Grim Fandango Remastered

Tra HD Collections, Remastered Editions, Definitive e Complete il 2014 è stato l’anno del remake. Non finirò mai di dirlo: a volte la cosa ci sta e altre volte invece è solo per fare cassetta. Nella mia umilissima opinione l’unico senso di fare una versione nextgen di un titolo uscito 12 mesi prima è quello di incassare una seconda volta il prezzo d’acquisto. Molto meglio invece riportare su sistemi moderni assolute perle del passato com’è successo con i primi due Monkey Island. Oggi ci occupiamo di un’altra perla assoluta dei bei tempi che furono (il 1998): Grim Fandango.

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Chiedetemi di Grim Fandango

Per cominciare se avete colto la citazione del sottotitolo avete ottenuto la mia stima imperitura. Grim Fandango è stato il canto del cigno del genere avventura “punta e clicca” molto in auge negli anni ’90. LucasArts è stato, assieme a Sierra, tra i publisher che maggiormente hanno dato linfa a questo genere. Enigmi enigmatici, segreti segretati e un sacco di arrovellamenti di cervello sono stati fusi per anni con ottime trame e ancor più belle esperienze videoludiche. Il genere ha perso slancio con l’inizio del 21esimo secolo ma, fortunatamente, negli ultimi 2 o 3 anni sta riottenendo un interesse maggiore rispetto ai bui angolini in cui è stato relegato per negli ultimi tre lustri.

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In Grim Fandango seguiamo le avventure di Manny Calavera, un’anima intrappolata nel limbo. Un piano certamente molto interessante e colorato, ispirato alle tradizioni azteche. In questo mondo le anime devo attraversare terre sconosciute e pericolose per giungere al Nono Aldilà, il luogo dell’eterno riposo. Ci sono vari modi per attraversare questa landa oscura e più si è stati buoni e giusti in vita e più sarà facile arrivare al traguardo. Manny, dal canto suo, deve ripagare un debito molto cospicuo prima di poter finalmente ottenere la pace eterna e per farlo lavora come Tristo Mietitore al Dipartimento della Morte. Il problema principale è che a causa della corruzione dilagante nella società in cui vive, si ritrova solo clienti che in vita sono stati persone cattive. Brutta persona = brutta commissione per Manny. Iniziamo la nostra avventura il 2 novembre, il Giorno dei Morti. 2C’è stato un brutto avvelenamento e ogni mietitori si reca nel mondo dei vivi per prelevare un’anima defunta, venderle un pacchetto viaggio e spedirla per la sua strada. Ovviamente il nostro protagonista si ritroverà un pessimo cliente e deciderà di sabotare il sistema d’attribuzione clienti per ottenere finalmente qualcuno di decente. Ottiene una suora, anzi una Madre Superiora, che è stata una vera santa in vita e non riesce a farle ottenere il pacchetto viaggio super lusso che avrebbe meritato. Qualcosa decisamente puzza di marcio al Dipartimento. Manny è nei guai e decide di sistemare le cose con Mercedes, la suora. Seguendo le orme di Mercedes, la sola che può redimere i suoi peccati e aiutarlo a pagare il suo debito, Manny abbandonerà la città di El Midollo grazie all’aiuto di Glottis (un demone autista) e di Salvador Limones, leader della sotterranea Alleanza delle Anime Perdute. Un viaggio lungo quattro anni che lo porterà a scoprire un giro di corruzione enorme che pervade ogni angolo della peccaminosa Terra dei Morti.

