Montague’s Mount è un gioco dalla gestazione diversa dal solito: sviluppato dagli indipendenti PolyPusher, ha saputo attirare attenzione su di se grazie a Steam Greenight e ad un massiccio supporto da parte della community. Il gioco esce su PC, Mac e Linux e noi abbiamo dato un occhiata ad una versione non definitva di questo interessante horror psicologico.
Il giocatore si sveglia, disorientato e confuso, su una spiaggia. Non si ricorda né il proprio nome né alcun altro dettaglio della propria vita. Siamo finiti su quella che pare un’isoletta abbandonata, nonostante le tracce di un’occupazione umana sono più che evidenti. Non solo i rifiuti portati dalle correnti ci fanno sentire meno soli al mondo, ma anche una serie di costruzioni. L’unica cosa da fare è rimboccarsi le maniche e scoprire qualcosa su di noi e sullo strano posto in cui siamo capitati.
Montague’s Mount afferma di essere tratto da una storia vera ed è un gioco che miscela visione in prima persona, puzzle più o meno complessi e un filo di horror e mistero. L’ambientazione risulta graficamente curata e anche culturalmente interessante. Infatti l’atmosfera è incentrata sul folklore irlandese ed è stato fatto utilizzo di parole gaeliche, che danno un tocco di classe in più. Il mondo di Montague’s Mount è un mondo parecchio scuro, con pochi colori e un certo senso di abbandono. Spesso infatti il giocatore si ritroverà schiacciato dalla pesante solitudine che il gioco trasmette. Il nostro protagonista infatti dovrà attraversare più volte zone abbandonate, con la sola compagnia di qualche rara cutcene o di qualche riflessione ad alta voce.
Nonostante la sua ambientazione a mio avviso riuscita, il titolo soffre di alcuni problemi piuttosto fondamentali. Il titolo cerca di emulare i grandi classici del genere, da Myst al favoloso Amerzone, ma fallisce nel riproporre enigmi e puzzle intelligenti. Spesso e volentieri dovremo infatti limitarci a battere ogni centimetro del gioco per trovare il pezzo che ci manca, oppure tirare ad indovinare per capire cosa dobbiamo fare. In altri casi invece la soluzione ci verrà fornita direttamente dal gioco stesso. Insomma, navighiamo parecchio tra frustrazione e mancanza di sfida. Un difetto davvero marcato che va a sommarsi ai frequenti bug: ad esempio dopo circa un’ora di gioco un glitch mi ha costretto a ricominciare il gioco da capo per sbloccare un enigma. Certo, il gioco che ho provato non era ancora terminato, quindi almeno questi difetti possono ancora essere sistemati. Più difficile quello che riguarda il game design in se invece… Onestamente siamo un po’ delusi non solo dai bug ma anche dalla sua lunghezza e dal fatto che ci aspettavamo una sorta di Dear Esther con più gameplay ed enigmi, cosa che invece è stata fatta solo a metà!
Montague’s Mount è un gioco che promette (e in buona parte mantiene) un’atmosfera cupa e intrigante. Ci sono piaciuti i richiami alla cultura irlandese e la trama in generale. Sfortunatamente il game design in se pesa sull’esperienza finale. Citiamo anche che il gioco offrirà il pieno supporto ad Oculus Rift e, sebbene in redazione abbiamo un paio di caschetti per la realtà virtuale, non abbiamo potuto mettere alla prova i nostri occhi dal momento che la buid in nostro possesso non supporta ancora il Rift. Peccato!