Presa di posizione della SIEA e della SESF su microtransazioni, loot box, skin gambling ed eSports nel settore svizzero dei videogiochi

Una presa di posizione significativa ci è giunta in redazione e la condividiamo con voi, dal momento che si tratta di informazioni che riguardano, per una volta tanto, la Svizzera in modo specifico.

Quella che segue è la presa di posizione completa di SIEA e SESF:

Microtransazioni
Le microtransazioni sono un processo standard nel mondo digitale di oggi. Sono un metodo di pagamento per piccole somme di denaro che si verifica principalmente quando si acquistano “contenuti a pagamento”, cioè beni digitali come musica, film e articoli di giornale. Queste microtransazioni nei videogiochi esistono da oltre un decennio. Possono variare dai pass stagionali a nuovi personaggi, abiti, valuta di gioco, vite extra, potenziamenti a nuovi livelli e loot box.

L’industria dei videogiochi è impegnata nella trasparenza con i consumatori. I giochi che contengono microtransazioni sono chiaramente identificati come tali attraverso lo standard PEGI.

Gli strumenti di controllo parentale possono essere utilizzati per limitare o proibire la spesa per questi giochi. Questi strumenti sono facili da usare e da impostare. I controlli parentali sono disponibili per Microsoft Xbox, Windows PC, Sony PlayStation, Nintendo Switch e Google Play (Android): https://play-smart.ch/pegi/

Loot Boxes
Nell’aprile 2020, il PEGI ha introdotto una dichiarazione speciale per informare della presenza di contenuti casuali a pagamento (chiamati anche loot box) in un videogioco. Questo, oltre al descrittore di acquisto in-game, informa i consumatori prima dell’acquisto che il videogioco in questione include la possibilità di acquisire contenuti casuali a pagamento.

Per sostenere ulteriormente la trasparenza, quando un acquisto in-game coinvolge contenuti casuali pagati, gli editori e le piattaforme hanno preso un impegno a livello industriale nell’agosto 2019 per pubblicare la probabilità di ottenere contenuti casuali pagati da una loot box.

Le loot box sono acquisti opzionali nei videogiochi. I giocatori li acquistano per il loro divertimento. Non ci sono soldi da fare con l’acquisto di loot box. Pertanto, non sono giochi d’azzardo e di denaro. Inoltre, come per le carte collezionabili (Panini, Magic, Pokemon, ecc.) con ogni acquisto, il giocatore riceve un oggetto che migliora la sua esperienza di gioco.
Ecco un esempio di una politica di loot box sviluppata da Microsoft Games: https://www.xbox.com/it-IT/community/for-everyone/responsible-gaming/loot-boxes/

Skin gambling
Infine, la SIEA e i suoi membri sono fortemente contrari alle pratiche di “skin gambling”, che consistono nella rivendita di contenuti ottenuti nei videogiochi attraverso piattaforme terze non regolamentate.

Classificazione degli esport in un contesto di gioco d’azzardo

La SIEA e la Swiss Esports Federation (SESF) rifiutano chiaramente la classificazione di tutte le attività esports come gioco d’azzardo basato sulle abilità nel senso della legge. Una competizione basata su un videogioco deve essere considerata nella sua natura di attività sportiva competitiva, indipendentemente dal formato: tornei, coppe, eventi individuali o strutture di lega.

Il non riconoscimento dell’Esport come sport classico da parte dell’UFSPO (Ufficio Federale dello Sport) si basa sul concetto che l’Esport non incoraggia l’aumento dell’attività fisica. Questo non giustifica una classificazione degli esport come un gioco di abilità nel senso della legge sul gioco d’azzardo.

Una regolamentazione o addirittura un obbligo di licenza per gli eventi esport da parte di autorità come la Gespa (autorità intercantonale di vigilanza sul gioco d’azzardo) non è appropriata dal punto di vista della SESF né serve all’essenza e allo sviluppo dell’esport in Svizzera. Questo non si applica alle attività a valle come le scommesse sui risultati delle competizioni esport.

La SIEA svolge un ampio lavoro di informazione e prevenzione fin dalla sua fondazione nel 2003 e collabora con genitori e professionisti, così come con organizzazioni e autorità, come dimostra l’ultima iniziativa PlaySmart (www.play-smart.ch).

 

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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