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Un’avventura da ricordare

Quando un più giovane Dave si accostò a Grim Fandango nel 1998 non aveva assolutamente idea di quale avventura lo attendesse. Grim Fandango è uno di quei titoli che rimarrà per sempre nella storia dei videogames per i suoi personaggi azzeccatissimi e la sua storia coinvolgente. Dicevamo che è stato il canto del cigno del genere avventura “punta e clicca” ma quale canto meraviglioso è stato. Un lavoro di scrittura che pochi titoli hanno saputo eguagliare nella storia di questo medium è stata la dimostrazione finale della bravura di Tim Schafer. Atmosfere noir che prendevano a mani basse dal cinema e un copione davvero frizzante hanno reso Grim Fandango il titolo che è stato. Grim Fandango Remastered 002Col passare degli anni è stato sempre più difficile far digerire ai computer moderni il motore SCUMM, sebbene il progetto SCUMM VM ha aiutato parecchio. Un gioco che, agli albori del 3D come lo conosciamo noi, era visivamente invecchiato male. Da qui l’interesse di proporre una remastered con modelli poligonali in alta definizione, ombre e effetti di luce migliorati e un generale abbellimento dei fondali. Questi ultimi non sono stati rifatti ex-novo, dal momento che anche nell’originale ci muoviamo per sfondi pre-renderizzati, ma riproposti in alta qualità. I modelli dei personaggi, come detto, sono stati rifatti e mantengono lo stesso design dell’epoca, pur offrendo un maggiore antialaising, un maggior numero di poligoni ed effetti di luce e ombre. I filmati sono stati recuperati e migliorati, specialmente per quanto riguarda la compressione che all’epoca era piuttosto visibile. Il gioco ha anche ottenuto una nuova modalità di gioco che si avvale del puntatore del mouse (da qui tutte quelle virgolette quando si parlava di punta e clicca), di una modalità controller oltre che alla modalità “tanker” originale in cui muoviamo Manny con la tastiera. Su Playstation 4 ovviamente usiamo il DualShock 4 mentre su PS Vita possiamo avvalerci del touch screen della console per navigare ed interagire con gli ambienti. Il titolo comprende, un po’ com’è stato fatto per le remastered di Moneky Island, anche il commento degli sviluppatori che ci porta in un affascinante retroscena sullo sviluppo del gioco. Le novità purtroppo (o per fortuna?) finiscono qui. Il titolo può essere giocato con il motore di rendering originale oppure con quello potenziato ma rimane comunque sempre in formato 4:3. Possiamo aggiungere bande nere, bande scure con motivi messicani oppure forzare il gioco in 16:9, cosa che non raccomando perché le proporzioni risultano un po’ sballate.

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Grim Fandango Remastered ha mantenuto il doppiaggio originale italiano, un filo invecchiato per quanto riguarda la qualità della registrazione. Tuttavia come remastered non ha osato spingere molto oltre le migliorie tecniche. In sostanza si tratta dello stesso identico gioco di 17 anni fa con qualche miglioria cosmetica. Non voglio definirlo un lavoro fatto a metà, però sono convinto che si poteva fare di più. Ciò di cui il neofita sentirà la mancanza è un sistema d’aiuti al giocatore, dal momento che Grim Fandango è figlio di un epoca in cui gli enigmi erano intricati, assurdi e spesso e volentieri non molto logici. Capiterà di girare per gli ambienti di gioco per ore prima di capire cosa fare. Si tratta di una peculiarità intrinseca del DNA di questo tipo di produzioni che però può far (e probabilmente farà) scontenta una fetta di giocatori. La soluzione poco elegante è quella di cercarsi qualche soluzione online. Però un sistema di indizi progressivi sarebbe stata una buona aggiunta che sfortunatamente è stata tralasciata.

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Ci sei mancato Manny

La bellezza di Grim Fandango non è invecchiata di un giorno. Questa remastered edition rimane immutata sotto tutti gli aspetti che fecero di questo gioco un assoluto must del genere, sebbene all’epoca dell’uscita non fu accolto con gli onori che meritava. Un’avventura con i controfiocchi che deve entrare a far parte del vostro bagaglio culturale. In attesa del remake di Monkey Island 3, la storia di Manuel Calavera va recuperata assolutamente sia che ci abbiate già giocato, sia se siete dei neofiti completi. Non ve ne pentirete!

 

 
 

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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