The Legend of Zelda : A Link Between Worlds

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Dopo Ocarina of Time 3D (remake del famoso titolo per Nintendo 64) non si era più sentito parlare di un nuovo Zelda sull’ultima portatile della Nintendo fino allo scorso E3. The Legend of Zelda : A Link between World è un sequel diretto del famoso A Link To The Past uscito nel 1991 per Super Famicom (Super Nintendo), che si piazza nell’Hyrule Historia dopo la sconfitta dell’eroe del tempo in Ocarina of Time seguita subito dopo dalla guerra del sigillo. charQuesto nuovo capitolo per 3DS offre un gameplay tradizionale che riprende le fattezze del predecessore, mischiando elementi di chiave moderna (come la grafica poligonale, 60 frame stabili e funzionalità inedite come lo streetpass) a un’interfaccia vista dall’alto tipica dei giochi rétro e dei titoli prima dell’avvento di Playstation e Nintendo 64 (16bit). Il risultato è un titolo fresco che punta alla nostalgia, un gameplay allo stesso tempo innovativo grazie all’introduzione di alcune meccaniche ma anche classico e tradizionale della serie portatile (Zelda Oracle, Phantom Hourglass, Link’s Awakening, ecc…).

largeGanon è ormai stato sconfitto durante l’avventura di Link in A Link to the Past invocando i sette saggi cercati nel mondo oscuro, la pace ritorna sovrana nel mondo di Hyrule. Pace che viene turbata da Yuga, bizzarro mago che appare nei pressi del santuario situato a nord del castello della famiglia reale. Un essere piuttosto androgino con la passione per i quadri, quest’ultimo infatti comincia a trasformare tutti i discendenti dei sette saggi in dipinti d’esposizione al fine di risvegliare un antico (e famoso) signore oscuro. Spetta quindi al giovane Link, apprendista fabbro, a brandire una spada e fermare i piani malefici di Yuga su richiesta della principessa Zelda. Comincia quindi un lungo viaggio per il nostro giovane eroe in calzamaglia verde, che dovrà esplorare il mondo dimensionale parallelo (il mondo oscuro chiamato tutt’ora Lorule) raggiungibile tramite magiche faglie fondendosi con le pareti. Una trama epica e vincente, come lo sono praticamente tutti gli Zelda, che riprende una linea guida fedele ai titoli come Ocarina of Time e il predecessore A Link to the Past (la presenza dei saggi e la ricerca dei tre sacri ciondoli delle virtù). Vicenda che, escludendo le varie subquest presenti, richiede dalle 10 alle 15 ore di completamento (o addirittura 20 a seconda della bravura del videogiocatore a risolvere gli enigmi). In linea con i precedenti Zelda portatili, A Link between World offre anche numerose subquest che aumentano considerevolmente le ore di gioco, oltre all’aggiunta della modalità streetpass che introduce una sorta di multiplayer (non in tempo reale) che consiste nell’affrontare direttamente le “ombre link” degli altri giocatori.

Shop-ZeldaMa gli elementi che ci hanno maggiormente colpito non è la trama in quanto tale, ma i cambiamenti applicati al gameplay modificando in parte la formula dei precedenti Zelda. Come ad esempio il sistema di noleggio strumenti è una svolta necessaria che aggiorna il famoso brand Nintendo, cambiando quella formula che consisteva di trovare gli oggetti principali nei dungeon. Tutti gli oggetti importanti saranno disponibili appena dopo che Link fa la conoscenza di Lavio : personaggio che ricorda in parte il ruboniglio presente negli ultimi new Super Mario Bros (U e Luigi U). Nella sua bottega si potranno noleggiare i suddetti oggetti così da seguire l’ordine dei dungeon che richiedono un determinato strumento su discrezione dell’utente. Ma questo nuovo sistema non solo comporta maggiore libertà di scelta (senza sacrificare elementi della vicenda, semplice ma allo stesso tempo complessa), per la prima volta le rupie hanno un’utilità maggiore in confronto a tutti i capitoli portatili precedenti. Infatti il noleggio degli strumenti comporta chiaramente un costo (seppur piuttosto esiguo), ma comprarli definitivamente bisogna spendere parecchio. Se si aggiunge il fatto che, non appena si raggiunge il Game Over, si perdono tutti gli oggetti noleggiati si alza notevolmente il livello di sfida. Il giocatore dovrà riporre maggiore attenzione evitando di morire (quindi costretto a procurarsi almeno una fata in un’ampolla nel caso finissero i cuori). Inoltre per i più esperti, nel postgame, ci si potrà cimentare nella classica modalità eroica.

Sneaking-walls-zelda-link-between-worldsUn’altra novità delle novità apportate nel gameplay è la possibilità di fondersi con le pareti grazie al braccialetto donato da Lavio, cambiando totalmente inquadratura e passando su una prospettiva più ravvicinata non più vista dall’alto. Questa nuova tecnica ha permesso al team di sviluppo di sfruttare nuove idee introducendo parecchi enigmi e segreti che richiedono l’utilizzo del nuovo potere di Link. In combo a qualche nuovo oggetto (come le varie bacchette per controllare gli elementi) e la capacità di diventare un geroglifico non solo permettono un rinnovo dei classici enigmi nei dungeon, ma anche di proporre un level design creato ad hoc per questo ultimo capitolo. Novità tangibili anche nella transizione fra il mondo oscuro e quello di Hyrule, grazie a determinate faglie magiche presenti nelle pareti di entrambe le world map.

In ambito connettività non siamo in presenza di un multiplayer locale come nei precedenti capitoli portatili (phantom hourglass e Spirit Track), come non c’è nessuna implementazione di quello online. Questa formula però è stata mantenuta sfruttando lo streetpass, che nella fattispecie scambia i “link ombra” con gli altri utenti incontrati per strada. Si tratta di una modalità battaglia diretta appena incroceremo l’ombra nella world map, che avvierà un combattimento diretto contro l’altro giocatore. Questa scelta accentua particolarmente il fatto che The Legend of Zelda va giocato e apprezzato nella modalità single player, con aggiunte “multiplayer” che fanno da contorno. The Legend of Zelda : a Link between World non obbliga a sfruttare il multigiocatore per completare l’esperienza di gioco come altri genere analoghi hanno adottati negli ultimi anni.

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In conclusione Zelda : A Link between World è un titolo molto valido che saprà soddisfare i fan della serie ma anche qualsiasi possessore di un Nintendo 3DS. La qualità indiscussa del gameplay con aggiunte molto azzeccate, mosse da un engine classico e colorato accompagnato da un comparto tecnico niente male (seppur qualche rarissimo leggero calo di frame rate in determinati punti). L’esperienza di gioco è perfettamente godibile sia 3D (che dona effettivamente un senso di profondità alla Super Mario 3D Land. A livello puramente estetico rappresenta un plus interessante che può aiutare ad immergersi nel level design dei dungeon) sia senza autostereoscopia (per i possessori di Nintendo 2DS che, chiaramente, non possono attivarla). Previsto per questo 22 novembre accompagnato da un 3DS XL piuttosto chic, è un acquisto molto consigliato per chi conosce già la serie ma soprattutto per chi si vuole lanciare in quest’epica avventura a stampo moderno / rétro.

 
 

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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