Pokémon Conquest: Pikachu incontra il Giappone nell’Era Feudale.

Nel Giappone dell’Era Feudale, un giovane signore di una terra aspira a conquistare tutte le altre nella regione di Ransei, alfine di avverare una leggenda: colui che conquisterà tutte le terre di Ransei sarà il padrone delle bestie Leggendarie che gli appariranno dinnanzi al suo cospetto.

Queste sono le dinamiche in grandi linee di Pokémon Conquest, titolo sviluppato da Tecmo Koei in collaborazione con Game Freak, pubblicato da Nintendo per la console Nintendo DS, ma perfettamente retrocompatibile con il Nintendo 3DS. La saga crossover che si discosta dalle versioni classiche dei Pokémon vede l’unione del mondo dei piccoli famosi mostricciattoli con i personaggi dell’era del Giapponese Feudale del mondo di Tecmo Koei: personaggi usati nei già famosi titoli action Hash and Slash come Samurai Warriors.

Questa volta non vedremo quindi sfere Poké, capipalestra/Superquattro o ragazzi adolescenti dove aspirano di diventare campioni del mondo di Pokémon, ma vestiremo nel ruolo del signore della terra di Aurora, situata nel Sud di Ransei. All’inizio della partita avremmo al nostro fianco la giovani Oichi, nostra consigliera, che ci aiuterà in battaglia con il suo fedele Jigglypuff nelle conquiste delle altre regioni. Naturalmente si potrà decidere il sesso del personaggio principale, come di consuetudine, ma non ci sarà la possibilità di scegliere il pokémon principale, come avveniva nella saga principale (di tipo fuoco, acqua o erba), ma saremmo costretti a utilizzare Eevee: pokémon famoso per le sue sette diverse evoluzioni disponibili.

Saremmo catapultati quindi in un mondo totalmente nuovo dove i signori delle terre e i Pokémon saranno legati da uno speciale rapporto (in sostituzione alle attuali sfere poké), e rappresenteranno il nostro esercito per conquistare tutte le 17 terre di Ransei.

La longevità del titolo si fa quindi piuttosto sentire (dalle 10 alle 15 ore di gioco, se non addirittura superiori), vista la serietà e la complessità della trama, accompagnata anche da opzioni Multiplayer. Tecmo Koei non si é comunque discostata dallo stile classico che caratterizza il genere pokémon, mantenendo quindi un Gameplay strategico a turni simil Final Fantasy Tactics, Disgaea o altri simili, quindi su tabella di gioco a scacchiera.

Le battaglie quindi riprenderanno gli strategici a turni su scacchiera, portando la serietà del gameplay su un livello mai visto nella serie principale dei Pokémon. Purtroppo una prima pecca risiede nella gestione delle mosse dei nostri fedeli mostricciatoli: se dapprima nei titoli principali eravamo abituati a scegliere tra quattro mosse disponibili, ora dovremmo utilizzare solo una mossa senza la possibilità di apprenderle. Non mancano le evoluzioni, che scatteranno dopo una certa percentuale di Link creatasi con il signore durante le battaglie (dove andrà a sostituire i livelli). Evolvendosi naturalmente il Pokémon cambierà la sua mossa utilizzata in battaglia: dove va a solo a peggiorare la pecca sopracitata sulla limitazione di una mossa per Pokémon. Il giocatore quindi sarà costretto a volte a cambiare radicalmente strategia di conquista.

Una volta conquistate più terre avremmo una gestione a 360 gradi di tutte le attività disponibili al loro interno: come l’allevamento o l’allenamento di Pokémon, i Ponigiri Shop (che andranno a sostituire i Centri Medico per Pokémon, con rammarico annunciamo l’assenza dell’infermiera Joy), il Market (per comprare o equipaggiare determinati oggetti ai Pokémon) e altri luoghi vari. Avremmo oltretutto la possibilità di reclutare nuovi signori (a sua volta anche nuovi pokémon) e nominarli nostri subordinati per la gestione delle nostre terre durante il corso del gioco. Al di fuori della battaglia avremmo quindi una gestione a turni che si baserà su un sistema a giorni. Ogni Signore a nostra disposizione potrà effettuare un’azione al giorno (un’azione per turno) come andare a fare spese, allenare o rafforzare i propri Pokémon.

Tutto questo potrà sembrare all’inizio piuttosto complesso, ma col tempo il giocatore adotterà il proprio2 “ritmo quotidiano” e sarà in grado di creare eserciti per conquistare tutte le terre di Ransei. C’è però da segnalare una grande limitazione sulla comprensione delle meccaniche di tutto il titolo: la sola disponibilità della lingua inglese e la mancata traduzione in tutte le altre, come il francese, il tedesco o l’italiano. Coloro che avranno difficoltà con la lingua non saranno di certo avvantaggiati sulla comprensione della trama o il funzionamento di tutto il gameplay.

Essendo un titolo per Nintendo DS, non possiamo aspettarci miracoli per quanto riguarda il comparto grafico: ma per lo stile del gameplay e il genere del titolo, Tecmo Koei é stata in grado comunque di offrire un’interfaccia e una grafica degna di un gioco di ruolo giapponese strategico a turni. Riprende chiaramente lo stesso stile già visto su Final Fantasy Tactics A2, Hoshigami o Fire Emblem, dove questi tipo di titoli non hanno mai richiesto un particolare sviluppo a livello di poligoni tridimensionali. Tutt’altra storia per quanto riguarda la colonna sonora, completamente nuova e adattata al genere “Feudale” di Pokémon Conquest: con uno stile epico che ricordano molto titoli come Samurai Warrior o Dynasty Warrior presenti sulle altre console.

In conclusione Pokémon Conquest si tratta di uno dei migliori spin off mai stati creati sui famosissimi mostricciattoli del Dr. Insetto, un esperimento che sicuramente ha riscosto un certo successo in Giappone ma anche al di fuori della terra del Sol Levante. Successo purtroppo limitato visto la mancanza traduzione delle lingue più importanti Europee e, oltretutto, la decisione di rilasciarlo solo sugli scaffali Britannici o italiani. Un titolo quindi dedicato a una certa nicchia di giocatori, agli amanti degli strategici a turni o dei fan dei mostricciattoli, Pokémon Conquest purtroppo resta tutt’ora piuttosto difficile da trovare sugli scaffali Svizzeri.

Il titolo tutto sommato resta discreto, e possiamo solo congratularci con Tecmo Koei per questo esperimento tuttavia ben riuscito. Il voto finale é un 4.5 pieno per l’ultima creazione di Tecmo Koei, nella speranza di poterlo vedere in una versione 3DS in futuro e con scelte di mercato più “consumer friendly”.

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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