Giocato alla gamescom: World War Z

Il genere zombie sta perdendo un po’ di attrattività nel mondo dei videogiochi, soppiantato dall’ultima moda del momento, il battle royale. Ma questo non vuol dire che non ci siano ancora giochi dedicati al tema non morti, anzi. Tra un Days Gone e un The Last of Us 2, i giochi a tema zombesco hanno ancora la loro da dire. In questo panorama c’è anche World War Z di Saber Interactive basato sull’omonimo film ma non sull’opera letteraria della quale è, al massimo, una sorta di omaggio.

World War Z è ci metterà nei panni di uno di quattro personaggi bloccati nel bel mezzo della più classica delle apocalissi zombie. L’avventura, di cui per ora si sa molto poco, poterà il giocatore a toccare diversi paesi del mondo tra cui New York e la Russia ma, stando agli sviluppatori, gli ambienti di gioco saranno molto variati.

La demo a cui abbiamo potuto giocare in compagnia di un altro giornalista e di due sviluppatori del gioco ci ha portati in Russia in modalità cooperativa. All’inizio del livello vediamo un elicottero cadere in lontananza ed è nostra responsabilità soccorrere gli eventuali sopravvissuti. Purtroppo, tra noi e il luogo dell’incidente non c’è un passaggio immediato, dovremo per forza passare all’interno di uno degli edifici che circondano la strada in cui ci troviamo. Decidiamo di passare per un museo abbandonato. Peccato che i suoi visitatori siano molto più interessati a noi che alle opere esposte. Nell’attraversare gli ambienti scopriamo che il gioco può gestire fino a 500 IA zombie per volta il che creerà delle situazioni estremamente tese, con sciami di non morti che, come nel film, si impileranno uno sull’altro per cercare di raggiungerci quando ci troviamo in posizioni elevate.

Alla base World War Z è un third person shooter piuttosto classico: siamo dotati di un’arma primaria, una secondaria e di un’arma pesante che però dobbiamo usare con estrema parsimonia perché le munizioni di quest’ultima si trovano solo di rado. Quello che cambia rispetto ad altri giochi del genere è che la partita si adatta in base alle performances attuali del team in gioco. Gli elementi come cure, armi e munizioni compaiono nella mappa in luoghi diversi ogni volta, così come il numero e la classe di nemico da affrontare. Se il team si trova in difficoltà il gioco fornirà più armi e inserirà nemici meno forti e in numero minore. Nel nostro caso, aiutati da due developers e giocando a difficoltà “2 su 5” (improbabile che la versione finale utilizzerà questa nomenclatura) siamo stati accolti da copiose quantità di non morti, specialmente da nemici speciali molto potenti. Uno dei più impegnativi è uno zombie gigante che carica e trattiene a terra il giocatore prendendolo a pugni sinché un compagno di squadra non lo salva oppure finché non muore. Giocare in cooperativa a World War Z significa dunque restare in team, aiutarsi a vicenda e occuparsi di diverse task durante la partita. Durante la nostra attraversata del museo abbiamo fatto scattare un allarme che non ha fatto che attirare nemici nella nostra posizione. Per spegnerlo è stato necessario andare in diversi saloni e spegnere manualmente l’allarme. L’unico modo per farlo, l’avrete capito, è stato tenere occupati i mostri mentre uno del team si occupava di attivare gli interruttori.

Finalmente siamo usciti dall’edificio per scorgere l’elicottero poco più in basso, in mezzo ad uno spiazzo. Alcune persone sono sopravvissute ma lo schianto ha attirato attenzioni indesiderate. In attesa dei soccorsi abbiamo dovuto piazzare diverse difese attorno alla carcassa. World War Z si trasforma in un gioco di difesa stazionaria nella più classica delle modalità orda. I nemici attaccavano a sciami da diverse direzioni della mappa e i giocatori hanno la possibilità di piazzare trappole, mine claymore, mitra automatici e sfruttare postazioni di mitragliatrici fisse o addirittura mortai. Nonostante tutte questa potenza di fuoco e un team piuttosto capace di siamo trovati in difficoltà a causa dell’elevato numero di nemici che hanno invaso il campo da ogni direzione. Dopo qualche minuto di combattimento intenso siamo però riusciti a respingere l’orda, guadagnando la vittoria.

Dopo la demo abbiamo avuto la possibilità di scambiare due parole con gli sviluppatori di Saber riguardo alla struttura del gioco. World War Z proporrà una campagna non particolarmente lunga ma dalla rigiocabilità piuttosto elevata. Ogni personaggio ha infatti un albero di abilità diverso dagli altri e per sbloccare diverse specializzazioni, oltre che diverse modifiche per le armi. In sostanza, Saber conta sul fatto che i giocatori vorranno rifare i livelli più volte alla ricerca della performance migliore e per potare avanti i personaggi il più possibile. Un’idea che personalmente non mi attira moltissimo ma che andrà testata in fase di recensione.

 

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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