Ghost of Yōtei: Sucker Punch rivela i motivi dietro la scelta dell’Hokkaido come ambientazione

Sucker Punch Productions, lo studio dietro al successo di Ghost of Tsushima, ha recentemente fornito dettagli sulla scelta dell’ambientazione per il loro nuovo titolo, Ghost of Yōtei. In un intervento sul PlayStation Blog datato 15 maggio 2025, Nate Fox, Direttore Creativo dello studio, ha illustrato il processo che ha portato il team a selezionare l’isola di Hokkaido, nel nord del Giappone.

Fox ha spiegato che l’Hokkaido, conosciuta come Ezo nel 1603 – periodo in cui il gioco sarà ambientato – offriva una combinazione di “straordinaria bellezza” e la percezione di essere una frontiera misteriosa dell’impero giapponese, popolata da Wajin (giapponesi) che si avventuravano in quelle che allora erano considerate “gelide terre selvagge”. Questo scenario è stato ritenuto ideale per la storia di Atsu, la protagonista del gioco, una guerriera spinta da una tale sete di vendetta da far credere agli abitanti del posto di essere un onryō, uno spirito vendicativo. Secondo Fox, “per raccontare la storia di uno spettro, c’è bisogno di un’ambientazione suggestiva”.

Per catturare l’essenza del luogo, Sucker Punch ha inviato due squadre di ricerca in diverse aree dell’Hokkaido. Fox ha raccontato l’esperienza del suo gruppo nel Parco Nazionale di Shiretoko, descrivendolo come un luogo dove la “bellezza della natura convive con una costante sensazione di pericolo”. L’incontro con tracce della fauna locale, come alberi graffiati da orsi, ha contribuito a rafforzare questa dualità, una sensazione che lo studio mira a trasporre nel gioco. “È stata un’esperienza magica! Un perfetto connubio tra bellezza e pericolo, l’esatta sensazione che cercavamo per il gioco. È stato in quel momento che ho capito che l’Hokkaido era la scelta giusta,” ha affermato Fox.

Un altro elemento centrale dell’ispirazione è stato il Monte Yōtei. Fox ha menzionato come questa imponente montagna, chiamata “la montagna femmina” dagli indigeni Ainu, sia diventata un simbolo dell’Hokkaido per il team di sviluppo e, narrativamente, rappresenti per Atsu la casa e la famiglia che le sono state strappate via.

L’obiettivo dello studio, come già dimostrato con Ghost of Tsushima, non è una riproduzione geografica fedele al 100%, ma piuttosto la creazione di un mondo di gioco originale che “restituisca le sensazioni del luogo reale”, lasciando ai giocatori la libertà di esplorarlo guidati dalla curiosità.

Il team di Sucker Punch ha riconosciuto la propria prospettiva esterna sulla cultura giapponese. Fox ha anticipato che ulteriori dettagli sugli incontri con esperti e sulle visite a siti culturali significativi, intrapresi per garantire una rappresentazione rispettosa e credibile pur all’interno di una narrazione fittizia, saranno condivisi in futuro

Written by: Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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