King’s Quest: Chapter 1 – A Knight to Remember

Titolo

Il Ritorno del Re…

Alzi la mano chi, tra gli appassionati di avventure grafiche vecchia scuola, non ha mai sentito parlare di King’s Quest. Cosa? C’è qualcuno che ha alzato la mano? Sacrilegio! E va bene, spieghiamo anche ai babbani i rudimenti di una saga che fatto la storia…

King’s Quest è una serie di avventure grafiche fantasy sviluppate dalla Sierra e pubblicate tra il 1983 e il 1998, dove si raccontano le avventure della famiglia reale del regno di Daventry. Le storie seguono due generazioni della famiglia reale e si svolgono in molte terre, tra le quali Kolyma, Serenia, Eldritch e Land of the Green Isles. Nel corso della serie i protagonisti principali sono quindi Re Graham, un cavaliere che è riuscito a diventare sovrano del regno di Daventry, e alcuni membri della sua famiglia: il principe Alexander e la principessa Rosella.

Tutti i giochi della saga sono stati ideati da Roberta Williams, co-fondatrice e co-proprietaria della Sierra. La Williams era già divenuta celebre per avere ideato nel 1980 la prima avventura grafica della storia, Mystery House, insieme al marito Ken Williams che l’ha programmata. Nella metà degli anni 90 ideò e pubblicò, sempre sotto etichetta Sierra, un’altra pietra miliare del genere: il celebre Phantasmagoria. Ci sono voluti quindi ben 17 anni prima di vedere un nuovo capitolo della saga di King’s Quest ritornare sui nostri monitor (nel frattempo passati dal tubo catodico al 4K). Ne sarà valsa la pena aspettare?

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Ti racconto una storia…

King’s Quest è tornato e lo ha fatto seguendo la moda del momento: ossia un reboot pubblicato in una raccolta suddivisa in cinque capitoli, ognuno dei quali si concentra su una delle storie mai raccontate del passato di Re Graham. Il tutto sottoforma di flashback giocabili, infatti mentre l’anziano Re Graham riflette sulla sua vita avventurosa insieme alla nipotina Gwendolyn, i giocatori potranno influenzare in prima persona gli eventi che hanno contribuito allo sviluppo del regno. Inutile dire che si affronterà un viaggio straordinario nel mondo di Daventry, ricco di personaggi bizzarri, incantevoli rompicapi e innominabili pericoli.

Il primo capitolo si concentra soprattutto sulle gesta del giovane e goffo cavaliere Graham e le citazioni e i rimandi ai capitoli precedenti sono parecchi. Il gioco è impregnato anche di una grandissima dose di humor, tipica della serie originale.

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Una nuova veste

Dal lato del gameplay, questo nuovo episodio della saga di King’s Quest può lasciare spiazzati gli avventurieri vecchio stampo, infatti non troveremo più la classica interfaccia punta e clicca ma ad un adventure vero e proprio con il controllo diretto del protagonista.

Questo fa si che anche la tipologia degli enigmi che si andranno ad affrontare, comunque mai frustranti o troppo impegnativi, sarà diversa dal classico punta e clicca vecchio stampo. Le contaminazioni di altri generi sono parecchie, ad esempio ci sono diverse sezioni di gioco, dove i riflessi la fanno da padrone, che ricordano il mitico Dragon’s Lair oppure alcune sezioni di gioco con scelte morali che influenzeranno gli eventi futuri, che ricordano invece la scuola Telltale. Il gioco è fortemente improntato sull’aspetto narrativo e con un ritmo abbastanza veloce. Peccato per l’eccessivo uso del backtracking in alcune locations, ma per fortuna non ci sono morti frustranti solo per il fatto di aver voluto esplorare l’ambiente più a fondo (come era in voga negli anni 80 tra Sierra e Lucasarts). A livello grafico, è stato fatto un lavoro eccellente: panorami deliziosi, poetici e coloratissimi. Una nota di merito va alle animazioni dei personaggi: fantastiche, e che permettono un’ottima caratterizzazione degli stessi. Piacevole infine la colonna sonora ed il doppiaggio, presente però solo in inglese, francese e tedesco.

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Il re è morto, viva il re!

Un reboot che lascia un sapore agrodolce in bocca: i nostalgici della saga originale troveranno inizialmente forse troppo semplice, colorato, spensierato e votato all’azione questo nuovo episodio di King’s Quest, ma siamo sicuri che con l’avanzare del gioco sapranno apprezzare anche loro il lavoro svolto dai The Odd Gentlemen intriso di ironia (tipica della saga) e fascino. Per chi invece non conosceva nulla della serie originale, un ottimo modo per iniziare. Il re è morto, viva il re!

 

 
 

Scritto da : Redazione

Di quando in quando la Redazione prende vita e pubblica articoli tutti suoi. Com'è possibile? Nessuno lo sa...

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