Hands on: Mirror’s Edge Catalyst

Mirror’s Edge è uno di quei giochi usciti dal nulla che ha saputo guadagnarsi il cuore di moltissimi giocatori in tutto il mondo. Un titolo particolare, che fa del parcour in prima persona e della non violenza i punti cardine dell’esperienza di gioco. La protagonista, Faith, si muove agile per una grande città di vetro e cemento contando su agilità e grande forza fisica. L’annuncio dell’arrivo di un nuovo Mirror’s Edge, Catalyst, da parte di EA ha fatto felici moltissime persone, tra cui il sottoscritto. Presente in forma giocabile in fiera, non abbiamo potuto fare altro che andare a provarlo.

catalyst logo

La storia di Catalyst inizia con un evento traumatico che sconvolge la vita della giovane Faith. Anni dopo, oramai divenuta una Runner, una sorta di corriere che vive al di fuori delle regole, la donna decide di fare qualcosa per cambiare la città oramai caduta in mano a delle corporazioni private. Nel nuovo Mirror’s Edge ci opporremo allo strapotere della corporation in mano al perfido Gabriel Kruger, un CEO senza scrupoli. Ma non saremo i soli a combattere sui tetti dal momento che in città due fazioni si scontrano: i runner e un gruppo di terroristi. I primi sono inizialmente tollerati da Kruger che si serve di loro come corrieri ma ben presto la situazione si farà complicata.

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La demo dell’E3 offriva una minima parte della città presente nel gioco completo. Si inizia con il rilascio di prigione di Faith e il successivo incontro per strada con un runner di nome Icarus che insiste affinché ci mettiamo subito in contatto con un tale di nome Noah. Una volta liberati dal gioco elettronico che ci è stato imposto, possiamo subito iniziare a correre sui tetti. Mirror’s Edge, lo ricordiamo, è un gioco che si svolge interamente in luoghi inaccessibili ai comuni mortali quali tetti, impalcature e cornicioni. Nei panni di Faith abbiamo potuto quindi subito rientrare in quella forma mentis di arrampicatrice freestyle che tanto abbiamo imparato ad apprezzare. Il gameplay è semplicissimo e si basa sulla pressione del tasto LB per effettuare movimenti verso l’altro e LT per farli verso il basso. La pressione del bumper insomma farà arrampicare, correre sui muri e saltare la donna, mentre il trigger la farà scivolare a terra. Queste azioni vanno sempre fatte restando in movimento al fine di guadagnare più inerzia possibile al fine di muoverci più velocemente e saltando più lontano. In effetti Mirror’s Edge è tutto incentrato sulla fluidità dei movimenti, che devono essere il più possibile veloci e interrotti. Durante gli incontri coi nemici questo fatto diventa ancora più importante visto che, a differenza del primo gioco, non avremo mai delle armi a disposizione ma solo eleganti e aggraziati calcioni e pugni. Ci vuole comunque del tempo per impratichirsi e non posso in tutta coscienza affermare d’esserci riuscito nei 13 minuti messi a nostra disposizione.

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Per quanto riguarda la demo in sé avevamo tre attività da fare, dopo aver raggiunto determinate zone muovendoci liberamente per la città (il free roaming è un’altra novità di Catalyst): corsa, hacking e consegna. La prima attività è piuttosto semplice visto che ci richiedeva di seguire un percorso, segnato nel distintivo rosso che ben conosciamo, e andare da un punto A ad un punto B nel minor tempo possibile. L’hacking richiede al giocatore di raggiungere un cartellone pubblicitario situato in un punto poco accessibile per modificarne l’aspetto e dimostrare il nostro dominio della zona. Per finire, la consegna richiedeva al giocatore di raccogliere un messaggio, attraversare una zona con dei nemici, liquidarli a calci e pugni e consegnare la missiva. Il sistema di combattimento sembra interessante ma ho potuto usarlo per pochissimo tempo, neanche 30 secondi, e non posso davvero valutarlo con precisione. Mi è apparso più fluido e semplice rispetto al primo Mirror’s Edge. Faith è estremamente forte se riesce ad accumulare abbastanza rincorsa e i nemici armati di mitra non la spaventano di certo. Sta a vedere se DICE deciderà di inserire combattimenti forzati o se, come nell’originale, potremo spesso scegliere di schivare le pallottole ed evitare lo scontro.

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La demo provata era troppo breve e la città esplorabile davvero molto piccola. Ciò che ho visto mi ha soddisfatto ma lascia più domande aperte che certezze visto che il titolo si trova ancora ad uno stato davvero molto acerbo a livello contenutistico. Bella la grafica, funzionale e soddisfacente il parcour (sebbene forse meno semplice da fare rispetto alla famosa wall run di Titanfall!) e apprezzabile il sistema di combattimento. Ora bisogna solo aspettare di vedere cos’ha in serbo per noi DICE nella versione completa. Il titolo è atteso per il 26 febbraio 2016.

 

 
 

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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