Metal Gear Solid V: Ground Zeroes

Metal Gear è una di quelle serie sacre, di quelle che non possono essere che osannate a gran voce. Partorita dalla fervida immaginazione machiavellica di Hideo Kojima, leggendario game designer giapponese, la saga di Snake (e compari) ha avuto inizio su NES e MSX2 nel lontanissimo 1987. Praticamente un miliardo di anni fa, in anni videoludici. Sebbene la serie abbia conquistato una vera popolarità mondiale “solo” con Metal Gear Solid su Playstation nel 1998, di tempo per costruirsi una fan base ce n’è stato. Metal Gear Solid V: Ground Zeroes è un prologue, una sorta di demo glorificata, che anticipa The Phantom Pain, il gioco completo previsto per il 2015.

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Cuba, 1975

La storia di Ground Zeroes ci catapulta in un caotico 1975, tra minacce nucleari e gente dal grilletto fin troppo sensibile. Nei panni di Big Boss dovremo infiltrarci in una base statunitense gestita Cipher sull’isola di Cuba. Il momento non è affatto propizio, dal momento che la base di Snake, Mother Base, sarà presto soggetta ad un controllo da parte dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica. Momento affatto propizio perché in effetti Snake e compari ce l’hanno un’arma nucleare! mgsvgz_ss_bc_ss_hideLa molla che fa scattare il nostro super soldato è la scoperta che Paz è ancora viva, tenuta prigioniera nella base, e che il giovane innamorato (e un po’ stolto) Chico è partito per salvarla, facendosi prendere con le mani nel sacco. La paura del nostro protagonista è che i due svelino informazioni riservate a Chiper, eventualità da evitarsi assolutamente. Big Boss si metterà dunque in viaggio per una missione in solitaria al fine di infiltrarsi nella base, recuperare i due e andarsene alla chetichella. La nostra missione inizia dunque con la necessità di infiltrarsi nella controllatissima base in cui i due ostaggi sono tenuti in cattività: un ambiente brullo fatto di prefabbricati e tende, una notte piuttosto oscura e tempestosa, con l’acqua che inzuppa ogni singolo centimetro disponibile. Ground Zeroes ci da pochissimo tempo per familiarizzare con l’ambiente e i comandi di base, dal momento che saremo a rischio dopo pochi metri. Grazie al binocolo in dotazione però potremo richiedere al supporto informazioni supplementari su ciò che ci circonda. Impareremo ben presto a marcare i nemici (tramite il binocolo), ad ascoltare le loro chiacchiere e a fonderci con l’ambientazione per passare inosservati. Oppure usare il famoso Dave stile e cominciare a sparare su tutto quello che si muove. Il secondo approccio comunque non risulta essere particolarmente pagante, dal momento che saranno parecchi i nemici a riversarsi sulla nostra posizione. Tuttavia non è impossibile completare la missione facendo i Rambo! Ma Metal Gear è sempre stata una serie che premia l’astuzia piuttosto che la forza bruta. L’approccio per svolgere la missione è dunque a geometria variabile: possiamo uccidere silenziosamente il maggior numero di guardie possibili, passare inosservati come un ombra. Certo, alcuni frangenti si prestano di più allo scontro aperto di altri, ma si tratta comunque di una scelta personale. All’inizio della missione avremo a disposizione un fucile d’assalto, una pistola a tranquillanti, qualche granata e un visore notturno che fa l’occhiolino a Sam Fisher. Durante le nostre scorribande segrete potremo migliorare il nostro armamentario, raccogliendo armi lasciate dalle guardie. Riguardo a queste ultime potremo assalirle da tergo, al fine di interrogarle (magari ottenendo munizioni, per esempio), stordirle o accoltellarle.

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Dipende dal vostro stato d’animo se dimostrarvi magnanimi o spietati. Snake può usare un vasto repertorio di pugni e mosse d’arti marziali, sempre contestuali alla posizione relativa del nostro nemico. Nel caso però venissimo scoperti, avremo a disposizione qualche secondo in slow motion per reagire in modo letale. Un fallimento nello zittire la guardia farà scattare immediatamente l’allarme. I combattimenti a muso duro sono simili, per fortuna o purtroppo, ad altri titoli shooter in terza persona. Il nostro Snake può nascondersi dietro le coperture, sparare stando nascosto, fare scatti verso una zona riparata e così via. Perfino la vita si rigenera automaticamente, tranne quando che la ferita è molto grave, in tal caso bisognerà usare un medikit. Anche Metal Gear insomma si è dovuto arrendere al trend del momento e non propone più la visione di 3/4 dall’alto a cui eravamo abituati (anche se, ad onor del vero, tale impostazione è stata abbandonata da MGS3!). Come di consueto, avremo a disposizione gadget interessanti, dal già citato visore all’iDroid. L’iDroid è una specie di palmare, il quale si interfaccia con la radio, un lettore di cassette audio, un radar e altro ancora. Tramite questo aggeggio potremo vedere la mappa di gioco, impostare punti di navigazione, chiamare l’elicottero per evacuare un ostaggio e così via. Essendo ambientato negli anni ’70, siamo un po’ scettici sul fatto che una tecnologia simile fosse effettivamente realizzabile, ma in fondo si tratta di un videogame su robottoni nucleari, quindi chiudiamo volentieri un’occhio!

