God of War Collection

Kratos è forse l’antieroe per eccellenza del mondo dei videogiochi: è arrogante, irresponsabile, violento, odioso e, diciamolo pure, un condensato di tutti i peggiori tratti dell’essere umano. Eppure, lo spartano emana un fascino particolare che ha saputo conquistare il cuore di parecchi giocatori. E così, Sony propone ancora una volta i primi due capitoli della sua fortunata saga, che affonda le sue radici nella mitologia greca. Ovviamente si tratta di una reinterpretazione poco fedele al mito, che è piuttosto sfruttato dagli sviluppatori come fonte inesauribile dalla quale attingere personaggi e idee.
Riguardo alla storia, nel primo capitolo Kratos cerca vendetta nei confronti di Ares, dio della guerra e responsabile del più ignobile dei tradimenti. Senza essere particolarmente originale, la trama resta probabilmente la migliore di tutta la saga.
Anche il secondo capitolo è una storia di vendetta – stiamo pur sempre parlando di Kratos, che è abbastanza permaloso e adora far scorrere sangue! – ma in questo caso il nemico giurato è nientepopodimeno che Zeus!

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A suo tempo, God of War ha saputo rinnovare il genere degli action adventure e ispirare l’industria, che ha poi proposto cloni più o meno riusciti, come Castlevania: Lords of Shadow in un caso e Dante’s Inferno nell’altro. La vera domanda è: “dopo una decina d’anni, vale ancora la pena di riscoprire questo grande classico? O è forse meglio impegnarsi in qualcosa di più recente e non rischiare di intaccare i ricordi del passato?”
I primi passi non sono proprio positivi: la grafica risente un po’ del tempo nonostante la risoluzione più alta rispetto all’originale, il motore grafico è talvolta afflitto da rallentamenti e i filmati meritivano una migliore compressione. La prima mezz’ora del primo capitolo è abbastanza monotona (ma questo era già un problema dell’originale) e a volte si ha l’impressione che Kratos e soprattutto i nemici siano un po’ meccanici nei movimenti.
Poi, qualcosa cambia e il giocatore riscopre tutta la magia di God of War… La grafica migliora grazie a architetture sontuose e la modellizzazione dei nemici, che da vicino risente dei pochi poligoni utilizzati, non dà più fastidio. Le meccaniche di gioco si rivelano in tutta la loro varietà, proponendo un sapiente miscuglio di azione e di enigmi, e il giocatore gode appieno dell’esperienza offerta da God Of War.
Una volta finito il primo capitolo, la riscoperta del secondo episodio è ancora più gradevole; il paio d’anni passati tra lo sviluppo dei due giochi originali sembra essere invero un secolo: God of War 2 è più bello esteticamente, le meccaniche sono state affinate e Kratos è diventato più rapido e facile da controllare. In altre parole, il secondo capitolo risente un po’ meno del tempo trascorso dalla sua creazione.

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God of War Collection offre une versione molto simile a quella già uscita in versione HD per PS3: i due episodi non presentano grandi novità, eccetto la prevedibile aggiunta dei trofei, che per una volta sono abbastanza semplici da ottenere (se ne può conquistare un buon 80% finendo il gioco una sola volta e senza dannarsi troppo l’anima). Anche il controllo su PS vita ricalca quello delle console maggiori, con il touch pad a rimpiazzare i tasti dorsali del joypad.
Una nota positiva riguarda la distribuzione, che permette ai possessori della versione PS3 di non passare alla cassa un’altra volta e, viceversa, ai nuovi acquirenti di ottenere anche l’edizione per la console da salone.
God of War Collection piacerà di certo ai grandi fan della saga, a chi cerca un gioco gradevole per PS Vita e forse a chi ha perso l’occasione di scoprire le avventure di Kratos in precedenza. Per gli altri, e soprattutto per chi ha già giocato il remake HD per PS3, questa edizione è sicuramente dispensabile.
Per finire, questa collection è certamente interessante – i primi due capitoli di God of War restano pur sempre tra i migliori – e ha una sola grande pecca: la conversione non è all’altezza del piccolo mostro portatile di casa Sony. I rallentamenti del motore e certe scelte tecniche, come la compressione dei filmati, evidenziano inequivocabilmente che lo sforzo fatto da parte degli sviluppatori è veramente minimo!

Scritto da : Mauri

Si occupa di tante cose legate al mondo dei videogiochi: game dev, insegnamento di programmazione e game design, il Swiss Game Center e così via. E ogni tanto Dave lo incastra per scrivere su joypad!

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