Poly Bridge

I giochi basati sulla fisica hanno sempre avuto un certo ascendente su di me. Dai tempi (anzi, dai bei tempi andati) di Armadillo Run in avanti aspettavo un titolo che mi prendesse nelle sue spire fisiche come Poly Brige, titolo dei neo zelandesi di Dry Cactus. Pronti per la vostra laurea in ingegneria pontiera?

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Ponte del mio cuore

Poly Bridge, gioco PC attualmente in early access su Steam, di base è semplice semplice. Abbiamo un certo budget, una data quantità di strada più legno, piloni di metallo, cavi e qualche pistone idraulico. La missione è creare un ponte in grado di resistere ad una simulazione di utilizzo senza rompersi. Il titolo inizia gentilmente offrendoci situazioni semplici e abbondanza di materia: una volta piazzato col mouse dal punto A al punto B la strada e averla rinforzata con dei pali li legno assisteremo al passaggio di un mezzo motorizzato in quattro e quattr’otto. Ma più avanziamo nei livelli più le cose si complicano e si fanno interessanti: ci troveremo confrontati con lunghe distanze, con ponti a più campate, con ponti levatoi e sfide di varia natura che mantengono vivo interesse e senso di sfida. Il tutto ovviamente con occhio di riguardo verso punti di stress maggiore, di forze esercitate e di contrappesi. Perché costruire un ponte degno del miglior designer che però ha un solo punto in cui tutto il peso della struttura e dei veicoli viene esercitato è un’ottima ricetta per un disastro stradale!

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Il sistema di costruzione è semplice ed immediato ed è sicuramente uno dei punti di forza di Poly Bridge. La costruzione si fa in 2 dimensioni, una scelta di game design molto intelligente visto che le stesse operazioni in uno spazio a tre dimensioni sarebbero molto più scomode. Usando il mouse per piazzare gli oggetti e la barra spazio per aprire un comodo menu a ruota per selezionarne altri, possiamo sbizzarrirci in giunti e contro giunti, in tiranti e contro tiranti… insomma, tutto quel gergo da ingegnere che io non conosco! Ovviamente i livelli, di difficoltà crescente, offriranno vari tipi di sfida come una relativa scarsità di taluni elementi (di norma la strada) o situazioni complesse come un battello a vapore estremamente alto. E Poly Bridge riesce a sorprenderci dopo qualche ora di gioco perché una nuova componente entra prepotentemente in scena: i salti. Tutto un modo diverso di concepire la costruzione! Il gioco in questa fase, dopo una carriera di ingegnere pontificante diventa piuttosto difficile e, se siete persone pazienti, sa regalare parecchia soddisfazione nello scoprire che la nostra bislacca costruzione funziona come dovrebbe. Testare i limiti di ogni materiale, aiutati da una rappresentazione grafica dello stress della struttura attivabile durante la simulazione, diventa ben presto una sfida appassionante.

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L’allegro pontoniere

Poly Bridge, nonostante la sua condizione di early access, offre già parecchio contenuto che comprende la campagna da 36 livelli, una modalità sandbox che permette di creare livelli personalizzati (e le opzioni sono anche piuttosto variate), integrazione con Steam Workshop e la possibilità di condividere i propri replay come .gif sui vari social. La sua grafica particolare e la musica rilassante e orecchiabile di sottofondo ne fanno un gioco fruibile da quasi qualsiasi PC (ci sto giocando coi dettagli al massimo tranne l’AA con un Surface 3 Pro). Consigliatissimo ai fan dei giochi di testa che non si fanno spaventare da lunghe sessioni di try & error!

 

 
 

Written by: Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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