Una demo a pagamento?

Ground Zeroes è un gioco obiettivamente cortissimo. La missione principale può essere completata in meno di 2 ore (io ci ho messo circa 80 minuti). Certo, è stato fatto uno sforzo per offrire al giocatore qualche elemento di distrazione, quale la ricerca di collezionabili e qualche achievement extra. mgsvgz_ss_bc_Pinking_4Il gioco offre anche cinque missioni secondarie, ambientate sempre nello stesso terreno di gioco ma con condizioni ambientali differenti (giocare di notte è sicuramente più facile che farlo di giorno!). Esistono anche due missioni extra diverse per ogni piattaforma: su Playstation si può scaricare Déjà Vu dove torneremo nei panni di Solid Snake nella storica ambientazione di Shadow Moses di MGS1. Stessi modelli poligonali di allora per un vero e proprio tuffo nella nostalgia. Su Xbox invece c’è la missione Jamais Vu, dove prenderemo i comandi di Raiden alla caccia dei Body-Snatcher, replicanti che si sono sostituiti agli umani. Mia opinione personale: Raiden è il Jar Jar del monto di Metal Gear. Ma vabbé!
Nonostante lo sforzo profuso nel proporre qualche missione extra, qualche simpatica variante sul tema, Ground Zeroes rimane comunque un gioco corto! Un vero e proprio prologue in attesa di Phantom Pain che però quasi non giustifica il prezzo in negozio. Ovviamente non viene venduto a prezzo pieno, ma rimane un po’ l’amaro in bocca giocare ad un gioco che ci lascia tremendamente in sospeso, con un nulla di fatto. Perché il buon Hideo ha, come sempre, messo un milione di finali uno dietro l’altro, con il solo sadico intento di farci sbavare per il prossimo annetto abbondante. Not cool Hideo, not cool!

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Il motore della Volpe

Metal Gear Solid V: Ground Zeroes è basato sul motore Fox Engine di Kojima Productions. La versione che abbiamo testato, quella per Xbox One, risulta essere estremamente piacevole e curata. Di particolare pregio tutti gli effetti di luce, specialmente importanti in un titolo stealth. Potremo infatti sfruttare le ombre, crearle noi stessi distruggendo fari e lampade, per passare di soppiatto. La luce, per quanto ben fatta, rimane pur sempre nostra nemica. Spesso le sentinelle saranno dotate di torce elettriche, le quali possono vanificare in un secondo tutti i nostri sforzi. Anche i faretti mobili montati sulle torrette sono un vero e proprio incubo per il silente assassino. Effetti di luce generati da esplosioni, interazione tra pioggia e effetti particellari creano un’atmosfera molto riuscita. I modelli poligonali, specialmente dei personaggi principali, sono realizzati con estrema cura. Su next gen il Fox Engine dà il suo meglio, con texture molto ben definite, 60 frames per second, una pioggia più realistica. Playstation 4 fa girare il gioco a 60 fps in 1080p mentre su Xbox One ci si deve accontentare del 720p. Stranamente però il motion blur è molto migliore su Xbox One rispetto a Playstation 4, mentre quest’ultima vanta una simulazione atmosferica dinamica. Difficile dire quale versione sia la migliore: se siete dei drogati di pixel sarete sicuramente attratti dal 1080p, altrimenti beh… in fondo cambia poco tra le versioni next gen. A livello sonoro abbiamo la colonna sonora composta da Harry Gregson-Williams e anche una canzone del famoso Ennio Morricone. Entrambi non hanno certo bisogno di presentazioni! Peccato però per il doppiaggio, esclusivamente in lingua inglese. Dovrete accontentarvi di leggere i sottotitoli.

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In attesa del dolore fantasma

Ground Zeroes è tecnicamente ben fatto ma troppo corto: non per niente abbiamo parlato di “demo glorificata”. Un titolo che non presenta sbavature tecniche o di gameplay (tranne forse che i nemici non reagiscono come dovrebbero ai rumori prodotti dal giocatore) e che finalmente corregge quella follia tipicamente Hideo Kojiniana di fare video d’intramezzo lunghi svariati eoni. Finalmente si è raggiunto un equilibrio tra video e sezioni in cui possiamo fare effettivamente qualche cosa. Il gioco c’è piaciuto, ma sulla nota pesa la scarsità di contenuti. Per ora comunque Metal Gear Solid 5 viene promosso, specialmente nell’ottica del suo completamento in The Phantom Pain.

 

 
 

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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