Nella vita di un redattore ci sono decisamente dei momenti indimenticabili; provate a immaginare che effetto vi farebbe conoscere durante una presentazione privata uno dei creatori che hanno influenzato la vostra infanzia di giocatore? Non vi sentireste forse di nuovo bambini e sareste le persone più felici del mondo? Al sottoscritto è capitato con Charles Cecil, il papà di Broken Sword!
L’incontro con Charles è cominciato con un ringraziamento a tutti i suoi fan per aver sostenuto il progetto Broken Sword 5 su Kickstarter (vi ricordiamo che il gioco è uscito in due episodi su PC tra il 2013 e il 2014, grazie al finanziamento degli appassionati) e per tutti i commenti positivi ricevuti per il gioco. Un tale inizio di discussione è di certo di qualcosa di raro, ma ben si sposa con l’immagine che Charles trasmette di primo acchito, e cioè di essere una persona divertente, pacata, razionale e davvero entusiasta del suo suo lavoro di creatore.
Solo in seguito abbiamo cominciato a parlare della conversione di Broken Sword 5, La maledizione del serpente, in uscita a settembre su PS4 e Xbox One. Il gioco è un’avventura punta e clicca che narra l’ennesima vicenda di George e Nico, lui giornalista e lei fotografa, che hanno la sfortuna di ritrovarsi sempre invischiati in storie torbide e pericolose. Questa volta, i nostri eroi cercheranno di venire a capo di un assassinio avvenuto durante il furto di un quadro.
Durante la riunione, abbiamo potuto giocare due scene di gioco: la prima farà probabilmente prendere un colpo a tutti i giocatori di vecchia data, perché dovremo affrontare di nuovo… una capra! Senza voler dire troppo, la scena con l’animale è stata un incubo per tutti i giocatori del primo episodio, per via di un errore di game design. Non c’è che dire, il creatore della saga non manca di humor!
Provare la seconda scena è stato ben più interessante per farsi un’idea del gameplay. In una galleria d’arte, il furto di un quadro e un assassinio sono appena stati commessi; il giocatore comincia dunque le sue indagini, che lo porteranno a sbrogliare una matassa ancor più ingarbugliata di quel che l’inizio lasci presagire. La prima cosa che salta all’occhio è la grafica, a dir poco stupenda: lo stile è magnifico, ci sono dettagli raramente visti in un gioco di questo tipo (per esempio, da una finestra della galleria in cui comincia la storia, si vede una Parigi rappresentata con più livelli di scrolling), i personaggi poligonali si fondono nei paesaggi in 2 dimensioni senza che si riesca a distinguerli. Tutto molto ben fatto, insomma! Il secondo aspetto che merita di essere citato è l’interfaccia grafica, pensata per davvero molto bene: l’utilizzo del joypad sembra per la prima volta addirittura più efficace di quello del mouse, periferica da sempre di scelta per le avventure grafiche. E per restare in tema di joypad, Charles ci ha mostrato un dettaglio veramente simpatico: a un certo punto George riceve una chiamata dal suo datore di lavoro; avvicinando il controller all’orecchio, proprio come se fosse un cellulare, è possibile ascoltare il boss all’altro capo dell’apparecchio. Geniale! Speriamo che il gioco proponga altre idee simili!
Infine, abbiamo potuto vedere la galleria dei personaggi, un’aggiunta che mancava nella prima edizione per PC. Non ci resta che attendere ancora qualche settimana per poterci godere quest’avventura su console.