Incontro con Charles Cecil alla Gamescom 2018

Nella vita di un redattore ci sono momenti magici, come quando incontrate Charles Cecil, e altri tragici, come quando commettete l’errore di lasciar parlare a ruota libera Charles Cecil… perché poi non sapete più cosa scrivere. È proprio quello che è successo durante questa Gamescom 2018! È forse meglio precisare che Charles è il papà di diversi videogiochi e avventure grafiche, fra cui la saga di Broken Sword. Ebbene sì, nella rassegna di questa Gamescom troverete anche un articolo sul quinto capitolo, in dirittura d’arrivo su Nintendo Switch e che vi consigliamo vivamente di giocare.


Il nostro punto di partenza per l’intervista si ricollega proprio alla presentazione del quinto capitolo della saga, quando Charles si è messo a parlare del primissimo Broken Sword, per spiegare a qualche giovane giornalista le origini di Broken Sword. Per chi non lo sapesse, la storia del primo episodio ci spingeva a indagare su uno strano assassinio, per poi trovarci implicati in complesse vicende di templari e di Sangue di Cristo. Insomma, una sorta di Il codice da Vinci, ma ben raccontato, documentato, più profondo e intrigante! Per il sottoscritto, che è stato influenzato parecchio da questa storia, era dunque impossibile non domandare a Charles come sia germogliata la sua idea. E la risposta è degna dei racconti di Charles, in cui da un episodio insignificante nasce qualcosa di grosso. Tutto comincia con una vacanza a Carennac, un paese francese di 370 anime, con la moglie e il figlio in fasce. Un giorno, la congiunta entra in una galleria e scopre il libro “The Holy Blood & The Holy Grail”. Il caso vuole che il padrone della galleria sia proprio Jean-Luc Chaumeil, l’autore del saggio, che ha intervistato personalmente Pierre Plantard, Gran Maestro del Priorato di Sion. Grazie a questo incontro casuale, Charles scopre il mistero dei templari e del Sangue di Cristo: se ne appassiona, scrivendo poi la vicenda di Broken Sword. Da qui parte una lunga disquisizione sulla tematica dei templari, che non lascia più nessuna possibilità di riprendere il filo dell’intervista. Charles ci parla dapprima del fatto che molti fan considerino che Dan Brown abbia giocato almeno uno dei capitoli di Broken Sword, del suo incontro con Ron Howard, regista de Il codice da Vinci, che lo avrebbe voluto come consulente, dell’importanza del simbolismo in questo genere di vicende, della visione templare in Assassin’s Creed e della differenza nella narrazione fra inglesi e statunitensi. Infine, Charles ci parla di essere tornato ancora di recente in queste regioni misteriose della Francia e ci ha mostrato diverse sue fotografie personali di questa vacanza. Se siete intenzionati a diventare sviluppatori di giochi un giorno, prendete questa vicenda come uno dei punti fondamentali del game design: non limitatevi a prendere gli altri giochi come fonte di ispirazione, ma lasciatevi affascinare da tutto!

Prima di lasciare Charles, discutiamo ancora un momento di progetti a venire: vi possiamo dire che sta scrivendo una nuova storia (sappiamo di cosa, ma abbiamo promesso di non dirlo neppure sotto tortura) e che un nuovo progetto ambizioso di Revolution dovrebbe essere annunciato nel 2019!

PS: Se qualche appassionato di avventure grafiche tra voi si stesse domandando se Charles ha mai giocato Gabriel Knight 3, vista la vicinanza delle tematiche… La risposta è no!

Scritto da : Mauri

Si occupa di tante cose legate al mondo dei videogiochi: game dev, insegnamento di programmazione e game design, il Swiss Game Center e così via. E ogni tanto Dave lo incastra per scrivere su joypad!

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