Solo l’anno scorso Cupertino aveva introdotto sul mercato la nuova gamma Macbook, caratterizzata da un design ultraportatile, fine e con solo una porta USB Type C. Giusto ieri questa linea ha subito un aggiornamento hardware tradizionale, come ci si aspettava da qualche mese. Il macbook 12 di seconda generazione offre attualmente la nuova linea Skylake M3, M5, M7 accompagnati dalla GPU integrata 515 della Intel per un totale di un 20-25% di maggiori performance se confrontate alle dirette precedenti configurazioni (5Y31, 5Y51, 5Y71). Sotto il cofano la ram rimane purtroppo di tipo DDR3L ma tutto sommato con una frequenza leggermente aumentata. Le novità più importanti risiedono nella memoria PCIe che offre delle prestazioni in scrittura maggiore dell’80% in confronto al modello precedente, già molto buono per i suoi 400 MB/s, la lettura rimane invariata. Anche la batteria subisce un leggero aumento, passando da una 39 Wh a una 41 Wh promettendo un’ora in più di autonomia. Insomma buono l’upgrade tradizionale legato alle performance e all’autonomia. La scocca, la fotocamera e l’insieme del design rimane invariato e ci si poteva aspettare qualcosa di meglio per questa seconda generazione. A parte la nuova colorazione, nessun miglioramento è stato apportato allo spessore della scocca così come alla tastiera a sistema farfalla e l’usura nel lungo periodo (blocchi frequenti dovuti alla corta corsa dei tasti).
Se l’anno scorso il prezzo era abbastanza giustificato per la ricerca e sviluppo di un Macbook finissimo e con buone caratteristiche, quest’anno l’acquisto si giustifica di meno se si considera che il valore sul mercato addirittura è lievitato leggermente verso l’alto: il modello base si attesta sui 1400 fr mentre quello da 512 GB sui 1700 fr.