaccarci. Curiosi di scoprire i duelli, abbiamo lanciato Sun Ren in un combattimento all’ultimo sangue con un generale nemico… E è stato l’inizio della fine: la nostra eroina è caduta in battaglia, creando lo sconforto nelle nostre truppe, i nostri soldati si sono ritrovati in una vallata, con il nemico che ci attaccava dall’alto e con un bosco in fiamme alle nostre spalle, e la via di fuga (un’opzione proposta dal gioco per terminare questa missione) era ormai irraggiungibile… Solo la fine del tempo di prova ci ha salvati dall’umiliazione della sconfitta! Il bilancio di questa breve prova è molto positivo e siamo rimasti ben impressionati da quel che abbiamo visto: esteticamente il gioco è molto convincente, l’ergonomia è ben pensata e le promesse degli sviluppatori sembrano essere rispettate in termini di strategia e di impatto ambientale.

 

Scritto da : Mauri

Si occupa di tante cose legate al mondo dei videogiochi: game dev, insegnamento di programmazione e game design, il Swiss Game Center e così via. E ogni tanto Dave lo incastra per scrivere su joypad!

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